Milan: al TAS si può puntare solo su sproporzione della sanzione.

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bmb

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La Gazzetta dello Sport: il TAS potrebbe ribaltare la sentenza (riammettere il club all'Europa o sospendere la sanzione Uefa) solo se il Milan da qui a pochi giorni cambierà proprietà e passerà ad un soggetto che potrà garantire la continuità aziendale. Se Li resterà al timone, invece, le speranze sono pochissime. Praticamente nulle.

Andiamolo a cercare. Se si organizza una spedizione in Cina per prenderlo a calci in cu.. io ci sono.
 
W

Wildbone

Guest
Ma cosa non è chiaro che Li è solo metà del problema, e che a sua volta va diviso in altre 2 magagne? La prima è che non ha il patrimonio per potersi permettere di acquistare e gestire il Milan, senza contare che i suoi soldi non sono tracciabili. La seconda è che ha dato in pegno il Milan a Elliot e deve rientrare di questo debito entro pochi mesi (di fatto il club ha una spada di damocle sulla testa, che non garantisce in nessun modo alla UEFA il rispetto dei patti del FPF e degli eventuali vincoli della sanzione). Capite che la continuità aziendale e il rispetto dei patti sono evidentemente in pericolo?

L'altra metà del problema sono ovviamente i bilanci aggregati in rosso profondo, e non ha alcuna importanza se sono della vecchia gestione, dato che il club è lo stesso. Questa è l'unica cosa che conta quando si vanno ad analizzare i bilanci, indipendentemente da chi è il suo proprietario.

Per salvarci dalle sanzioni avremmo dovuto attuare diverse soluzioni:
- rifinanziamento del debito con Elliot con termini estremamente più larghi (e non quindi pochi mesi)
- gestione virtuosa (vista l'impossibilità di ottenere VA e SA, che Fassone sapeva praticamente da subito) nel tentativo di risanare il bilancio, invece di aggiungere un carico da svariati milioni con la campagna acquisti fatta la scorsa estate.
- business plan credibile, senza voli pindarici su presunti introiti da Milan China e dagli sponsor

Beh, tutte cose non attuate. Impensabile che la UEFA avrebbe chiuso un occhio.
Ora non ci resta che il cambio di proprietà, che Li però non sembra intenzionato ad attuare prima di ottobre.
 
S

Sotiris

Guest
Come riportato dal Corriere della Sera in edicola oggi, 28 giugno 2018, per il Milan, al TAS, non conterà più la continuità aziendale o l'ingresso di un nuovo proprietario. L'Uefa ha giudicato le violazioni al FPF negli anni che vanno dal 2014 al 2017. Il Milan, quindi, come strategia difensiva, può puntare solamente sulla sproporzione della sanzione rispetto ai casi precedenti. Il City sforò di 180 mln in due anni (Milan a quota 120 in tre anni). Anche se gli altri club non sono arrivati a questo punto ma hanno trovato un accordo in fase di settlement.

Il TAS cosa può fare? Rivedere la sanzione. Sospenderla non gioverebbe al Milan che a quel punto potrebbe giocare la prossima Europa League ma, nel caso in cui dovesse aver torto, potrebbe saltare le Coppe nel 2019/2020.

La Gazzetta dello Sport: il TAS potrebbe ribaltare la sentenza (riammettere il club all'Europa o sospendere la sanzione Uefa) solo se il Milan da qui a pochi giorni cambierà proprietà e passerà ad un soggetto che potrà garantire la continuità aziendale. Se Li resterà al timone, invece, le speranze sono pochissime. Praticamente nulle.

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Come riportato da Sky, da Di Stefano, il Milan ha avuto la migliore delle peggiori tra le sentenze. Non c'è nessuna multa nè secondo anno con la condizionale. Il Milan ora si giocherà tutto a Losanna tra 10 giorni. La Uefa contesta la cattiva gestione economica degli anni precedenti ed i dubbi sulla società attuale. Pochissime possibilità che il TAS possa ribaltare la sentenza.

Bisognerà capire cosa accadrà dal punto di vista societario: Li venderà o no il Milan? Pochissime possibilità anche in questo caso. Si dice che se il Milan fosse arrivato al TAS con una nuova proprietà, avrebbe avuto molte più chance.

