Come riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 27 gennaio, ieri contro il Napoli il Milan ha messo in mostra i soliti difetti: poca fantasia in attacco. Con Calhanoglu emblema di quanto la squadra riesca a creare poco in fase offensiva. Gattuso deve trovare modo di iniettare qualità nel gioco.
Per creare, in attacco, specialmente contro squadre ben organizzate, servono calciatori che diano profondità, che scattino senza palla, che saltino l'uomo in velocità, che diano quindi imprevedibilità e superiorità numerica. Non abbiamo alcun interprete, ma Gattuso continua a far giocare Calhanoglu esterno offensivo e Paquetà mezzala, quando dovrebbe quanto meno invertirli.
Se vuoi giocare di possesso palla, allora devi mettere in campo i giusti interpreti. Io giocherei con Calhanoglu regista, affiancato da solo uno fra Kessie Bakayoko (e a giudicare dallo stato di forma, al momento sceglierei Baka). Metterei Paquetà 20 metri più avanti, mezzapunta dietro all'attaccante. Sulla sinistra uno fra Castillejo, Laxalt o Borini (non ce ne sono altri) con una preferenza sul primo che secondo me ha bisogno di continuità per riuscire a rendere.
La verità è che questa squadra non ha esterni veri e propri, lo stesso Suso non è un'ala offensiva vera e propria. Se guardo al Napoli, ieri sera, e penso che l'undici iniziale contemplava in campo assieme Insigne, Callejon e Mertens, e poi sono entrati Verdi e Ounas... la vera differenza sta tutta lì. La Roma, la Juve, l'Inter hanno tutte 3,4,5 interpreti del ruolo, ognuno con caratteristiche differenti, e sono i giocatori che regalano più punti. DObbiamo colmare quest'enorme lacuna acquistando 1 (meglio 2) esterno d'attacco.