La politica dei rinnovi

Jino

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I tempi sono cambiati, il Milan è cambiato, chissà...ma questa guida tecnica opera sul capitolo rinnovi in maniera decisamente differente rispetto a quanto faceva Galliani e lo storico Milan.

Adriano tranne che per senatori con i quali il rapporto di fiducia era differente oppure gli over trenta, non andava mai con i calciatori a trattare il rinnovo ad un anno dalla scadenza, dove si sa il potere contrattuale dei calciatori è più forte. Probabilmente con questa politica "regalava" più soldi ai calciatori, ma non aveva lo stress e la pressione del perdere i calciatori a zero.

Ora si tratta Donnarumma e Cahalanoglu, il prossimo anno sarà il turno di Kessie e non sarà facile nemmeno con lui. quello dopo qualcun'altro, a quanto pare con questa politica dell'attenzione ai costi del lavoro sarà ad ogni stagione una battaglia per rinnovare a qualcuno, ed è chiaro che fra i tanti, qualcuno a zero se ne andrà.
 
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I tempi sono cambiati, il Milan è cambiato, chissà...ma questa guida tecnica opera sul capitolo rinnovi in maniera decisamente differente rispetto a quanto faceva Galliani e lo storico Milan.

Adriano tranne che per senatori con i quali il rapporto di fiducia era differente oppure gli over trenta, non andava mai con i calciatori a trattare il rinnovo ad un anno dalla scadenza, dove si sa il potere contrattuale dei calciatori è più forte. Probabilmente con questa politica "regalava" più soldi ai calciatori, ma non aveva lo stress e la pressione del perdere i calciatori a zero.

Ora si tratta Donnarumma e Cahalanoglu, il prossimo anno sarà il turno di Kessie e non sarà facile nemmeno con lui. quello dopo qualcun'altro, a quanto pare con questa politica dell'attenzione ai costi del lavoro sarà ad ogni stagione una battaglia per rinnovare a qualcuno, ed è chiaro che fra i tanti, qualcuno a zero se ne andrà.

Bisogna capire se si tratta di una strategia o se il tutto è figlio del momento storico che stiamo vivendo.
In condizioni normali un ragazzo valido under 26 non lo metti in discussione fino all'ultimo anno di contratto ma lo blindi per tempo trovando un accordo economico sul contratto.

Il percorso però calcistico e gestionale del nostro milan è a dir poco bizzarro : per anni abbiamo avuto una delle rose più costose in termini di ingaggi, per anni abbiamo speso fior di milioni sul mercato per cartellini ma sul campo i risultati non arrivavano e questo è successo fino al dicembre 2019.
Pare di parlare di una vita fa ma parliamo invece di meno di 12 mesi fa.
A metà stagione poi sono arrivati ibra e kjaer e sappiamo tutti quello che è successo da gennaio in poi : il milan ha cambiato totalmente faccia e identità e sul campo abbiamo svoltato.
Vi era però nel cassetto un altro progetto che doveva esser attuato, il progetto rangnick.
Progetto che poi si è deciso di annullare o forse posticipare perchè la squadra iniziava ad avere un senso.

Ecco,credo sia molto verosimile che la proprietà, volendo intraprendere un nuovo percorso ma non volendosi precludere il piano B, abbia deciso volutamente di non procedere coi rinnovi ritrovandosi con una rosa già disegnata.
Il milan infatti oggi ha una situazione dentro la rosa molto fluida e in divenire dove può decidere cosa fare nel prossimo futuro.
Ovviamente se decidessimo come sembra di continuare sul percorso intrapreso saremmo indietro coi lavori ma se decidessimo di invertire la rotta avremmo ampio margine di manovra.

Ovviamente il discorso che ti ho appena fatto con tanti contratti da rinnovare e molti elementi in prestito sarebbe ideale anche per un eventuale cambio di proprietà.

Il milan oggi può decidere cosa fare nel proprio futuro e lo può fare non a scatola chiusa ma dopo aver conosciuto umanamente e calcisticamente i propri tesserati.
Io non mi preoccupo più di tanto perchè , come dico sempre, se c'è una cosa che non mancheranno mai nel calcio sono i calciatori.
L'importante è avere gente in società che li sappia scovare.
Il calcio di oggi concede pochissimo margine di errore in termini di scelta dei calciatori ma abbiamo provato sulla nostra pelle che se azzecchi 4-5 scelte, se hai un allenatore che lavora bene e c'è unità d'intenti in società tutto viene semplice e naturale.
Il milan quest'anno ha bruciato anni di ritardo sulla concorrenza .
 

mil77

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I tempi sono cambiati, il Milan è cambiato, chissà...ma questa guida tecnica opera sul capitolo rinnovi in maniera decisamente differente rispetto a quanto faceva Galliani e lo storico Milan.