Attendiamo le motivazioni.
Per ora, dal dispositivo, si evince, come in pochi sostenevamo, che la UEFA ha evitato di prendere una decisione politica (almeno formalmente), ben sapendo che era ed è al di fuori della propria competenza.
Cosa ha fatto?
Ha preso il dato oggettivo del break even point non rispettato dalla vecchia proprietà/dirigenza (che, infatti, evitava di andare in Europa), calcando di più la mano rispetto a situazioni consimili, per non essere convinta della proprietà attuale del Milan.
Se il Tas decide in diritto e non di pancia, un cambio di proprietà da qui a 10 gg, non involge minimamente il pareggio di bilancio 2014-2017 non rispettato, bensì dovrà valutare se, vincolandosi al principio dello stare decisis, sia proporzionale, per analogia, questa sanzione, riguardo a casi consimili.
Io credo che, comunque, il Milan abbia buone possibilità di raggiungere questo risultato, anche senza cambio di proprietà.
Va da sé, tuttavia, che il giorno del Tas o Li avrà immesso/rimborsato i 32 milioni o avrà venduto, escludo che faccia partire l'escussione lussemburghese da parte di Elliott.
 

AllanX

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Come riportato dal Corriere della Sera in edicola oggi, 28 giugno 2018, per il Milan, al TAS, non conterà più la continuità aziendale o l'ingresso di un nuovo proprietario. L'Uefa ha giudicato le violazioni al FPF negli anni che vanno dal 2014 al 2017. Il Milan, quindi, come strategia difensiva, può puntare solamente sulla sproporzione della sanzione rispetto ai casi precedenti. Il City sforò di 180 mln in due anni (Milan a quota 120 in tre anni). Anche se gli altri club non sono arrivati a questo punto ma hanno trovato un accordo in fase di settlement.

Il TAS cosa può fare? Rivedere la sanzione. Sospenderla non gioverebbe al Milan che a quel punto potrebbe giocare la prossima Europa League ma, nel caso in cui dovesse aver torto, potrebbe saltare le Coppe nel 2019/2020.

La Gazzetta dello Sport: il TAS potrebbe ribaltare la sentenza (riammettere il club all'Europa o sospendere la sanzione Uefa) solo se il Milan da qui a pochi giorni cambierà proprietà e passerà ad un soggetto che potrà garantire la continuità aziendale. Se Li resterà al timone, invece, le speranze sono pochissime. Praticamente nulle.

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Come riportato da Sky, da Di Stefano, il Milan ha avuto la migliore delle peggiori tra le sentenze. Non c'è nessuna multa nè secondo anno con la condizionale. Il Milan ora si giocherà tutto a Losanna tra 10 giorni. La Uefa contesta la cattiva gestione economica degli anni precedenti ed i dubbi sulla società attuale. Pochissime possibilità che il TAS possa ribaltare la sentenza.

Bisognerà capire cosa accadrà dal punto di vista societario: Li venderà o no il Milan? Pochissime possibilità anche in questo caso. Si dice che se il Milan fosse arrivato al TAS con una nuova proprietà, avrebbe avuto molte più chance.

Comunque é davvero incredibile e ridicolo per noi tifosi dover essere ancora qui a cercare di interpretare anche le virgole dello smilzo comunicato reso pubblico dalla UEFA mentre da casamilan, pur essendo in possesso del vero dispositivo probabilmente completo anche della motivazione, proviene silenzio totale.
Da loro mi aspetto e pretendo quanto prima la pubblicazione integrale della sentenza altrimenti per l'ennesima volta dimostreranno di essere solo dei pagliacci.
 

Mister Varidoianis

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Comunque é davvero incredibile e ridicolo per noi tifosi dover essere ancora qui a cercare di interpretare anche le virgole dello smilzo comunicato reso pubblico dalla UEFA mentre da casamilan, pur essendo in possesso del vero dispositivo probabilmente completo anche della motivazione, proviene silenzio totale.
Da loro mi aspetto e pretendo quanto prima la pubblicazione integrale della sentenza altrimenti per l'ennesima volta dimostreranno di essere solo dei pagliacci.

A ‘sto punto cambia poco: avendo penalizzato il bilancio ‘14–‘17, della proprietà nelle motivazioni non ne parleranno direttamente (e d’altronde mai avrebbero potuto, non essendo previsto dalle loro stesse regole).

In ogni caso, dubito che la società possa diffondere le motivazioni al posto dell’UEFA. Ammesso e non concesso che a loro le abbiano effettivamente già comunicate, ci sarà comunque una norma, o quantomeno una prassi, che impone di rispettare i tempi di pubblicazione dell’UEFA stessa.
 
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