Simone:"Milan, prendi Icardi. Boban perdita immensa. Dubbi Rangnick"

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Simone:"Milan, prendi Icardi. Boban perdita immensa. Dubbi Rangnick"

Marco Simone, ex attaccante rossonero, alla GDS in edicola oggi, 14 aprile, sul Milan:"L'addio di Boban? È una perdita immensa. Troppo superficiale e banale licenziarlo a causa di un’intervista non gradita. Credo che l’abbiano usata come un pretesto, era qualcosa di già pianificato. Quando scegli due personaggi come Boban e Maldini, sai in partenza il peso che hanno. Mentre loro sanno cos’è il Milan e come va gestito. Chi li ha scelti doveva continuare con loro, insieme. Erano le prime due pie- tre importanti per ripartire. Così come sul campo occorreva ripartire da Gattuso. Quando lo sentivo parlare, si sentiva il Milan. E in ambienti come quello rossonero certe cose bisogna “sentirle”".

"Molti dicono che conoscendo Boban non poteva che finire così? E’ questione di ruoli e competenze. Se gli affidi un ruolo decisionale non puoi pensare di scavalcarlo. Poi magari non condividi e decidi tu che sei più alto in grado. Ma se lo scavalchi gli fai perdere credibilità. Conoscendolo, era logico che se ne andasse. Mi fa sorridere Scaro ni quando dice che le interviste vanno condivise. Quindi avrebbe dovuto fare dichiarazioni di convenienza? E poi le sue parole non sono state offensive, hanno solo raccontato certe verità su come funziona il club. Ha fatto cronaca e ha fatto bene. Ci siamo sentiti, prima e dopo. Condivido la sua linea. Per esempio, al Milan non si può fare un progetto solo sui giovani: hanno ragione Zvone e Paolo. Il discorso è semplice: o scegli un signorsì, oppure chi ha spessore. Però devi lasciarlo lavorare".


"L'impostazione data da Elliott? Fredda. Un club va vissuto, occorrono rapporti con i giocatori, occorrono le parole. Vedo invece numeri e distacco. Non è appassionante, mentre il Milan è passione. Non puoi essere un ghiacciolo".

"Il futuro di Maldini? Dev’essere Paolo a prendere le redini. Spero che non molli e gli consiglio di non farlo, così come lo avevo consigliato a Gattuso. Penso che alla fine resterà perché la sua voglia di Milan è enorme. Ma deve restare per fare la pietra angolare e avere carta bianca e tempo".

"Rangnick? Ho qualche dubbio che una figura così possa funzionare in Italia. E poi il suo ruolo in pratica eliminerebbe quello di Maldini. Il club deve fare chiarezza su come impostare l’ambito dirigenziale. Se Gazidis intende impostarlo come all’estero, allora con Paolo andrebbe chiuso il rapporto e magari Rangnick potrebbe funzionare".

"Pioli? Nonostante stia vivendo una situazione particolare, sta dimostrando di poter essere l’allenatore del Milan. È un peccato, una situazione assurda. Se esiste davvero un preaccordo con Rangnick, le tempistiche sono del tutto sbagliate".

"Ibra dovrebbe restare? Ma certo. E’ un “pezzo” troppo pesante per lo spogliatoio. È una pressione positiva dentro il gruppo".

"Per far crescere Leao? Leao me lo tengo, ha forza e talento. Altrimenti se si trova sempre qualche difetto a chi ha talento, riparti ogni volta da zero. Piatek insegna: per me non andava ceduto. La presenza di Ibra, con cui condividere le responsabilità, gli avrebbe giovato. Sarebbe stata una grande coppia-gol. Se Ibra se ne andasse però mancherebbe un centravanti. Milik lo vedrei bene, ma io al Milan proverei a portare Cavani o Icardi. Mauro sarebbe davvero un grande colpo e una situazione ideale".
 