Adriano tranne che per senatori con i quali il rapporto di fiducia era differente oppure gli over trenta, non andava mai con i calciatori a trattare il rinnovo ad un anno dalla scadenza, dove si sa il potere contrattuale dei calciatori è più forte. Probabilmente con questa politica "regalava" più soldi ai calciatori, ma non aveva lo stress e la pressione del perdere i calciatori a zero.

Ora si tratta Donnarumma e Cahalanoglu, il prossimo anno sarà il turno di Kessie e non sarà facile nemmeno con lui. quello dopo qualcun'altro, a quanto pare con questa politica dell'attenzione ai costi del lavoro sarà ad ogni stagione una battaglia per rinnovare a qualcuno, ed è chiaro che fra i tanti, qualcuno a zero se ne andrà.

Per me non è strategia è che con tutti i cambi dirigenziali ed il dover abbattere il monte stipendi sono rimasti indietro...E l'anno prossimo non c'è solo Kessie, ma di sicuro anche Romagnoli e forse Conti e qualcun altro. Questa stagione, con i ricavi nettamente al ribasso, perdi già di sicuro a 0 Musacchio e probabilmente anche Chala (non oso pensare Donnarumma), bene ma non benissimo....sono tutti soldi persi.
 
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I tempi sono cambiati, il Milan è cambiato, chissà...ma questa guida tecnica opera sul capitolo rinnovi in maniera decisamente differente rispetto a quanto faceva Galliani e lo storico Milan.

Adriano tranne che per senatori con i quali il rapporto di fiducia era differente oppure gli over trenta, non andava mai con i calciatori a trattare il rinnovo ad un anno dalla scadenza, dove si sa il potere contrattuale dei calciatori è più forte. Probabilmente con questa politica "regalava" più soldi ai calciatori, ma non aveva lo stress e la pressione del perdere i calciatori a zero.

Ora si tratta Donnarumma e Cahalanoglu, il prossimo anno sarà il turno di Kessie e non sarà facile nemmeno con lui. quello dopo qualcun'altro, a quanto pare con questa politica dell'attenzione ai costi del lavoro sarà ad ogni stagione una battaglia per rinnovare a qualcuno, ed è chiaro che fra i tanti, qualcuno a zero se ne andrà.

In questo particolare momento storico questa strategia potrebbe non essere vista solo in maniera negativa. Mi spiego meglio: sono abbastanza convinto che, dato il serio rischio di vedere tante squadre andare a gambe all'aria finanziariamente, si farà un passo indietro di 10-15 anni riguardo gli ingaggi, dove il top player della squadra prenderà non di 5-6 milioni (come ai tempi del miglior Kakà da noi). In questo senso, prendendo a riferimento Chalanoglu, la società fa bene a tirare la corda perchè nessuno in questo momento gli offrirà di più.
 

bmb

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I tempi sono cambiati, il Milan è cambiato, chissà...ma questa guida tecnica opera sul capitolo rinnovi in maniera decisamente differente rispetto a quanto faceva Galliani e lo storico Milan.

Adriano tranne che per senatori con i quali il rapporto di fiducia era differente oppure gli over trenta, non andava mai con i calciatori a trattare il rinnovo ad un anno dalla scadenza, dove si sa il potere contrattuale dei calciatori è più forte. Probabilmente con questa politica "regalava" più soldi ai calciatori, ma non aveva lo stress e la pressione del perdere i calciatori a zero.

Ora si tratta Donnarumma e Cahalanoglu, il prossimo anno sarà il turno di Kessie e non sarà facile nemmeno con lui. quello dopo qualcun'altro, a quanto pare con questa politica dell'attenzione ai costi del lavoro sarà ad ogni stagione una battaglia per rinnovare a qualcuno, ed è chiaro che fra i tanti, qualcuno a zero se ne andrà.

Ognuno viene pagato per quanto rende in campo e fuori. Donnarumma fa la differenza in porta, potrebbe essere il capitano del Milan per 15 anni e uomo immagine, del Milan e della Nazionale. Calhanoglu ha azzeccato un numero di partite che si contano su una mano in 4 stagioni, pretende uno stipendio da top player di Premier League ed ha il carattere delle lumache in piena estate sotto il sole. In più, al limite, potrebbe fare l'uomo immagine della Samsonite o di qualche altra azienda di borse, viste quelle che porta sotto gli occhi. Se non ti sta bene quanto prendi, che secondo me è la cifra giusta per entrambi, te ne vai altrove. Arrivederci.
 

The P

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I tempi sono cambiati, il Milan è cambiato, chissà...ma questa guida tecnica opera sul capitolo rinnovi in maniera decisamente differente rispetto a quanto faceva Galliani e lo storico Milan.

Adriano tranne che per senatori con i quali il rapporto di fiducia era differente oppure gli over trenta, non andava mai con i calciatori a trattare il rinnovo ad un anno dalla scadenza, dove si sa il potere contrattuale dei calciatori è più forte. Probabilmente con questa politica "regalava" più soldi ai calciatori, ma non aveva lo stress e la pressione del perdere i calciatori a zero.

