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Il cantante Al Bano, dopo l'intervento contro Pupo in Russia il quale poi ha deciso di non andarci più, ritorna a parlare di Putin ribadendo di fatto la sua delusione per il presidente russo dopo la guerra in Ucraina.
In un'intervista ad Aldo Cazzullo per Il Corriere della Sera afferma: "Nel 1986 feci diciotto concerti a Mosca e diciotto a San Pietroburgo, che all'epoca si chiamava ancora Leningrado. Una sera arrivò un dirigente del Kgb, gentilissimo, quasi intimidito. Mi porge la mano e dice: 'Sono un suo grande fan, conosco tutte le sue canzoni. Mi chiamo Vladimir Vladimirovic Putin'...Suonai per Eltsin e per lui, quando era primo ministro. Solo per lui, quando divenne presidente. Ma ora non lo farei più. Mi ha deluso. Non doveva scatenare la guerra. È inevitabile: alle armi si risponde con le armi. A me, però, non piace. Si dovrebbe fare di più per portare Putin e Zelensky al tavolo della trattativa".
In un'intervista ad Aldo Cazzullo per Il Corriere della Sera afferma: "Nel 1986 feci diciotto concerti a Mosca e diciotto a San Pietroburgo, che all'epoca si chiamava ancora Leningrado. Una sera arrivò un dirigente del Kgb, gentilissimo, quasi intimidito. Mi porge la mano e dice: 'Sono un suo grande fan, conosco tutte le sue canzoni. Mi chiamo Vladimir Vladimirovic Putin'...Suonai per Eltsin e per lui, quando era primo ministro. Solo per lui, quando divenne presidente. Ma ora non lo farei più. Mi ha deluso. Non doveva scatenare la guerra. È inevitabile: alle armi si risponde con le armi. A me, però, non piace. Si dovrebbe fare di più per portare Putin e Zelensky al tavolo della trattativa".