Allegri vs Conte: i migliori. I numeri della sfida. Le statistiche.

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GDS: Il confronto tra gli allenatori Massimiliano Allegri e Antonio Conte nel match Milan-Napoli è un duello tra i due tecnici in attività con il maggior numero di scudetti in Italia.

La loro rivalità in campo risale al 17 gennaio 1993, quando si affrontarono per la prima volta in Juventus-Pescara, vinta dalla Juventus di Conte per 2-1. La sfida più clamorosa fu il 30 maggio 1993, quando il Pescara (già retrocesso) di Allegri vinse 5-1 contro la Juventus, con Allegri che segnò su rigore e propiziò un'autorete (che oggi gli sarebbe attribuita come gol). Il bilancio complessivo degli incroci diretti tra i due da calciatori è di una vittoria a testa e un solo gol segnato, attribuito ad Allegri.

Allegri e Conte sono due vincenti seriali, entrambi noti per la capacità di rilanciare le squadre al primo tentativo.

Massimiliano Allegri vanta 6 Scudetti (1 con il Milan, 5 con la Juventus), 5 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane.

Antonio Conte vanta 5 Scudetti (3 con la Juventus, 1 con l'Inter, 1 con il Napoli), oltre a una Premier League con il Chelsea.

Il duello per il "Monte Scudetti" li vede vicini: Allegri potrebbe raggiungere il record di Trapattoni (7), mentre Conte potrebbe affiancare Allegri a quota 6.


Nonostante i loro successi, i due tecnici si sono scontrati raramente per lo stesso obiettivo. L'ultima vera lotta diretta fu nella stagione 2011-12, quando la Juventus di Conte superò il Milan di Allegri nella corsa Scudetto (anche a causa del famoso gol-non gol di Muntari). Successivamente, i loro percorsi si sono spesso incrociati con passaggi di testimone, con Allegri che ha sostituito Conte alla Juventus e ha avuto la possibilità di succedergli all'Inter. Ora, a distanza di dodici anni dall'ultima sfida diretta, i due si ritrovano avversari, con Allegri che ha accettato la sfida di rilanciare il Milan e Conte che punta al bis Scudetto con il Napoli. Entrambi hanno il grande vantaggio di sapere come gestire la pressione nelle fasi finali del campionato.

CorSport: domenica sera, Massimiliano Allegri (Milan) e Antonio Conte (Napoli) si ritroveranno da avversari a San Siro dopo un'interruzione durata quasi dodici anni. L'ultima loro sfida risale al 6 ottobre 2013 (Juventus-Milan 3-2), prima che entrambi cambiassero radicalmente le proprie carriere: Conte lasciò la Juventus dopo tre Scudetti, e Allegri, esonerato dal Milan, lo sostituì alla guida della Signora vincendone altri cinque di fila.

Milan-Napoli sarà un incrocio cruciale per le prime posizioni del campionato, vedendo affrontarsi il Napoli a punteggio pieno (12 punti) contro il Milan, una delle seconde a -3. Ma l'aspetto più rilevante è che la sfida è tra i due allenatori più titolati d'Italia, che hanno dominato la Serie A negli ultimi quindici anni. Insieme, hanno vinto undici Scudetti dalla stagione 2010-2011 ad oggi:

Allegri ha aperto la striscia con il Milan (2011) e ha vinto cinque titoli consecutivi con la Juventus.

Conte ha conquistato quattro Scudetti (tre con la Juventus e uno con l'Inter) e ha chiuso la serie con il Napoli.

Questa "tirannia" è stata interrotta solo da quattro altri tecnici: Sarri, Pioli, Spalletti e Simone Inzaghi.

Allegri e Conte sono descritti come due strateghi "feroci", sanguigni e maestri di campo, ognuno con i propri metodi vincenti. Le loro statistiche sono notevoli:


Conte ha la migliore media punti in Serie A (2,26) e Allegri la seconda (2,00).

Da allenatori, si sono sfidati in totale nove volte. Conte è rimasto imbattuto in sette occasioni, vincendo anche le ultime tre prima che il loro "tempo si fermasse" nel 2013.

La partita di San Siro non sarà solo uno scontro in campo, ma un omaggio ai due tecnici che hanno scritto la storia recente del calcio italiano.

CorSera: domenica sera, il match Milan-Napoli a San Siro non sarà solo uno scontro per l'alta classifica, ma anche un duello tra i due tecnici che hanno dominato la Serie A nell'ultimo quindicennio: Massimiliano Allegri e Antonio Conte.

La partita ha radici nelle trattative di fine maggio, quando si vociferava di un possibile scambio di panchine tra Conte e Allegri al Napoli, un evento che avrebbe replicato quanto accaduto nel 2014 alla Juventus. Il presidente Aurelio De Laurentiis aveva bloccato Allegri in attesa di una decisione di Conte, ma quest'ultimo scelse di restare al Napoli, lasciando Allegri libero di firmare per il Milan. Il match di domenica mette in palio i tre punti e il primo "plus psicologico" della stagione.


