Va anche detto che queste situazioni da “lei non sa chi sono io” si vedono soprattutto da noi. È chiaro che Maroligno, nonostante sia una zecca indegna sul piano tecnico e umano rimanga purtroppo il capitano/capitone, e quindi è effettivamente problematico, ma successe lo stesso con Piatek, dove per farlo giocare titolare ad ogni costo ( nonostante non sapesse fare uno stop a meno di tre metri, non segnasse manco con le mani, non sapesse fare anche solo un passaggio dritto per dritto di un metro e ci lasciasse in 10 ogni partita) stavamo andando in Serie B, nonostante avessimo un Leao in panchina che, oltre ad essere un centravanti (ma questo Pioli l’ha detto da subito), è infinitamente più qualitativo di Piatek e molto più pericoloso.
Vogliamo poi parlare di Suso? Per panchinare Piatek e Suso, due nullità, è servito Ibrahimovic. Probabilmente servirebbe Ramos per panchinare Maroligno e, parafrasando Andrea, la mia è “una provocazione ma non tanto”.
Al Milan funziona così, fai bene mezza stagione e diventi un senatore intoccabile, diventi un lup. mann. gran. figl. di putt. di fantozziana memoria e hai il posto assicurato no matter what. Dinamiche malate, da Giannino.
Al Milan ci sono i “io sono io e voi non siete un C”, i cancri del Milan sul piano tecnico e umano, che andrebbero umiliati pubblicamente e cacciati con ignominia, ma purtroppo servono mezzi cataclismi perché succeda, specie quando hai dei molluschi come Pioli in panchina (qualcuno crede che con un grande allenatore Maroligno sarebbe titolare inamovibile o Piatek e Suso lo sarebbero stati nonostante ci stessero mandando in B? Si, certo...).