Abate:"Il Milan, Pioli, Camarda e Fonseca...".

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Ignazio Abate al premio Maestrelli. Le dichairazioni a TMW:"Questo premio mi inorgoglisce, lo condivido assolutamente con tutto il settore giovanile del Milan, con il mio staff e naturalmente con i ragazzi".

Che cosa le lascia questa esperienza al Milan?
"È un'esperienza bellissima, sono stati due anni intensi e belli, lavorare con i giovani ti arricchisce, anche umanamente. La Youth League ti permette di confrontarti con realtà di primo livello in Europea e abbiamo avuto la fortuna di farla, io e i ragazzi ce la porteremo dentro".

Che cosa pensa dell'addio di Pioli?
"Lo devo solo ringraziare, sono stati due anni belli, nei quali ho avuto la fortuna di stare a stretto contatto con lui. Mi ha fatto crescere, ci siamo confrontati spesso e, mai come quest'anno, 5 o 6 dei miei ragazzi sono passati in prima squadra e sono contento abbiano dato una mano. È una cosa incredibile, nessuno in Europa ne ha portati così tanti in pianta stabile in prima squadra. Al mister sono legato, gli faccio un grosso in bocca al lupo per il futuro".

Le piace Fonseca?
"Non lo so, non lo conosco, vedremo le scelte che farà la società".

Un giudizio su Camarda?
"Ha un grandissimo talento, abbiamo scelto di portarlo in Primavera. Ha iniziato con delle difficoltà, gioca 4 anni sotto età, è normale e non è stato semplice. Dopo uno o due mesi ha dimostrato le sue qualità anche in Primavera, ha fatto 4-5 mesi di assoluto livello. Spero risolva le sue questioni personali, gli auguro un grande futuro nel club".

Domani c'è Olympiacos-Fiorentina. Che si aspetta dai viola?
"Speriamo che riescano a conquistare il trofeo. Mi auguro che la Fiorentina faccia una grande partita, l'Olympiacos è in salute e si farà valere, ma i viola hanno tutte le carte in regola per dire la loro".

Come mai facciamo così fatica con la Nazionale se i giocatori a livello giovanile ci sono?
"Bisogna anche avere il coraggio di farli giocare e farli sbagliare. Qui se ne ha poco probabilmente, ci sono anche tante pressioni in più rispetto all'estero. Ogni percorso di ogni ragazzo è diverso, le nazionali giovanili arrivano tutte in fondo. Non ne faccio una questione di talento, bisogna aspettarli. Noi, come la Juventus, abbiamo fatto una Primavera molto sotto età. L'obiettivo principale non deve essere solo il risultato, che deve rimanere un mezzo, non un fine. Devono giocare, sbagliare e solo così possono bruciare le tappe".

L'idea di una seconda squadra quindi le piace?
"Credo che ormai i top club, soprattutto le migliori di Italia, abbiano tracciato la strada. Un passaggio intermedio può fare bene ai ragazzi, il gap tra la Primavera e il calcio dei grandi è tanto, si sta andando in quella direzione".

L'ha sorpresa la mancata convocazione di Bonaventura in Nazionale?
"Si entra dentro tante dinamiche, ha fatto le sue valutazioni e porterà la squadra migliore per il suo credo e il suo pensiero calcistico, ma questo non toglie niente alle qualità di Jack e alla grande stagione che ha fatto. Si è dimostrato un ragazzo affidabilissimo, di talento, lo conosco ed è una persona eccezionale. Sono sicuro che farà altre grandi stagioni".

Atalanta o Bologna, chi ha fatto l'impresa più grande?
"Non si può scegliere, quando si raggiungono obiettivi così importanti si è fatto un lavoro stratosferico. L'Atalanta è a certi livelli da tantissimi anni, è la naturale conseguenza. Non conosco Gasperini personalmente, ma sono veramente felice abbia portato a Bergamo un premio così prestigioso. Thiago Motta è un amico, lo conoscevo dalla Nazionale, ero straconvinto sarebbe diventato allenatore, è molto, molto preparato, ha grandissima personalità e gli auguro il meglio per il suo futuro".

