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Siamo certamente allineati sulla questione, però ai vertici della piramide la questione è un po' diversa.
Io sono cresciuto col mito della cultura americana e della NBA nel dettaglio: per loro pensare che nello stesso rettangolo di gioco ci possa essere una squadra che paga i propri giocatori 130 milioni (Juventus) e l'altra che li paga 7 milioni (Brescia), è del tutto allucinante, non lo capiscono manco se glielo spieghi.
Quindi sì, per me la regola "chi ha i soldi deve poterli usare" nel contesto meritocratico dello sport non è valida, perché come minimo richiede dei paletti per evitare proprio le derive che tu riscontri.
E vengo alla Juve: come puoi da un lato sostenere che chi ha i soldi debba usarli, e poi giustamente far notare il mostro Juventus che proprio per il fatto di avere alle spalle un certo tipo di garanzia e solidità può permettersi un bilancio francamente surreale?
E non scomodo nemmeno il Milan e la brutta fine che abbiamo fatto, frutto proprio del fatto che i soldi c'erano ma i bilanci e gli attivi no.
Siamo offtopic e magari ci ritroveremo a discuterne altrove, però se i soldi spesi (e nessuno nega l'ambizione a chi ce li ha) non sono accompagnati almeno da paletti precisi per mantenere sotto controllo le spese presenti e future, il sistema partorirà sempre mostri, dalle big alle grandi piazze minori che dopo tot anni ripartono regolarmente da zero e collezionano fallimenti.
Quella dei soldi che devono essere spesi se uno li ha è una provocazione da parte mia contro chi ha allestito un sistema senza nemmeno mettere un euro.
Ad ogni modo mi fermerei e mi concentrerei sul tuo primo pensiero, che ho evidenziato .
La pensiamo allo stesso modo.
Per me in giro nel mondo del calcio ci sono troppi squali che nascondono dietro il fpf una fame di potere e di soldi.
Ma questo non è sport e non vi può essere competizione perchè troppo distanti e discordanti sono le leghe, i presupposti, i bacini , i proventi dei diritti tv , ecc ecc.
Lo sport è quello che hai descritto tu, quello che vedremo mai.
Però, ti ripeto e la chiudo qua, tra uno che dopa il sistema di tasca sua e uno che vive di gloria passata e ha costruito la sua grandezza sui fasti di un tempo io preferisco il primo.Lo abbiamo fatto anche noi al milan, forse lo abbiamo fatto per primi e sarei anche poco coerente se pensassi il contrario.
Lo sport , però, è altra cosa.
Il mondo del calcio non può idealmente tirare una linea nel giorno in cui nasce il fpf e stabilire chi può far parte del tavolo dei grandi e chi deve starne fuori. La storia è in divenire, il calcio è in divenire e una nuova stella rossa bussa per vincere la coppa campioni.
Il calcio ha bisogno di favole e di poesia, non di vagonate di milioni sulla testa dei grandi che sono sempre più grandi a discapito delle piccole relegate al ruolo di piccole.