Come riportato dal Corriere della Sera in edicola oggi, 28 giugno 2018, per il Milan, al TAS, non conterà più la continuità aziendale o l'ingresso di un nuovo proprietario. L'Uefa ha giudicato le violazioni al FPF negli anni che vanno dal 2014 al 2017. Il Milan, quindi, come strategia difensiva, può puntare solamente sulla sproporzione della sanzione rispetto ai casi precedenti. Il City sforò di 180 mln in due anni (Milan a quota 120 in tre anni). Anche se gli altri club non sono arrivati a questo punto ma hanno trovato un accordo in fase di settlement.
Il TAS cosa può fare? Rivedere la sanzione. Sospenderla non gioverebbe al Milan che a quel punto potrebbe giocare la prossima Europa League ma, nel caso in cui dovesse aver torto, potrebbe saltare le Coppe nel 2019/2020.
La Gazzetta dello Sport: il TAS potrebbe ribaltare la sentenza (riammettere il club all'Europa o sospendere la sanzione Uefa) solo se il Milan da qui a pochi giorni cambierà proprietà e passerà ad un soggetto che potrà garantire la continuità aziendale. Se Li resterà al timone, invece, le speranze sono pochissime. Praticamente nulle.
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Come riportato da Sky, da Di Stefano, il Milan ha avuto la migliore delle peggiori tra le sentenze. Non c'è nessuna multa nè secondo anno con la condizionale. Il Milan ora si giocherà tutto a Losanna tra 10 giorni. La Uefa contesta la cattiva gestione economica degli anni precedenti ed i dubbi sulla società attuale. Pochissime possibilità che il TAS possa ribaltare la sentenza.
Bisognerà capire cosa accadrà dal punto di vista societario: Li venderà o no il Milan? Pochissime possibilità anche in questo caso. Si dice che se il Milan fosse arrivato al TAS con una nuova proprietà, avrebbe avuto molte più chance.
Attendiamo le motivazioni.
Per ora, dal dispositivo, si evince, come in pochi sostenevamo, che la UEFA ha evitato di prendere una decisione politica (almeno formalmente), ben sapendo che era ed è al di fuori della propria competenza.
Cosa ha fatto?
Ha preso il dato oggettivo del break even point non rispettato dalla vecchia proprietà/dirigenza (che, infatti, evitava di andare in Europa), calcando di più la mano rispetto a situazioni consimili, per non essere convinta della proprietà attuale del Milan.
Se il Tas decide in diritto e non di pancia, un cambio di proprietà da qui a 10 gg, non involge minimamente il pareggio di bilancio 2014-2017 non rispettato, bensì dovrà valutare se, vincolandosi al principio dello stare decisis, sia proporzionale, per analogia, questa sanzione, riguardo a casi consimili.
Io credo che, comunque, il Milan abbia buone possibilità di raggiungere questo risultato, anche senza cambio di proprietà.
Va da sé, tuttavia, che il giorno del Tas o Li avrà immesso/rimborsato i 32 milioni o avrà venduto, escludo che faccia partire l'escussione lussemburghese da parte di Elliott.