Ambrosini:"Il Derby più importante quello del 2003, non ci sarà mai più uno cosi"

Tifo'o

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Ambrosini torna a parlare del Derby di Champions nel 2003 a Milan TV

"La rivalità in quegli anni, non me ne vogliano adesso, era diversa. Non ci potrà mai essere un derby più importante di quello per la posta in palio, per il momento, per i giocatori e per cosa volesse dire. C’era un silenzio strano quando le squadre sono entrate in campo, c’era una tensione che non si poteva liberare. La prima partita è stata molto tesa, molto bloccata. Ma anche la seconda e secondo me, se Sheva non si inventa il gol, si va ancora in quella direzione lì, una specie di limbo da 180 minuti. Quando subentri è complicato, c’è una sorta di liberazione per chi entra, perché comunque a stare fuori vivi le tensioni in modo differente, non hai la possibilità di non pensare. Perché quando giochi a volte sei libero. Negli ultimi minuti la salivazione era tipo Fantozzi, azzerata. Siamo passati dal polpaccio di Abbia per arrivare in finale. Il fischio finale con tutta la squadra che parte è stata una liberazione".

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Ambrosini torna a parlare del Derby di Champions nel 2003 a Milan TV

"La rivalità in quegli anni, non me ne vogliano adesso, era diversa. Non ci potrà mai essere un derby più importante di quello per la posta in palio, per il momento, per i giocatori e per cosa volesse dire. C’era un silenzio strano quando le squadre sono entrate in campo, c’era una tensione che non si poteva liberare. La prima partita è stata molto tesa, molto bloccata. Ma anche la seconda e secondo me, se Sheva non si inventa il gol, si va ancora in quella direzione lì, una specie di limbo da 180 minuti. Quando subentri è complicato, c’è una sorta di liberazione per chi entra, perché comunque a stare fuori vivi le tensioni in modo differente, non hai la possibilità di non pensare. Perché quando giochi a volte sei libero. Negli ultimi minuti la salivazione era tipo Fantozzi, azzerata. Siamo passati dal polpaccio di Abbia per arrivare in finale. Il fischio finale con tutta la squadra che parte è stata una liberazione".
Come dargli torto,da infarto.
 

Andris

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a me fecero godere anche quelli del 2005, quando pensavano ad una rivincita invece doppiamente purgati e si limitarono a colpire Dida per frustrazione
 

gabri65

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Ambrosini torna a parlare del Derby di Champions nel 2003 a Milan TV

"La rivalità in quegli anni, non me ne vogliano adesso, era diversa. Non ci potrà mai essere un derby più importante di quello per la posta in palio, per il momento, per i giocatori e per cosa volesse dire. C’era un silenzio strano quando le squadre sono entrate in campo, c’era una tensione che non si poteva liberare. La prima partita è stata molto tesa, molto bloccata. Ma anche la seconda e secondo me, se Sheva non si inventa il gol, si va ancora in quella direzione lì, una specie di limbo da 180 minuti. Quando subentri è complicato, c’è una sorta di liberazione per chi entra, perché comunque a stare fuori vivi le tensioni in modo differente, non hai la possibilità di non pensare. Perché quando giochi a volte sei libero. Negli ultimi minuti la salivazione era tipo Fantozzi, azzerata. Siamo passati dal polpaccio di Abbia per arrivare in finale. Il fischio finale con tutta la squadra che parte è stata una liberazione".

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Grande Ambrosini, il mio mediano ideale. Ancora oggi sottovalutatissimo e trattato male dagli stessi milanisti, non capirò mai il perché.

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persi anni di vita.
Tra l'altro leggendo la mediocre formazione dell'inter, ancora non capisco come abbiano fatto ad arrivare in semi e per poco addirittura farci fuori.
 
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