Nonostante le differenze tattiche e caratteriali (Conte è un sanguigno, Allegri è più ironico e distaccato), entrambi gli allenatori possiedono una leadership fuori dalla norma che li rende capaci di farsi seguire da atleti multimilionari.

Conte è sempre stato un professionista rigoroso, come dimostrato dalla sua carriera da calciatore (capitano della Juventus con 5 Scudetti e una Champions) e dalla sua etica del lavoro.

Allegri in campo non si preoccupava della "quantità", preferendo il ruolo di trequartista (ad esempio, nel Pescara di Galeone) e mostrando un humour esilarante anche in privato (celebre l'aneddoto della sposa lasciata all'altare). A differenza di Conte, nessuno ha mai avuto bisogno di precisare che "si diverte" anche lui.


Le differenze si estendono anche all'approccio tattico:

Conte ha sviluppato una versione aggressiva della difesa a tre alla Juventus, vincendo titoli anche al Chelsea e all'Inter. Al Napoli è tornato alla difesa a quattro, un modulo che Allegri aveva introdotto alla sua Juventus per sfruttare la qualità delle punte (Higuain, Dybala, Ronaldo) e potersi difendere più basso.

Conte disegna un meccanismo in cui inserisce i giocatori.

Allegri compie l'operazione opposta, basando il suo metodo più sull'intuizione che sulle lunghe analisi video. La sua affermazione che "il calcio è semplice" è una provocazione che contrasta con la complessità del suo ampio staff (dieci figure professionali).

Il modo in cui i due tecnici comunicano e gestiscono la dialettica pubblica è parte integrante del loro lavoro e della loro strategia, sia quando Conte solleva dubbi sul mercato del Napoli per sottolineare il lavoro necessario, sia quando Allegri minimizza la complessità del calcio.

L'ultimo scontro diretto tra i due risale al 6 ottobre 2013 (Juventus-Milan 3-2).

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CorSport: domenica sera, Massimiliano Allegri (Milan) e Antonio Conte (Napoli) si ritroveranno da avversari a San Siro dopo un'interruzione durata quasi dodici anni. L'ultima loro sfida risale al 6 ottobre 2013 (Juventus-Milan 3-2), prima che entrambi cambiassero radicalmente le proprie carriere: Conte lasciò la Juventus dopo tre Scudetti, e Allegri, esonerato dal Milan, lo sostituì alla guida della Signora vincendone altri cinque di fila.

Milan-Napoli sarà un incrocio cruciale per le prime posizioni del campionato, vedendo affrontarsi il Napoli a punteggio pieno (12 punti) contro il Milan, una delle seconde a -3. Ma l'aspetto più rilevante è che la sfida è tra i due allenatori più titolati d'Italia, che hanno dominato la Serie A negli ultimi quindici anni. Insieme, hanno vinto undici Scudetti dalla stagione 2010-2011 ad oggi:

Allegri ha aperto la striscia con il Milan (2011) e ha vinto cinque titoli consecutivi con la Juventus.

Conte ha conquistato quattro Scudetti (tre con la Juventus e uno con l'Inter) e ha chiuso la serie con il Napoli.

Questa "tirannia" è stata interrotta solo da quattro altri tecnici: Sarri, Pioli, Spalletti e Simone Inzaghi.

Allegri e Conte sono descritti come due strateghi "feroci", sanguigni e maestri di campo, ognuno con i propri metodi vincenti. Le loro statistiche sono notevoli:


Conte ha la migliore media punti in Serie A (2,26) e Allegri la seconda (2,00).

Da allenatori, si sono sfidati in totale nove volte. Conte è rimasto imbattuto in sette occasioni, vincendo anche le ultime tre prima che il loro "tempo si fermasse" nel 2013.

La partita di San Siro non sarà solo uno scontro in campo, ma un omaggio ai due tecnici che hanno scritto la storia recente del calcio italiano.
 

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La partita ha radici nelle trattative di fine maggio, quando si vociferava di un possibile scambio di panchine tra Conte e Allegri al Napoli, un evento che avrebbe replicato quanto accaduto nel 2014 alla Juventus. Il presidente Aurelio De Laurentiis aveva bloccato Allegri in attesa di una decisione di Conte, ma quest'ultimo scelse di restare al Napoli, lasciando Allegri libero di firmare per il Milan. Il match di domenica mette in palio i tre punti e il primo "plus psicologico" della stagione.


Nonostante le differenze tattiche e caratteriali (Conte è un sanguigno, Allegri è più ironico e distaccato), entrambi gli allenatori possiedono una leadership fuori dalla norma che li rende capaci di farsi seguire da atleti multimilionari.

Conte è sempre stato un professionista rigoroso, come dimostrato dalla sua carriera da calciatore (capitano della Juventus con 5 Scudetti e una Champions) e dalla sua etica del lavoro.

Allegri in campo non si preoccupava della "quantità", preferendo il ruolo di trequartista (ad esempio, nel Pescara di Galeone) e mostrando un humour esilarante anche in privato (celebre l'aneddoto della sposa lasciata all'altare). A differenza di Conte, nessuno ha mai avuto bisogno di precisare che "si diverte" anche lui.


