Giocatore con coscienza e piglio da sindacalista, ha trascorso l'intera stsgione in aperto contenzioso con lo Schalke 04, che premeva su di lui per fargli firmare il rinnovo contrattuale con comportamenti che Meyer ha definito apertamente di mobbing, opponendovisi e respingendoli sino alla messa fuori squadra. Calciatore delizioso per tecnica e visione di gioco, un incrocio tra Andreas Moeller e Thomas Haessler, per piccola taglia, robustezza di fisico e gambe, classe nei piedi. Capacità di resistere alle cariche dei difensori, liberarsene con un movimento del corpo, e lanciare da qualunque posizione il compagno sulla corsa a breve, media e lunga gittata, è un attimo per lui, con una precisione e pulizia di lavoro che lascia piacevolmente colpiti i suoi compagni, allenatore e tifosi. Ruolo? Può far tutto, come il grande Andreas ex Borussia e Juve, a centrocampo: la sua essenzialità, uno-due tocchi e via, in velocità, quella capacità, di cui si è detto, di ripulire un pallone dagli scarichi difensivi, in pressione dell'avversario, e governare l'azione, lo rendono eleggibile in mediana, ruolo centrale nel 433. Se Gattuso cercava queste qualità in Calhanoglu lo scorso inverno, ritenendole di averle trovate, con Meyer può pensare non solo di averle trovate, ma di poterle coltivare con profitto. Mirabelli, sono momenti delicati per il Milan, lo sappiamo, ma barra al centro e occhio al Max, senza perderlo di vista.