Mirabell:"Napoli da scudetto con Bakayoko".

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Comunque lo scorso anno anche dopo che hanno smesso di giocare contro la proprietà e Ringhio ha ricompattato i ranghi hanno fatto peggio di noi, questo va detto.

A me la gestione di Gattuso è piaciuta affatto anche e soprattutto per la comunicazione e il modo di fare.
Alla fine il buon ringhio parlava sempre di sudore, di fatica, di andare a letto un'ora di prima , ecc ecc ecc.
Insomma tutte le gemme del suo repertorio sulle quali ha costruito la sua carriera.
Che poi sono tutti concetti fondamentali e basilari, senza i quali si da nessuna parte, ma il napoli era storicamente un gruppo vincente e abituato a giocare per i vertici, non era una banda di scappati di casa come si voleva far credere.
Certo, hanno vissuto una brutta crisi interna ma sui valori credo ci fosse nulla da dire.

Sembra proprio che gattuso per sentirsi leader del gruppo debba trovare uno spogliatoio sgangherato dove lui prende il ruolo di fratellone che ha una buona parola per tutti, di leader emotivo e carismatico.
Ma il napoli ,ripeto, non era tutto ciò.
Il napoli era avanti e a menti e talenti che sono avanti devi dare ben altro di lezioni giornaliere di umiltà e appartenenza.


Lo scorso anno il napoli di ancelotti le ha suonate al liverpool ,per dire.

Vediamo quest'anno gattuso cosa insegna ai suoi e quanto innalza l'asticella.
 

A.C Milan 1899

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A me la gestione di Gattuso è piaciuta affatto anche e soprattutto per la comunicazione e il modo di fare.
Alla fine il buon ringhio parlava sempre di sudore, di fatica, di andare a letto un'ora di prima , ecc ecc ecc.
Insomma tutte le gemme del suo repertorio sulle quali ha costruito la sua carriera.
Che poi sono tutti concetti fondamentali e basilari, senza i quali si da nessuna parte, ma il napoli era storicamente un gruppo vincente e abituato a giocare per i vertici, non era una banda di scappati di casa come si voleva far credere.
Certo, hanno vissuto una brutta crisi interna ma sui valori credo ci fosse nulla da dire.

Sembra proprio che gattuso per sentirsi leader del gruppo debba trovare uno spogliatoio sgangherato dove lui prende il ruolo di fratellone che ha una buona parola per tutti, di leader emotivo e carismatico.
Ma il napoli ,ripeto, non era tutto ciò.
Il napoli era avanti e a menti e talenti che sono avanti devi dare ben altro di lezioni giornaliere di umiltà e appartenenza.


Lo scorso anno il napoli di ancelotti le ha suonate al liverpool ,per dire.

Vediamo quest'anno gattuso cosa insegna ai suoi e quanto innalza l'asticella.

Speriamo succeda ciò che accade quasi sempre alle squadre di Gattuso, specie quando le prende dall’inizio: crollo primaverile.
 
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Speriamo succeda ciò che accade quasi sempre alle squadre di Gattuso, specie quando le prende dall’inizio: crollo primaverile.

Gattuso , tra le altre cose, ha un grave difetto, secondo il mio modesto parere : pretende di avere il controllo tattico dei suoi.
Lascia poco spazio all'inventiva.
Lo si vede da bordo campo da come telecomanda i suoi.

Forse è proprio vero che ognuno allena per come giocava e gattuso vede il calcio che giocava.

Solitamente allenatori cosi dopo un pò di anni perdono il controllo mentale sui giocatori perchè lo stress arriva a livelli ingestibili.
Quello che succede a napoli a noi interessa da vicino, speriamo in un crollo.
 

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Gattuso , tra le altre cose, ha un grave difetto, secondo il mio modesto parere : pretende di avere il controllo tattico dei suoi.
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Lo si vede da bordo campo da come telecomanda i suoi.

Forse è proprio vero che ognuno allena per come giocava e gattuso vede il calcio che giocava.

Solitamente allenatori cosi dopo un pò di anni perdono il controllo mentale sui giocatori perchè lo stress arriva a livelli ingestibili.
Quello che succede a napoli a noi interessa da vicino, speriamo in un crollo.

Speriamo si. Oh, che una, che sia il Napoli o un’altra (occhio ai gobbi) crolli per me è quasi inevitabile. Non si è mai, ripeto mai, visto un campionato con quattro squadre superare o raggiungere gli 80 punti. Ma proprio mai mai mai eh, da nessuna parte, manco in Arabia o in Cina. Già campionati come la Serie A 2019/2020 e la Premier 2013/2014 dove la quarta si è avvicinata a 80 sono una anomalia assoluta che non è mai stata avvicinata o replicata da nessun altro campionato o stagione.