Le differenze si estendono anche all'approccio tattico:

Conte ha sviluppato una versione aggressiva della difesa a tre alla Juventus, vincendo titoli anche al Chelsea e all'Inter. Al Napoli è tornato alla difesa a quattro, un modulo che Allegri aveva introdotto alla sua Juventus per sfruttare la qualità delle punte (Higuain, Dybala, Ronaldo) e potersi difendere più basso.

Conte disegna un meccanismo in cui inserisce i giocatori.

Allegri compie l'operazione opposta, basando il suo metodo più sull'intuizione che sulle lunghe analisi video. La sua affermazione che "il calcio è semplice" è una provocazione che contrasta con la complessità del suo ampio staff (dieci figure professionali).

Il modo in cui i due tecnici comunicano e gestiscono la dialettica pubblica è parte integrante del loro lavoro e della loro strategia, sia quando Conte solleva dubbi sul mercato del Napoli per sottolineare il lavoro necessario, sia quando Allegri minimizza la complessità del calcio.

L'ultimo scontro diretto tra i due risale al 6 ottobre 2013 (Juventus-Milan 3-2).
 

-Lionard-

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Da notare anche un certo percorso quasi comune tra i due, passati dalla prima fase giochista della loro carriera (il 4-2-4 di Conte a Bari e Siena, il 4-3-3 superoffensivo di Allegri a Sassuolo e Cagliari) ad essere famosi per la loro solidità difensiva. Conte oggettivamente ha qualcosa in più perchè è riuscito a vincere con squadre che non parevano attrezzate per poterlo fare subito (il suo capolavoro per me rimane l'Italia all'Europeo 2016, con vittorie di puro tatticismo e organizzazione contro Belgio e Spagna e il pareggio di qualità contro la Germania) mentre Allegri fatica a "fare le nozze con i fichi secchi" e in termini mediatici paga molto i 3 anni alla Juve con una rosa sopravvalutata (lui però ci ha messo tanto del suo).

In Europa non c'è paragone, perchè Allegri nel 2017 aveva avuto il coraggio di creare una grande Juve offensiva con Mandzukic, Dybala, Higuain, Alves e Pijanic tutti insieme contemporaneamente e con noi era riuscito a vincere 2-0 contro il Barcellona anche con il Milan disastrato di Muntari, El Sharawy, Balotelli e Zapata.
 

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CorSera: domenica sera, il match Milan-Napoli a San Siro non sarà solo uno scontro per l'alta classifica, ma anche un duello tra i due tecnici che hanno dominato la Serie A nell'ultimo quindicennio: Massimiliano Allegri e Antonio Conte.

La partita ha radici nelle trattative di fine maggio, quando si vociferava di un possibile scambio di panchine tra Conte e Allegri al Napoli, un evento che avrebbe replicato quanto accaduto nel 2014 alla Juventus. Il presidente Aurelio De Laurentiis aveva bloccato Allegri in attesa di una decisione di Conte, ma quest'ultimo scelse di restare al Napoli, lasciando Allegri libero di firmare per il Milan. Il match di domenica mette in palio i tre punti e il primo "plus psicologico" della stagione.


Nonostante le differenze tattiche e caratteriali (Conte è un sanguigno, Allegri è più ironico e distaccato), entrambi gli allenatori possiedono una leadership fuori dalla norma che li rende capaci di farsi seguire da atleti multimilionari.

Conte è sempre stato un professionista rigoroso, come dimostrato dalla sua carriera da calciatore (capitano della Juventus con 5 Scudetti e una Champions) e dalla sua etica del lavoro.

Allegri in campo non si preoccupava della "quantità", preferendo il ruolo di trequartista (ad esempio, nel Pescara di Galeone) e mostrando un humour esilarante anche in privato (celebre l'aneddoto della sposa lasciata all'altare). A differenza di Conte, nessuno ha mai avuto bisogno di precisare che "si diverte" anche lui.


Le differenze si estendono anche all'approccio tattico:

Conte ha sviluppato una versione aggressiva della difesa a tre alla Juventus, vincendo titoli anche al Chelsea e all'Inter. Al Napoli è tornato alla difesa a quattro, un modulo che Allegri aveva introdotto alla sua Juventus per sfruttare la qualità delle punte (Higuain, Dybala, Ronaldo) e potersi difendere più basso.

Conte disegna un meccanismo in cui inserisce i giocatori.

Allegri compie l'operazione opposta, basando il suo metodo più sull'intuizione che sulle lunghe analisi video. La sua affermazione che "il calcio è semplice" è una provocazione che contrasta con la complessità del suo ampio staff (dieci figure professionali).

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L'ultimo scontro diretto tra i due risale al 6 ottobre 2013 (Juventus-Milan 3-2).
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J&B

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E' Milan contro Napoli non Allegri contro Conte.
Queste presunte sfide fra Orazi e Curiazi le trovo ridicole, in campo giocano 22 giocatori.
 

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