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Circa 200 braccianti clandestini hanno scioperato nel loro lavoro nei campi agricoli nella zona del ghetto di Rignano nella periferia dauna,una parte di loro è arrivata tramite pullman fino alla prefettura di Foggia guidata dal sindacalista USB (unione sindacato di base) Aboubakar Soumahoro (famoso per le sue ospitate a propaganda live e la simpatia di saviano)
"A partire da oggi se il Governo non darà delle risposte, la stagione di raccolta sarà caratterizzata da altri scioperi.
Ma gli scioperi che faremo non saranno gli scioperi dei braccianti ma del consumo e della spesa
A luglio se dal Governo non avremo risposte convocheremo, qui nel Foggiano, un’assemblea nazionale dei braccianti provenienti da tutta Italia"
Noi contestiamo di questo provvedimento fatto dal Governo, alcuni elementi:
il primo riguarda l’aver riservato la regolarizzazione soltanto a chi si spacca la schiena nelle campagne, senza preoccuparsi della salute dei braccianti, senza preoccuparsi che questi operai lavorano 24 giorni al mese e i datori di lavoro ne dichiarano 4 - 5 perché così non versano i contributi.
Il secondo punto riguarda il fatto di aver stabilito che possono richiedere il rinnovo del permesso di soggiorno direttamente negli uffici delle questure, persone che abbiano un permesso di soggiorno scaduto a partire dal 31 ottobre 2019.
Dal Governo non hanno avuto il coraggio di eliminarmi decreti sicurezza che creano insicurezza e che sono fabbriche di costruzione degli invisibili.
Terzo punto che contestiamo è quello di aver subordinato il permesso di soggiorno al contratto di lavoro.
Noi riteniamo che uno dei drammi dei braccianti sia la legge Bossi-Fini".
Gazzetta del Mezzogiorno
"A partire da oggi se il Governo non darà delle risposte, la stagione di raccolta sarà caratterizzata da altri scioperi.
Ma gli scioperi che faremo non saranno gli scioperi dei braccianti ma del consumo e della spesa
A luglio se dal Governo non avremo risposte convocheremo, qui nel Foggiano, un’assemblea nazionale dei braccianti provenienti da tutta Italia"
Noi contestiamo di questo provvedimento fatto dal Governo, alcuni elementi:
il primo riguarda l’aver riservato la regolarizzazione soltanto a chi si spacca la schiena nelle campagne, senza preoccuparsi della salute dei braccianti, senza preoccuparsi che questi operai lavorano 24 giorni al mese e i datori di lavoro ne dichiarano 4 - 5 perché così non versano i contributi.
Il secondo punto riguarda il fatto di aver stabilito che possono richiedere il rinnovo del permesso di soggiorno direttamente negli uffici delle questure, persone che abbiano un permesso di soggiorno scaduto a partire dal 31 ottobre 2019.
Dal Governo non hanno avuto il coraggio di eliminarmi decreti sicurezza che creano insicurezza e che sono fabbriche di costruzione degli invisibili.
Terzo punto che contestiamo è quello di aver subordinato il permesso di soggiorno al contratto di lavoro.
Noi riteniamo che uno dei drammi dei braccianti sia la legge Bossi-Fini".
Gazzetta del Mezzogiorno