Perciò che siano loro a “crollare” o i gobbi per me una cosa è sicura: una tra Ndranghetus, Sfinter, Muratori e Nabbule farà fatica ad arrivare ai 75 punti e superarli.

Noi dobbiamo fare il nostro, cioè fare due gironi poco sotto ai 40 punti o giù di lì, cosa che abbiamo la capacità di fare se non avremo sfighe gilgameshiane coi titolari. Perché è chiaro che se Ibra, Rebic, Kebab e gli altri più importanti non ti fanno almeno 30/32 partite ciao core.

Ma coi titolari per dire possiamo raccattare minimo una cinquantina di punti solo giocando contro le ultime dieci in classifica (e rimarrebbero poi tutte le altre, quelle della parte destra, contro cui fare i restanti 27/28 punti in 18 partite per arrivare ad un quarto posto sicuro), con Ibra in campo non c’è dubbio che un obiettivo simile sia raggiungibile.

P.s: comunque una cosa va detta: la Serie A ha scelto proprio il momento sbagliato per “premierizzarsi”. Avessimo avuto una squadra come questa, con titolari come questi e un gioco come questo nel 2017/2018 saremmo arrivati quarti al 2000% (i rivali erano la Lazzie di quell’anno e la prima Inda di Spalletti), nel 2018/2019 addirittura terzi senza nessun problema. Zio por.co.
 
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Speriamo si. Oh, che una, che sia il Napoli o un’altra (occhio ai gobbi) crolli per me è quasi inevitabile. Non si è mai, ripeto mai, visto un campionato con quattro squadre superare o raggiungere gli 80 punti. Ma proprio mai mai mai eh, da nessuna parte, manco in Arabia o in Cina. Già campionati come la Serie A 2019/2020 e la Premier 2013/2014 dove la quarta si è avvicinata a 80 sono una anomalia assoluta che non è mai stata avvicinata o replicata da nessun altro campionato o stagione.

Perciò che siano loro a “crollare” o i gobbi per me una cosa è sicura: una tra Ndranghetus, Sfinter, Muratori e Nabbule farà fatica ad arrivare ai 75 punti e superarli.

Noi dobbiamo fare il nostro, cioè fare due gironi poco sotto ai 40 punti o giù di lì, cosa che abbiamo la capacità di fare se non avremo sfighe gilgameshiane coi titolari. Perché è chiaro che se Ibra, Rebic, Kebab e gli altri più importanti non ti fanno almeno 30/32 partite ciao core.

Ma coi titolari per dire possiamo raccattare minimo una cinquantina di punti solo giocando contro le ultime dieci in classifica (e rimarrebbero poi tutte le altre, quelle della parte destra, contro cui fare i restanti 27/28 punti in 18 partite per arrivare ad un quarto posto sicuro), con Ibra in campo non c’è dubbio che un obiettivo simile sia raggiungibile.

P.s: comunque una cosa va detta: la Serie A ha scelto proprio il momento sbagliato per “premierizzarsi”. Avessimo avuto una squadra come questa, con titolari come questi e un gioco come questo nel 2017/2018 saremmo arrivati quarti al 2000% (i rivali erano la Lazzie di quell’anno e la prima Inda di Spalletti), nel 2018/2019 addirittura terzi senza nessun problema. Zio por.co.

Purtroppo per noi i valori di questa serie A sono cambiati, hai ragione da vendere.
Io spero comunque che il livello generale si innalzi perchè farebbe bene a tutti.
Questa serie A oggi a 16 squadre sarebbe un gran bel torneo, a 18 lo sarebbe con fatica, a 20 è improponibile.
 

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Purtroppo per noi i valori di questa serie A sono cambiati, hai ragione da vendere.
Io spero comunque che il livello generale si innalzi perchè farebbe bene a tutti.
Questa serie A oggi a 16 squadre sarebbe un gran bel torneo, a 18 lo sarebbe con fatica, a 20 è improponibile.

E guarda che non è solo un problema della Serie A. Aldilà del già citato 2013/2014, nell’ultimo decennio pure in Premier ci sono state svariate stagioni (tipo il 2016/2017 e il 2017/2018, oltre al già citato 2013/2014 che sfracellò ogni record e il 2012/2013 in cui la quarta non fece 75 punti ma ci andò vicino) con la quarta classificata che si piazzava attorno ai 75 punti. Checché se ne dica, quando succedono cose simili è segno che il livello del campionato non è alto come si vuole far credere, sebbene nel caso della Premier sia più alto della Serie A.