Quindi è il nome giusto per la Juventus?
"Non lo so, non sono un dirigente, ma le sue qualità le ha dimostrate a Bologna. Ha fatto veramente un'impresa".

Tra i pre-convocati di Spalletti non c'è un giocatore del Milan?
"È un dato, ma è anche vero che il ct fa delle valutazioni che non riguardano solo la qualità. Bisogna assemblare un gruppo, far coincidere le proprie idee di calcio, non è semplice. Spalletti è una garanzia, sono sicuro che faremo un grande Europeo e sceglierà i migliori per il suo credo".

Chi è la favorita per l'Europeo e che cosa si aspetta dall'Italia?
"Non lo so, ci sono tanti fattori. Dipende come ci si arriva, lo stato di forma e mentale. La Nazionale ha dei giovani di talenti, non so chi sia la favorita, ma spero che l'Italia possa dire la sua. Abbiamo sempre fatto grandi competizioni per cultura e tradizione".

È pronto per una prima squadra?
"Sì, credo che il mio cerchio nel settore giovanile sia terminato. Sono stati due anni belli e intensi, siamo cresciuti tanto, è il momento giusto. L'anno scorso abbiamo raggiunto una semifinale di Youth League, quest'anno ci siamo superati e siamo arrivati in finale, tornando a giocare dopo 9 anni i playoff scudetto. Non potevo chiedere di meglio per me e per i ragazzi. Credo sia arrivato il momento di confrontarmi con i grandi".
 

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Ignazio Abate al premio Maestrelli. Le dichairazioni a TMW:"Questo premio mi inorgoglisce, lo condivido assolutamente con tutto il settore giovanile del Milan, con il mio staff e naturalmente con i ragazzi".

Che cosa le lascia questa esperienza al Milan?
"È un'esperienza bellissima, sono stati due anni intensi e belli, lavorare con i giovani ti arricchisce, anche umanamente. La Youth League ti permette di confrontarti con realtà di primo livello in Europea e abbiamo avuto la fortuna di farla, io e i ragazzi ce la porteremo dentro".

Che cosa pensa dell'addio di Pioli?
"Lo devo solo ringraziare, sono stati due anni belli, nei quali ho avuto la fortuna di stare a stretto contatto con lui. Mi ha fatto crescere, ci siamo confrontati spesso e, mai come quest'anno, 5 o 6 dei miei ragazzi sono passati in prima squadra e sono contento abbiano dato una mano. È una cosa incredibile, nessuno in Europa ne ha portati così tanti in pianta stabile in prima squadra. Al mister sono legato, gli faccio un grosso in bocca al lupo per il futuro".

Le piace Fonseca?
"Non lo so, non lo conosco, vedremo le scelte che farà la società".

Un giudizio su Camarda?
"Ha un grandissimo talento, abbiamo scelto di portarlo in Primavera. Ha iniziato con delle difficoltà, gioca 4 anni sotto età, è normale e non è stato semplice. Dopo uno o due mesi ha dimostrato le sue qualità anche in Primavera, ha fatto 4-5 mesi di assoluto livello. Spero risolva le sue questioni personali, gli auguro un grande futuro nel club".

Domani c'è Olympiacos-Fiorentina. Che si aspetta dai viola?
"Speriamo che riescano a conquistare il trofeo. Mi auguro che la Fiorentina faccia una grande partita, l'Olympiacos è in salute e si farà valere, ma i viola hanno tutte le carte in regola per dire la loro".

Come mai facciamo così fatica con la Nazionale se i giocatori a livello giovanile ci sono?
"Bisogna anche avere il coraggio di farli giocare e farli sbagliare. Qui se ne ha poco probabilmente, ci sono anche tante pressioni in più rispetto all'estero. Ogni percorso di ogni ragazzo è diverso, le nazionali giovanili arrivano tutte in fondo. Non ne faccio una questione di talento, bisogna aspettarli. Noi, come la Juventus, abbiamo fatto una Primavera molto sotto età. L'obiettivo principale non deve essere solo il risultato, che deve rimanere un mezzo, non un fine. Devono giocare, sbagliare e solo così possono bruciare le tappe".