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Marco Simone, ex attaccante rossonero, alla GDS in edicola oggi, 14 aprile, sul Milan:"L'addio di Boban? È una perdita immensa. Troppo superficiale e banale licenziarlo a causa di un’intervista non gradita. Credo che l’abbiano usata come un pretesto, era qualcosa di già pianificato. Quando scegli due personaggi come Boban e Maldini, sai in partenza il peso che hanno. Mentre loro sanno cos’è il Milan e come va gestito. Chi li ha scelti doveva continuare con loro, insieme. Erano le prime due pie- tre importanti per ripartire. Così come sul campo occorreva ripartire da Gattuso. Quando lo sentivo parlare, si sentiva il Milan. E in ambienti come quello rossonero certe cose bisogna “sentirle”".

"Molti dicono che conoscendo Boban non poteva che finire così? E’ questione di ruoli e competenze. Se gli affidi un ruolo decisionale non puoi pensare di scavalcarlo. Poi magari non condividi e decidi tu che sei più alto in grado. Ma se lo scavalchi gli fai perdere credibilità. Conoscendolo, era logico che se ne andasse. Mi fa sorridere Scaro ni quando dice che le interviste vanno condivise. Quindi avrebbe dovuto fare dichiarazioni di convenienza? E poi le sue parole non sono state offensive, hanno solo raccontato certe verità su come funziona il club. Ha fatto cronaca e ha fatto bene. Ci siamo sentiti, prima e dopo. Condivido la sua linea. Per esempio, al Milan non si può fare un progetto solo sui giovani: hanno ragione Zvone e Paolo. Il discorso è semplice: o scegli un signorsì, oppure chi ha spessore. Però devi lasciarlo lavorare".


"L'impostazione data da Elliott? Fredda. Un club va vissuto, occorrono rapporti con i giocatori, occorrono le parole. Vedo invece numeri e distacco. Non è appassionante, mentre il Milan è passione. Non puoi essere un ghiacciolo".

"Il futuro di Maldini? Dev’essere Paolo a prendere le redini. Spero che non molli e gli consiglio di non farlo, così come lo avevo consigliato a Gattuso. Penso che alla fine resterà perché la sua voglia di Milan è enorme. Ma deve restare per fare la pietra angolare e avere carta bianca e tempo".

"Rangnick? Ho qualche dubbio che una figura così possa funzionare in Italia. E poi il suo ruolo in pratica eliminerebbe quello di Maldini. Il club deve fare chiarezza su come impostare l’ambito dirigenziale. Se Gazidis intende impostarlo come all’estero, allora con Paolo andrebbe chiuso il rapporto e magari Rangnick potrebbe funzionare".

"Pioli? Nonostante stia vivendo una situazione particolare, sta dimostrando di poter essere l’allenatore del Milan. È un peccato, una situazione assurda. Se esiste davvero un preaccordo con Rangnick, le tempistiche sono del tutto sbagliate".

"Ibra dovrebbe restare? Ma certo. E’ un “pezzo” troppo pesante per lo spogliatoio. È una pressione positiva dentro il gruppo".

"Per far crescere Leao? Leao me lo tengo, ha forza e talento. Altrimenti se si trova sempre qualche difetto a chi ha talento, riparti ogni volta da zero. Piatek insegna: per me non andava ceduto. La presenza di Ibra, con cui condividere le responsabilità, gli avrebbe giovato. Sarebbe stata una grande coppia-gol. Se Ibra se ne andasse però mancherebbe un centravanti. Milik lo vedrei bene, ma io al Milan proverei a portare Cavani o Icardi. Mauro sarebbe davvero un grande colpo e una situazione ideale".

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Marco Simone, ex attaccante rossonero, alla GDS in edicola oggi, 14 aprile, sul Milan:"L'addio di Boban? È una perdita immensa. Troppo superficiale e banale licenziarlo a causa di un’intervista non gradita. Credo che l’abbiano usata come un pretesto, era qualcosa di già pianificato. Quando scegli due personaggi come Boban e Maldini, sai in partenza il peso che hanno. Mentre loro sanno cos’è il Milan e come va gestito. Chi li ha scelti doveva continuare con loro, insieme. Erano le prime due pie- tre importanti per ripartire. Così come sul campo occorreva ripartire da Gattuso. Quando lo sentivo parlare, si sentiva il Milan. E in ambienti come quello rossonero certe cose bisogna “sentirle”".