Mi viene da ridere grassamente quando leggo paragoni tra la Premier di questi anni e la Serie A degli anni d’oro, Serie A in cui c’erano dei dream team che vincevano lo scudetto e chiudevano le annate con pochissimi punti rispetto alle scudettate attuali (pochissimi punti anche parametrandoli sulle 18 squadre che c’erano allora, intendiamoci, sto facendo un discorso proporzionale, non meramente numerico, perché ad esempio uno scudetto a 86 punti con le 18 squadre sarebbe una quota mostruosa) e in cui la Lazzzzie di Stankovic, Crespo, Nesta, Peruzzi, Mihailovic arrivava a fatica in zona UEFA. O in cui il Milan di Maldini, Costacurta, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Serginho, Rui Costa, Shevchenko e Superpippo arrivava quarto battendo il Verona di Oddo, Mutu, Camoranesi e Gilardino (e spedendolo in B, oggi una squadra come quella in Serie A si giocherebbe il settimo posto) alla penultima giornata. Oggi un Milan come quello nella Premier attuale se la giocherebbe per il titolo senza se e senza ma (della Serie A manco a parlarne; quel Milan, con Maldini, Sheva, Ringhio, Inzaghi, Pirlo ecc, in questo campionato attuale sarebbe una squadra che farebbe tra i 95 e i 100 punti). Ma senza dubbi proprio. E la Lazio di quell’anno (il 2001/2002) nella Premier attuale arriverebbe tra le prime quattro sicuramente.
 
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E guarda che non è solo un problema della Serie A. Aldilà del già citato 2013/2014, nell’ultimo decennio pure in Premier ci sono state svariate stagioni con la quarta classificata che si piazzava attorno ai 75 punti. Checché se ne dica, quando succedono cose simili è segno che il livello del campionato non è alto come si vuole far credere, sebbene nel caso della Premier sia più alto della Serie A.

Mi viene da ridere grassamente quando leggo paragoni con la Serie A degli anni d’oro, in cui dei dream team che vincevano lo scudetto chiudevano le annate con pochissimi punti rispetto alle scudettate attuali (pochissimi punti anche parametrandoli sulle 18 squadre che c’erano allora, intendiamoci, sto facendo un discorso proporzionale, non meramente numerico, perché ad esempio uno scudetto a 86 punti con le 18 squadre sarebbe una quota mostruosa) e in cui la Lazzzzie di Stankovic, Crespo, Nesta, Peruzzi, Mihailovic arrivava a fatica in zona UEFA. O in cui il Milan di Maldini, Costacurta, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Serginho, Rui Costa, Shevchenko e Superpippo arrivava quarto battendo il Verona di Oddo, Mutu, Camoranesi e Gilardino (e spedendolo in B, oggi una squadra come quella in Serie A si giocherebbe il settimo posto) alla penultima giornata.

Non è migliorato il campionato , semplicemente si è allargata la forbice tra le prime sei-sette e le altre.
Manca la fascia di mezzo in questa serie A che poi è quella che ne decreta il livello.
Ma più in generale sta cambiando il calcio con le piccole che giocano sempre meno di sciabola e sempre più di fioretto per perdere malamente e sistematicamente.
Il movimento calcistico è sempre lo specchio di un paese e quindi non mi meraviglio più di tanto.
L'italia è cresciuta fino a italia 90, poi è stato un lento e inesorabile declino.
 

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Non è migliorato il campionato , semplicemente si è allargata la forbice tra le prime sei-sette e le altre.
Manca la fascia di mezzo in questa serie A che poi è quella che ne decreta il livello.
Ma più in generale sta cambiando il calcio con le piccole che giocano sempre meno di sciabola e sempre più di fioretto per perdere malamente e sistematicamente.
Il movimento calcistico è sempre lo specchio di un paese e quindi non mi meraviglio più di tanto.
L'italia è cresciuta fino a italia 90, poi è stato un lento e inesorabile declino.

Concordo, e pure nella tanto blasonata Premier si sono viste almeno 4 annate (2012/2013, 2013/2014, 2016/2017 e 2017/2018) con quel problema, cioè le prime che facevano troppi punti rispetto alle altre. Nonostante la redistribuzione dei diritti televisivi inglesi sia molto più equa che nel resto d’Europa. È proprio un problema sistemico dei campionati europei.
 
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