L'idea di una seconda squadra quindi le piace?
"Credo che ormai i top club, soprattutto le migliori di Italia, abbiano tracciato la strada. Un passaggio intermedio può fare bene ai ragazzi, il gap tra la Primavera e il calcio dei grandi è tanto, si sta andando in quella direzione".

L'ha sorpresa la mancata convocazione di Bonaventura in Nazionale?
"Si entra dentro tante dinamiche, ha fatto le sue valutazioni e porterà la squadra migliore per il suo credo e il suo pensiero calcistico, ma questo non toglie niente alle qualità di Jack e alla grande stagione che ha fatto. Si è dimostrato un ragazzo affidabilissimo, di talento, lo conosco ed è una persona eccezionale. Sono sicuro che farà altre grandi stagioni".

Atalanta o Bologna, chi ha fatto l'impresa più grande?
"Non si può scegliere, quando si raggiungono obiettivi così importanti si è fatto un lavoro stratosferico. L'Atalanta è a certi livelli da tantissimi anni, è la naturale conseguenza. Non conosco Gasperini personalmente, ma sono veramente felice abbia portato a Bergamo un premio così prestigioso. Thiago Motta è un amico, lo conoscevo dalla Nazionale, ero straconvinto sarebbe diventato allenatore, è molto, molto preparato, ha grandissima personalità e gli auguro il meglio per il suo futuro".

Quindi è il nome giusto per la Juventus?
"Non lo so, non sono un dirigente, ma le sue qualità le ha dimostrate a Bologna. Ha fatto veramente un'impresa".

Tra i pre-convocati di Spalletti non c'è un giocatore del Milan?
"È un dato, ma è anche vero che il ct fa delle valutazioni che non riguardano solo la qualità. Bisogna assemblare un gruppo, far coincidere le proprie idee di calcio, non è semplice. Spalletti è una garanzia, sono sicuro che faremo un grande Europeo e sceglierà i migliori per il suo credo".

Chi è la favorita per l'Europeo e che cosa si aspetta dall'Italia?
"Non lo so, ci sono tanti fattori. Dipende come ci si arriva, lo stato di forma e mentale. La Nazionale ha dei giovani di talenti, non so chi sia la favorita, ma spero che l'Italia possa dire la sua. Abbiamo sempre fatto grandi competizioni per cultura e tradizione".

È pronto per una prima squadra?
"Sì, credo che il mio cerchio nel settore giovanile sia terminato. Sono stati due anni belli e intensi, siamo cresciuti tanto, è il momento giusto. L'anno scorso abbiamo raggiunto una semifinale di Youth League, quest'anno ci siamo superati e siamo arrivati in finale, tornando a giocare dopo 9 anni i playoff scudetto. Non potevo chiedere di meglio per me e per i ragazzi. Credo sia arrivato il momento di confrontarmi con i grandi".
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Ignazio Abate al premio Maestrelli. Le dichairazioni a TMW:"Questo premio mi inorgoglisce, lo condivido assolutamente con tutto il settore giovanile del Milan, con il mio staff e naturalmente con i ragazzi".

Che cosa le lascia questa esperienza al Milan?
"È un'esperienza bellissima, sono stati due anni intensi e belli, lavorare con i giovani ti arricchisce, anche umanamente. La Youth League ti permette di confrontarti con realtà di primo livello in Europea e abbiamo avuto la fortuna di farla, io e i ragazzi ce la porteremo dentro".

Che cosa pensa dell'addio di Pioli?
"Lo devo solo ringraziare, sono stati due anni belli, nei quali ho avuto la fortuna di stare a stretto contatto con lui. Mi ha fatto crescere, ci siamo confrontati spesso e, mai come quest'anno, 5 o 6 dei miei ragazzi sono passati in prima squadra e sono contento abbiano dato una mano. È una cosa incredibile, nessuno in Europa ne ha portati così tanti in pianta stabile in prima squadra. Al mister sono legato, gli faccio un grosso in bocca al lupo per il futuro".

Le piace Fonseca?
"Non lo so, non lo conosco, vedremo le scelte che farà la società".

Un giudizio su Camarda?
"Ha un grandissimo talento, abbiamo scelto di portarlo in Primavera. Ha iniziato con delle difficoltà, gioca 4 anni sotto età, è normale e non è stato semplice. Dopo uno o due mesi ha dimostrato le sue qualità anche in Primavera, ha fatto 4-5 mesi di assoluto livello. Spero risolva le sue questioni personali, gli auguro un grande futuro nel club".