"Molti dicono che conoscendo Boban non poteva che finire così? E’ questione di ruoli e competenze. Se gli affidi un ruolo decisionale non puoi pensare di scavalcarlo. Poi magari non condividi e decidi tu che sei più alto in grado. Ma se lo scavalchi gli fai perdere credibilità. Conoscendolo, era logico che se ne andasse. Mi fa sorridere Scaro ni quando dice che le interviste vanno condivise. Quindi avrebbe dovuto fare dichiarazioni di convenienza? E poi le sue parole non sono state offensive, hanno solo raccontato certe verità su come funziona il club. Ha fatto cronaca e ha fatto bene. Ci siamo sentiti, prima e dopo. Condivido la sua linea. Per esempio, al Milan non si può fare un progetto solo sui giovani: hanno ragione Zvone e Paolo. Il discorso è semplice: o scegli un signorsì, oppure chi ha spessore. Però devi lasciarlo lavorare".


"L'impostazione data da Elliott? Fredda. Un club va vissuto, occorrono rapporti con i giocatori, occorrono le parole. Vedo invece numeri e distacco. Non è appassionante, mentre il Milan è passione. Non puoi essere un ghiacciolo".

"Il futuro di Maldini? Dev’essere Paolo a prendere le redini. Spero che non molli e gli consiglio di non farlo, così come lo avevo consigliato a Gattuso. Penso che alla fine resterà perché la sua voglia di Milan è enorme. Ma deve restare per fare la pietra angolare e avere carta bianca e tempo".

"Rangnick? Ho qualche dubbio che una figura così possa funzionare in Italia. E poi il suo ruolo in pratica eliminerebbe quello di Maldini. Il club deve fare chiarezza su come impostare l’ambito dirigenziale. Se Gazidis intende impostarlo come all’estero, allora con Paolo andrebbe chiuso il rapporto e magari Rangnick potrebbe funzionare".

"Pioli? Nonostante stia vivendo una situazione particolare, sta dimostrando di poter essere l’allenatore del Milan. È un peccato, una situazione assurda. Se esiste davvero un preaccordo con Rangnick, le tempistiche sono del tutto sbagliate".

"Ibra dovrebbe restare? Ma certo. E’ un “pezzo” troppo pesante per lo spogliatoio. È una pressione positiva dentro il gruppo".

"Per far crescere Leao? Leao me lo tengo, ha forza e talento. Altrimenti se si trova sempre qualche difetto a chi ha talento, riparti ogni volta da zero. Piatek insegna: per me non andava ceduto. La presenza di Ibra, con cui condividere le responsabilità, gli avrebbe giovato. Sarebbe stata una grande coppia-gol. Se Ibra se ne andasse però mancherebbe un centravanti. Milik lo vedrei bene, ma io al Milan proverei a portare Cavani o Icardi. Mauro sarebbe davvero un grande colpo e una situazione ideale".

Magari arrivasse uno tra Cavani o Icardi! Come si leggeva in un altro post, però, è più probabile che si presentino davvero con l’attaccante dell’Huracán. A suo tempo sarebbero dovuti arrivare Rakitic/Modric, Aubameyang e Manolas, invece sono arrivati Biglia, Kalinic/André Silva e Leo Duarte: insomma, la storia ci dice che l’opzione migliore viene sempre scartata in favore della peggiore.
 

Goro

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Ho idea che Wanda cercherà di spingere tantissimo tramite media per l'arrivo di Icardi al Milan... a quanto pare vuole disperatamente restare a Milano ma all'Inter il marito non può più starci e lui naturalmente non si opporrà al volere della moglie... che belle premesse sarebbero
 

Jino

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Ho idea che Wanda cercherà di spingere tantissimo tramite media per l'arrivo di Icardi al Milan... a quanto pare vuole disperatamente restare a Milano ma all'Inter il marito non può più starci e lui naturalmente non si opporrà al volere della moglie... che belle premesse sarebbero

Torino e Milano sono comode. Alla fine le andrebbe benissimo portarlo anche alla Juve.
 
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