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Repubblica: il Presidente dell'Associazione Italiana Arbitri (AIA), Antonio Zappi, è stato rinviato a processo sportivo dopo che la Procura Federale ha respinto la sua richiesta di patteggiamento per un'inibizione di soli 15 giorni. Zappi è accusato di aver esercitato pressioni e di aver utilizzato telefonate per spingere alle dimissioni i designatori arbitrali di Serie C e D, Maurizio Ciampi e Alessandro Pizzi, allo scopo di sostituirli con Orsato e Braschi. Ciampi e Pizzi hanno testimoniato che le loro dimissioni non sono state pienamente libere e hanno subito una perdita economica significativa (fino a 30 mila euro per Pizzi), nonostante le promesse di Zappi. Il processo, la cui data sarà fissata dopo l'Epifania, è particolarmente rischioso per Zappi: avendo già scontato 10 mesi di inibizione, una squalifica superiore ai due mesi comporterebbe la decadenza dal suo incarico di Presidente AIA, secondo lo statuto FIGC. La vicenda si inserisce anche nel contesto di uno scontro politico con la Federcalcio riguardo la riforma del mondo arbitrale, che mira a togliere il controllo delle designazioni all'AIA. Zappi, da parte sua, si dichiara innocente e invoca "un giudice a Berlino".