Domani c'è Olympiacos-Fiorentina. Che si aspetta dai viola?
"Speriamo che riescano a conquistare il trofeo. Mi auguro che la Fiorentina faccia una grande partita, l'Olympiacos è in salute e si farà valere, ma i viola hanno tutte le carte in regola per dire la loro".

Come mai facciamo così fatica con la Nazionale se i giocatori a livello giovanile ci sono?
"Bisogna anche avere il coraggio di farli giocare e farli sbagliare. Qui se ne ha poco probabilmente, ci sono anche tante pressioni in più rispetto all'estero. Ogni percorso di ogni ragazzo è diverso, le nazionali giovanili arrivano tutte in fondo. Non ne faccio una questione di talento, bisogna aspettarli. Noi, come la Juventus, abbiamo fatto una Primavera molto sotto età. L'obiettivo principale non deve essere solo il risultato, che deve rimanere un mezzo, non un fine. Devono giocare, sbagliare e solo così possono bruciare le tappe".

L'idea di una seconda squadra quindi le piace?
"Credo che ormai i top club, soprattutto le migliori di Italia, abbiano tracciato la strada. Un passaggio intermedio può fare bene ai ragazzi, il gap tra la Primavera e il calcio dei grandi è tanto, si sta andando in quella direzione".

L'ha sorpresa la mancata convocazione di Bonaventura in Nazionale?
"Si entra dentro tante dinamiche, ha fatto le sue valutazioni e porterà la squadra migliore per il suo credo e il suo pensiero calcistico, ma questo non toglie niente alle qualità di Jack e alla grande stagione che ha fatto. Si è dimostrato un ragazzo affidabilissimo, di talento, lo conosco ed è una persona eccezionale. Sono sicuro che farà altre grandi stagioni".

Atalanta o Bologna, chi ha fatto l'impresa più grande?
"Non si può scegliere, quando si raggiungono obiettivi così importanti si è fatto un lavoro stratosferico. L'Atalanta è a certi livelli da tantissimi anni, è la naturale conseguenza. Non conosco Gasperini personalmente, ma sono veramente felice abbia portato a Bergamo un premio così prestigioso. Thiago Motta è un amico, lo conoscevo dalla Nazionale, ero straconvinto sarebbe diventato allenatore, è molto, molto preparato, ha grandissima personalità e gli auguro il meglio per il suo futuro".

Quindi è il nome giusto per la Juventus?
"Non lo so, non sono un dirigente, ma le sue qualità le ha dimostrate a Bologna. Ha fatto veramente un'impresa".

Tra i pre-convocati di Spalletti non c'è un giocatore del Milan?
"È un dato, ma è anche vero che il ct fa delle valutazioni che non riguardano solo la qualità. Bisogna assemblare un gruppo, far coincidere le proprie idee di calcio, non è semplice. Spalletti è una garanzia, sono sicuro che faremo un grande Europeo e sceglierà i migliori per il suo credo".

Chi è la favorita per l'Europeo e che cosa si aspetta dall'Italia?
"Non lo so, ci sono tanti fattori. Dipende come ci si arriva, lo stato di forma e mentale. La Nazionale ha dei giovani di talenti, non so chi sia la favorita, ma spero che l'Italia possa dire la sua. Abbiamo sempre fatto grandi competizioni per cultura e tradizione".

È pronto per una prima squadra?
"Sì, credo che il mio cerchio nel settore giovanile sia terminato. Sono stati due anni belli e intensi, siamo cresciuti tanto, è il momento giusto. L'anno scorso abbiamo raggiunto una semifinale di Youth League, quest'anno ci siamo superati e siamo arrivati in finale, tornando a giocare dopo 9 anni i playoff scudetto. Non potevo chiedere di meglio per me e per i ragazzi. Credo sia arrivato il momento di confrontarmi con i grandi".

Vabbè, ovviamente ringrazia Pioli per non avergli stroncato con infortuni Camarda e Zeroli quando sono andati in prima squadra.
 

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