Sta tranquillo fratello, paquetà è infinitamente più forte di calha e il posto sarà suo.
Oggi ancora interpreta il ruolo di mezz'ala con l'anarchia,l'incostanza e la fantasia del giocatore brasiliano.
Gioca in mezzo al campo come si gioca in fascia.
Calha si è allenato tutto il precampionato ed è entrato nel ruolo per prima, infatti gioca oggi meglio a due tocchi.
Dobbiamo solo sperare che paquetà capisca certe situazioni prima possibile, ma è molto intelligente e non ho dubbi a riguardo.
Quando lo scorso anno mi incavolavo nero perchè si giocava un calcio ignorante, antico e che non migliorava i singoli ora 'tocchiamo tutti con mano' i risultati.
Abbiamo gente che ancora non si sa posturare tra le linee per giocare a due tocchi.
Settimana scorsa ho visto un allenamento su milan tv e ti posso garantire che ci si stava allenando su controllo e trasmissione palla tra le linee.
Ma, ti ripeto, paquetà è molto più forte di calha e verrà fuori.
Anche su praet alla samp giampaolo ci ha lavorato molto per trasformarlo da dieci in mezz'ala.
Giampaolo non è per il bel gioco ma per il giocare bene e puliti. E questo è possibile curando i dettagli.
Se ricevi spalla alla porta puoi solo scaricare dietro, se ricevi posturato bene controlli e vedi gioco verticale.
Paquetà ha ancora questi limiti.
Infatti da subito ho detto che trequartista è molto dura che possa giocare, non ora almeno.
Ma me lo auguro, diavolo.
Quello che dici lo penso pure io, Paquetà è (forse insieme a Bennacer) il nostro maggior elemento di spicco per apportare la manovra e il gioco come non ne vediamo ormai da anni. E questo nonostante qualcuno continui imperterrito a dire che la femminuccia spagnola scodelli dalla sua mattonella l'eccellenza tecnica della squadra.
Piuttosto io faccio un discorso di psicologia e convinzione. Il ragazzo si vede convocato da una delle nazionali più importanti del globo, per poi rientrare mestamente in panchina nel suo club, che naviga in un mare di incertezze e problematiche tattiche e gestionali.
E' evidente come non sia nemmeno paragonabile la sua potenzialità rispetto a quanto espresso dal turco spaccaporte. Speriamo che mantenga voglia e fame di arrivare, e che riesca ad affermarsi senza cadere nella trappola della involuzione. Già abbiamo il problema di Piatek.
Io ci conto, d'altra parte è l'unico, nella ultima storia del Milan, che ho visto tentare con sfrontatezza un tiro dalla distanza, e incitare il tifo con ampi gesti delle braccia. Ma sono sicuro che quel gesto era rivolto soprattutto ai suoi fiacchi e deboli compagni di squadra.