- Registrato
- 6 Agosto 2012
- Messaggi
- 235,503
- Reaction score
- 41,559
Tuttosport in edicola oggi, 11 marzo, ha intervistato l'avvocato Fabrizio Spagnolo (responsabile diritto del lavoro studio CMS) sulla disputa tra Gazidis, Boban e il Milan, che finirà in tribunale:"Il primo elemento che rileva è la scelta di Boban di criticare pubblicamente con parole molto forti l’andamento della sua società. Può anche essere che si sia espresso su questo tema dopo aver chiesto chiarimenti interni all’amministratore delegato. Ma questo non toglie l’efficacia dirompente delle sue dichiarazioni a proposito del club del quale era dirigente".
"Cosa avrebbe dovuto fare Boban dopo essersi accorto di essere stato scavalcato? Avrebbe potuto contestare internamente la decisione di contattare Rangnick come allenatore della prossima stagione, senza consultare lui e Maldini, la causa scatenante dello scontro, dal suo punto di vista. Dopo questo chiarimento, avrebbe potuto fare due cose: allinearsi alla scelta di Gazidis dopo le spiegazioni ricevute. Oppure dimettersi facendo causa al Milan per chiedere i danni conseguenza dell’esautoramento subito".
"Potrebbe fare ancora questa azione? Dipende dalla strategia processuale scelta, ma potrebbe farlo".
"Contattare un allenatore senza il parere dei vertici dell'area tecnica può essere criticabile? Diciamo che, se le cose fossero andate davvero così, questo ovviamente avrebbe provocato un danno nei confronti di Boban. È evidente che il dirigente croato non avrebbe più potuto operare con la stessa immagine sul mercato. I dirigenti di altri club o gli agenti dei calciatori avrebbero cambiato approccio nei suoi confronti. Il dubbio perfettamente lecito sarebbe stato quello della rappresentatività di Boban rispetto al Milan. Gli operatori di mercato si sarebbero chiesti se potevano davvero chiudere un affare con Boban oppure avrebbero dovuto parla- re con Gazidis per avere l’ultima parola. Però, per esprimersi su questo argomento, manca un elemento decisivo".
"Quale? Conoscere esattamente quali erano le deleghe che ripartivano le funzioni tra amministratore delegato e dirigenti. Questo è un elemento importante per capire se davvero qualcuno è stato scavalcato. Diversamente questi sono tutti esercizi abbastanza teorici".
"Quale potrebbe essere il risultato di questa causa? Ripeto che non è facile parlare senza conoscere gli elementi concreti della divisione di poteri interna. È possibile solo formulare un giudizio in base a quello che si conosce dall’esterno. Una cosa posso dirla. Gazidis può provare senza problemi quello che ha posto alla base del suo atto, perché si tratta di dichiarazioni pubbliche. Per Boban invece potrebbe essere più difficoltoso dimostrare che l’amministratore delegato ha già messo sotto contratto Rangnick. Il livello di quei contatti dipende dalla ricostruzione che ne faranno le parti coinvolte. E tenere contatti in giro per il mondo può rientrare nei compiti di un amministratore delegato di un grande club calcistico
"Cosa avrebbe dovuto fare Boban dopo essersi accorto di essere stato scavalcato? Avrebbe potuto contestare internamente la decisione di contattare Rangnick come allenatore della prossima stagione, senza consultare lui e Maldini, la causa scatenante dello scontro, dal suo punto di vista. Dopo questo chiarimento, avrebbe potuto fare due cose: allinearsi alla scelta di Gazidis dopo le spiegazioni ricevute. Oppure dimettersi facendo causa al Milan per chiedere i danni conseguenza dell’esautoramento subito".
"Potrebbe fare ancora questa azione? Dipende dalla strategia processuale scelta, ma potrebbe farlo".
"Contattare un allenatore senza il parere dei vertici dell'area tecnica può essere criticabile? Diciamo che, se le cose fossero andate davvero così, questo ovviamente avrebbe provocato un danno nei confronti di Boban. È evidente che il dirigente croato non avrebbe più potuto operare con la stessa immagine sul mercato. I dirigenti di altri club o gli agenti dei calciatori avrebbero cambiato approccio nei suoi confronti. Il dubbio perfettamente lecito sarebbe stato quello della rappresentatività di Boban rispetto al Milan. Gli operatori di mercato si sarebbero chiesti se potevano davvero chiudere un affare con Boban oppure avrebbero dovuto parla- re con Gazidis per avere l’ultima parola. Però, per esprimersi su questo argomento, manca un elemento decisivo".
"Quale? Conoscere esattamente quali erano le deleghe che ripartivano le funzioni tra amministratore delegato e dirigenti. Questo è un elemento importante per capire se davvero qualcuno è stato scavalcato. Diversamente questi sono tutti esercizi abbastanza teorici".
"Quale potrebbe essere il risultato di questa causa? Ripeto che non è facile parlare senza conoscere gli elementi concreti della divisione di poteri interna. È possibile solo formulare un giudizio in base a quello che si conosce dall’esterno. Una cosa posso dirla. Gazidis può provare senza problemi quello che ha posto alla base del suo atto, perché si tratta di dichiarazioni pubbliche. Per Boban invece potrebbe essere più difficoltoso dimostrare che l’amministratore delegato ha già messo sotto contratto Rangnick. Il livello di quei contatti dipende dalla ricostruzione che ne faranno le parti coinvolte. E tenere contatti in giro per il mondo può rientrare nei compiti di un amministratore delegato di un grande club calcistico