Come riportato da Repubblica in edicola oggi, 29 ottobre 2018, ieri il Milan è andato bene con le due punte accompagnate da Suso. La formula ha funzionato ma l'equilibrio è ancora da trovare. C'è ancora instabilità tra fase difensive ed offensiva.
L'equilibrio lo da le distanze e i movimenti in sincrono delle linee sul giro palla avversario. Il 4-4-2 agevola il processo, poiché i movimenti sono più semplici. Essenziale il lavoro dei centrocampisti centrali.
C'è da responsabilizzare tatticamente Kessié, innanzitutto, per non doverlo vedere troppo spesso fuori posizione, ieri è successo ancora e ha creato scompenso. Giocare al centro della mediana a due, come dico da mesi, deve essere il suo mestiere: il suo atletismo deve essere messo a disposizione dei compagni e servire innanzitutto a rendere solida la colonna della squadra. Le sue sortite offensive, spesso sterili se non dannose (per via di una tecnica di base molto grezza), limitate all'essenziale. Se inizia a sviluppare intelligenza calcistica, diventa un top.
Affiancargli un giocatore più fisico sarebbe decisivo. A differenza dell'africano, Biglia è sempre ben posizionato, ma manca di nerbo atletico e spunto.
L'esperimento Laxalt a centrocampo non è andato affatto male, si può eventualmente riproporre in determinate occasioni, ma nel futuro Milan pretendo che in quella zona di campo vi sia più talento e imprevedibilità. Bonaventura o, in futuro, Paquetà potrebbero essere soluzioni più adeguate.