Milan: la difesa non va. Già sette i gol subiti.

Casnop

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Il Milan, in questo inizio di campionato 2018/2019, ha già incassato sette gol in quattro partite disputate. Quasi due a partite. Una media che non porta lontano.
La squadra del difensivista Gattuso mostra ora la sua nemesi, ovvero l'essere disposta alla costruzione del gioco, rinunciando per questo ad un sistema di coperture difensive che garantisca contro sempre più frequenti blitz in attacco degli avversari, che con giocate brevi e verticali riescono a penetrare facilmente nelle linee debolmente disposte, ed a colpire. Questione di un 433 a coperta corta, utilizzato contro natura, ovvero a frequenze basse, elaborato nel numero elevato dei passaggi preparatori dell'azione, convesso ed orizzontale, ove la percentuale dell'errore si moltiplica, e rende elevato il rischio, francamente mortificante, di segnature avversari, quasi irreali in partite talvolta dominate sul piano del gioco. Gattuso parla di discontinuità nella performance in varie fasi della partita, noi pensiamo che sia difficoltà di una squadra, in chiara mutazione di concetto di gioco, a tenere desta l'attenzione su movimenti complessi ed elaborati, specie se eseguiti a velocità bassa, e con la riserva mentale di un possibile errore fatale di esecuzione. È probabile che tutto questo, nella ripetizione ossessiva dei movimenti collettivi, nella loro assimilazione, nella conoscenza completa e reciproca delle caratteristiche dei giocatori, verrà col tempo attenuato, e si tratterà però di vedere a quali costi in termini di punti e di classifica; è certo sin da ora, tuttavia, che un 433 che non preveda un ribaltamento veloce e verticale del gioco, nell'azione propulsiva e centripeta degli esterni offensivi verso l'area, rischia di essere del tutto pletorico. Ribadiamo, Suso e Calhanoglu hanno qualità innegabili, ma continuano e negarci, magari per contingenti condizioni scadenti di forma psicofisica, quella principale: l'essere il prodotto, e non la fonte, del gioco offensivo, quello che ora stanno cercando di surrogare le nostre mezzali. Alla lunga, un grave limite. :nono:
 

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