Ora si tratta Donnarumma e Cahalanoglu, il prossimo anno sarà il turno di Kessie e non sarà facile nemmeno con lui. quello dopo qualcun'altro, a quanto pare con questa politica dell'attenzione ai costi del lavoro sarà ad ogni stagione una battaglia per rinnovare a qualcuno, ed è chiaro che fra i tanti, qualcuno a zero se ne andrà.

Con il calcio odierno e il rendimento dei calciatori così altalenante di stagione in stagione forse è meglio questa tattica.

Ma quanti pipponi invendibili ci siamo portati per anni appresso e ci bloccavano il mercato?
 
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è una tattica che non disapprovo totalmente.
quando un giocatore arriva ad una certa età e cerca il contrattone, quasi sempre va in calando e poi diventa un peso.
bisogna esser furbi e rinnovare prima a cifre più basse e soprattutto vendere quando il giocatore fa bene.

quest'estate turca andava venduto e rimpiazzato.

ormai non è stato fatto. l'errore è grave ma giunti a questo punto è giusto non rinnovare.

concetto che deve valere per tutti però, non solo per turca.
 

Djici

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I tempi sono cambiati, il Milan è cambiato, chissà...ma questa guida tecnica opera sul capitolo rinnovi in maniera decisamente differente rispetto a quanto faceva Galliani e lo storico Milan.

Adriano tranne che per senatori con i quali il rapporto di fiducia era differente oppure gli over trenta, non andava mai con i calciatori a trattare il rinnovo ad un anno dalla scadenza, dove si sa il potere contrattuale dei calciatori è più forte. Probabilmente con questa politica "regalava" più soldi ai calciatori, ma non aveva lo stress e la pressione del perdere i calciatori a zero.

Ora si tratta Donnarumma e Cahalanoglu, il prossimo anno sarà il turno di Kessie e non sarà facile nemmeno con lui. quello dopo qualcun'altro, a quanto pare con questa politica dell'attenzione ai costi del lavoro sarà ad ogni stagione una battaglia per rinnovare a qualcuno, ed è chiaro che fra i tanti, qualcuno a zero se ne andrà.

Per me stai sbagliando.
Non e una tattica del Milan quella di aspettare l'ultimo secondo prima di rinnovare.
Secondo me con i giocatori ritenuti importanti ci provano il prima possibile.
Per Donnarumma ovviamente e stato Raiola a non volere parlarne prima.

Invece con Calha secondo me non volevano proprio rinnovare... se non ad un prezzo stracciato. Ma pure tenerselo con un ingaggio di 1 solo milione sarebbe stato folle prima del lockdown perche le prestazioni erano proprio scadenti.

Poi dopo averlo visto nel post lockdown, ci sta che Maldini ci abbia ripensato ed abbia offerto un ingaggio leggermente superiore a quello attuale.

Gli altri che non vogliamo rinnovare non li stiamo trattando... mentre per Kessie sembra che ci stiamo gia lavorando.
Ad esempio non credo proprio che un Theo sarebbe lasciato andare a pochi giorni da potere firmare a zero per un altra squadra a meno che giocatore e procuaratore non s'impuntino e rifiutano ogni destinazione nelle sessioni precedenti.
 

babsodiolinter

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I tempi sono cambiati, il Milan è cambiato, chissà...ma questa guida tecnica opera sul capitolo rinnovi in maniera decisamente differente rispetto a quanto faceva Galliani e lo storico Milan.

Adriano tranne che per senatori con i quali il rapporto di fiducia era differente oppure gli over trenta, non andava mai con i calciatori a trattare il rinnovo ad un anno dalla scadenza, dove si sa il potere contrattuale dei calciatori è più forte. Probabilmente con questa politica "regalava" più soldi ai calciatori, ma non aveva lo stress e la pressione del perdere i calciatori a zero.

Ora si tratta Donnarumma e Cahalanoglu, il prossimo anno sarà il turno di Kessie e non sarà facile nemmeno con lui. quello dopo qualcun'altro, a quanto pare con questa politica dell'attenzione ai costi del lavoro sarà ad ogni stagione una battaglia per rinnovare a qualcuno, ed è chiaro che fra i tanti, qualcuno a zero se ne andrà.

Sicuramente periodi diversi con regole sui bilanci diverse e sicuramente meno potere dei procuratori...
E nessuno sà sevdavvero le trattative le fanno alla scadenza,può anche darsi che sono mesi che ci lavorano ma ad oggi certe richieste fuori mercato non puoi accettarle.
Il turco in primis.
E poi parliamoci chiaro quel Milan rispetto a questo aveva tutt'altro appeal, li dovevi cacciate i giocatori nessuno se ne voleva andare, stare al Milan voleva dire stare nel top in Italia e in Europa.
 
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