Sacchi:"Milan da scudetto? Tutto è possibile, ma...".

Milanforever26 ha scritto:

Caro arrigo,ammetti che ti sei sbagliato..so che è la battaglia della tua vita ma MAI come in questo caso (per non citare il compianto Maradona di questi giorni) è il singolo che ha migliorato il colletivo

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A.C Milan 1899 ha scritto:

Purtroppo non c’è niente da fare, non lo ammetterà mai. A lui piace pensare che il Milan da lui allenato abbia vinto ciò che ha vinto solo perché l’ha allenato lui (quando invece non è così, infatti il Milan di Capello, seppur meno iconico di quello di Sacchi, è stato anche più continuo, e con praticamente la stessa squadra. Vero che abbiamo vinto una sola CL, ma abbiamo fatto tre finali con Capello di cui una rubataci scandalosamente da una squadra di dopati rei confessi, l’OM).

Semmai Sacchi ha merito per come ci ha fatto vincere, visto che il gioco espresso da quel Milan è stato inarrivabile perfino per quello ancelottiano (il secondo Milan più bello che io abbia mai visto). Quindi Sacchi ha il merito di aver reso la suadra di club più forte di sempre, la sua, anche la più iconica.

Ma quel Milan con ogni probabilità avrebbe vinto tutto anche con Carletto Mazzone in panchina.

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Milanforever26 ha scritto:

Infatti Sacchi non capisce e mai capirà che il suo modello non è replicabile perché raramente hai un mix di strapotere fisico e tecnico come aveva quel Milan, a quel punto, se vuoi, puoi permetterti tutto o quasi..

Ma se non hai quel livello i campioni sono quelli che spostano..e comunque non è che uno deve sempre scrivere la storie eh..lui stesso non l'ha più scritta...però per vincere esistono tante vie, ma tutte passano per i giocatori forti[/QUOTE]

Queste parole andrebbero messe in homepage.

Un altro dei “miti” milanisti infatti è stato quello della maledizione della nove, mito nato proprio a causa della convinzione che il collettivo sia infinitamente più importante dell’avere giocatori forti. Quando in realtà l’unica maledizione è stata avere attaccanti indegni di questa maglia o attaccanti che sarebbero stati degni un tempo ma non lo erano più perché avevano già intrapreso la via del rapido declino (Higuain, che a 30 anni ha smesso di essere un calciatore, longevità piuttosto scarsa ma pure Sheva, che al suo apice valeva dieci Higuain, dai 30 anni in poi è stato l’ombra di sé stesso, quindi sono cose che capitano).

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