Ho pensato spesso a questa tematica, ma non perché la prenda sul personale ma vorrei cercare una spiegazione logica al tutto. Il Milan, nonostante un 2020 di alto livello (79 punti conquistati), dominando il periodo Giugno/Dicembre, in pratica viene considerato ancora una squadretta. Sia gli addetti ai lavori che i tifosi avversari si aspettano un crollo verticale improvviso, però non giustificando più la cosa (l’Ibra-dipendenza è andata a farsi benedire) ma pensando che debba necessariamente avvenire. Probabilmente i quasi 9 anni di anonimato ci hanno declassato anche nell’immaginario collettivo ma molto ha dell’inspiegabile. La stranezza è che il tutto non viene rapportato ad un’ipotetica lotta scudetto ma bensì alla qualificazione champions. Il Milan da molti viene considerato ancora quinto/sesto posto nonostante il ruolino, la consapevolezza e la difficoltà delle altre. Stranezze made in Italy!
Innanzitutto colgo l'occasione per augurare buone feste a tutti i milanisti di questo forum.
Finalmente dopo anni di sofferenza ci meritiamo questo bel Milan, e questo 2020 chiuso al 94' col gol di Theo spero possa essere un ulteriore segnale positivo e di crescita.
Allora. Intanto a mio modo di vedere non é vero che godiamo di cosí scarsa considerazione. Poteva essere cosí magari dopo alcune partite come il 2-2 in casa con l'Hellas. Anche lí, però, non siamo mai stati sottovalutati quest'anno dagli addetti ai lavori (ricordo le parole di elogio di uno sportivissimo Juric).
Dalle ultime due vittorie invece, ho notato che la considerazione è i dubbi dei Paolo Di Canio, Luca Marchegiani, Sandro Piccinini, ecc. vanno via via fugandosi, e anche nella programmazione Sky ci dedicano una sempre piú ampia porzione di aggiornamenti (l'altra volta ho visto 7 volte Baiocchini nel giro di 30 minuti, non accadeva prima).
A questo si aggiungono i nostri "vecchi fan" ovvero lo zio Bergomi e Stefano Borghi, gli unici che quasi dalla prima giornata ci hanno elogiato e parlavano di un Milan che poteva lottare per le primissime posizioni.
Il punto é questo. Come spesso accade la verità sta nel mezzo. Se da una parte il campo sta dicendo che siamo travolgenti, e che riguardando le partite, certe nostre giocate standardizzate effettuate a velocità elevatissima (per citare Ranieri) siano praticante illeggibili dagli avversari che non hanno mai una contromisura adeguata, dall'altra ciò che penso é che sia veramente difficile quantificare la crescita di questa squadra.
Mi spiego meglio per quest'ultimo punto.
Il Milan é composto in parte anche da ragazzi di 20-21 anni che anche noi tifosi stessi, fra gli attenti, conosciamo ancora poco. Non parlo dei Bennacer o dei Theo o dei Dalot che magari si conoscevano perche giocavano allo United, ma degli Hauge, Diaz, Kalulu, Alexis, ecc.
Il punto é: sappiamo davvero cosa possono darci di piú questi ragazzi? Quanto possono crescere?
Fino a ora ci siamo aggrappati molto sulle spalle delle prestazioni dei nostri migliori, ma quanto tempo renderanno cosí al top? Possono avere un calo?
Queste domande, a mio avviso, non hanno oggi una risposta certa, al netto di infortuni e altre cose extracampo. Le risposte a queste domande determineranno la nostra reale entità. Se siamo da terzo posto o ce la possiamo combattere fino all'ultimo per il primo.
Fino ad allora, credetemi, lasciatevi influenzare il giusto.
Io per esempio riconosco la nostra forza, ma tendo a non gasarmi troppo. Dopo 9 anni ci sta che si sia guardinghi.
E non é sudditanza.