Kroos:" Il taglio stipendio è inutile, come regalare soldi al club"

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E a un calciatore cosa dovrebbe interessare se crolla un sistema che fa palesemente schifo?
Il calcio non finisce di certo, i giocatori bravi troveranno sempre un club disposto a pagarli tanto, è il loro lavoro e sono i migliori del mondo in quello che fanno.
Se fallisce il Real, il Barca, il Ciy ecc ecc non è certo colpa dei calciatori, ma di chi gestisce (male) un sistema intero.
La Nba muove un giro d’affari superiore al calcio, gli stipendi medi sono più alti, i contratti tv, gli sponsor, il valore dei clib, tutto più alto, per non parlare della Nfl.
Eppure hanno già detto che difficilmente la stagione potrà concludersi e nessuno parla di fallimento di niente, certo è una bella botta ma sopravviveranno tutti abbastanza bene.
Tutti i campionati degli altri sport sono chiusi, il basket ha già annunciato ufficialmente la fine della stagione, perfino la Formula 1 dove esiste solo il Dio denaro è ferma.
Ma fra tutti, solo il calcio è nella condizione di non potersi fermare pena il cataclisma...
È colpa dei calciatori? Figurarsi.
È colpa di un sistema e di un mondo calcio che è marcio fino al midollo, dai presidenti Fifa e Uefa in giù fino ai procuratori, i calciatori alla fine sono solo dei ventenni che hanno avuto la fortuna e la bravura di realizzare il sogno che hanno tutti i bimbi maschi del mondo

Ai calciatori ovviamente non fregherà nulla. Vorranno i soldi e ciaone. La scelta giusta è quella di non dare mai più certi stipendi. 100 mila euro all'anno per tirare calci ad un pallone... basterebbero ed avanzerebbero!
 

Igor91

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Toni Kroos, centrocampista del Real, dice la sua sul taglio stipendi a SWR Sport.


"Ridursi l’ingaggio è come fare una donazione inutile o un regalo al club. Secondo me lo stipendio non va tagliato, ma fare attività personali nell’aiutare chi ne ha bisogno, come già facciamo tutti. Il problema è che i club in qualche modo devono risparmiare non avendo entrate: se si tornerà a giocare a maggio la situazione potrà rientrare, altrimenti tutto cambierà e il calcio non sarà più come lo conosciamo. Ci saranno alcuni problemi, ma le cifre viste negli ultimi anni non ci saranno più"

Mi fai schifo.... col cuore.
Mi fate tutti schifo... Dovete andare a zappare, batsardi schifosi.
Io sto facendo domanda per 600 medrosi euri, queste sanguisughe si lamentano se gli tagliano lo stipendio di qualche milione.... Sto mondo deve finire, questi luridi batsardi non devono giadagnare più questi soldi.
 

Milanforever26

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Beh ma che ti aspetti? Parliamo di un calcio dove gente come Piatek prende 4 milioni netti all’anno (ripeto, Piatek, 4 milioni netti all’anno!), è impossibile rimanere ancorati alla realtà in un sistema del genere.

Per fare un paragone col passato, negli anni 60 un italiano medio guadagnava 50mila lire al mese, un calciatore medio di Serie A nel medesimo periodo guadagnava 1.500.000mila lire.

1.500.000 : 50.000 = 30

Un calciatore prendeva esattamente 30 volte lo stipendio di un operaio. Oggi invece gente come Piatek prende 4 milioni netti all’anno e ha una visibilità che all’epoca non aveva nemmeno Pelè. Di che stiamo parlando? Il sonno della ragione genera mostri, e in questo campo la ragione si è addormentata nel ‘95, con la sentenza Bosman, per sprofondare in coma con l’FPF e il boost mostruoso di stipendi e cartellini dello scorso decennio.

Andiamo a cercare i veri colpevoli invece: paytv - aumento della platea dei tifosi e dei ricchi nei paesi emergenti - sponsor

Sono questi tre fattori che hanno aumentato il business del mondo del calcio, e se circolano più soldi, essendo un sistema chiuso (tranne per il pizzo ai procuratori) è normale che inizino a circolare cifre folli
 

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Toni Kroos, centrocampista del Real, dice la sua sul taglio stipendi a SWR Sport.


"Ridursi l’ingaggio è come fare una donazione inutile o un regalo al club. Secondo me lo stipendio non va tagliato, ma fare attività personali nell’aiutare chi ne ha bisogno, come già facciamo tutti. Il problema è che i club in qualche modo devono risparmiare non avendo entrate: se si tornerà a giocare a maggio la situazione potrà rientrare, altrimenti tutto cambierà e il calcio non sarà più come lo conosciamo. Ci saranno alcuni problemi, ma le cifre viste negli ultimi anni non ci saranno più"

questi non si rendono conto della situazione della gente comune, senza stipendio, senza lavoro. Il problema di questa gente è non poter cambiare la porsche, non poter acquistare una villa al mare. Che schifo. Mi auguro veramente che ci sia un ridimensionamento economico anche nel calcio.
Da parte mia non so se riuscirò a seguire ancora (già lo facevo poco). Certi atteggiamenti sono insopportabili
 
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Io sto con i calciatori.
Sono l’unica categoria a cui viene chiesto di rinunciare al loro stipendio con la scusa che sono privilegiati, ma non per darlo in beneficenza (che sarebbe si un bel gesto), ma per far risparmiare le loro aziende che fatturano miliardi, spendono cifre enormi a casaccio e spesso sono gestite malissimo.
Perché mai dovrebbero fare beneficenza a Singer? O a Agnelli? Hanno bisogno di soldi loro?
Troppo spesso i calciatori vengono presi di mira come capro espiatorio, nessuno però chiede che attori, cantanti, star varie si riducano i loro enormi compensi per aiutare, che so, la Sony o la Disney

Dipende,
ci sono società e società.
Società come Real Madrid dove il patron può permettersi di pagare tutti anche se non ha entrate,
e società come il Lecce, dovre quegli stipendi peserebbero a fronte di 0 entrate.

Come nella F1,
McLaren e Williams hanno licenziato i meccanici per 2 mesi,
per poi riassumerli quando si ripartirà, perché?
Non ci stanno dentro coi costi.

Non è una linea generale quindi,
i calciatori hanno le loro ragioni, ma a fronte dei soldi che hanno percepito negli anni,
anche se gli tagli un pò il compenso, non succede nulla.
Per una società, può significare fallimento.
 
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Toni Kroos, centrocampista del Real, dice la sua sul taglio stipendi a SWR Sport.


"Ridursi l’ingaggio è come fare una donazione inutile o un regalo al club. Secondo me lo stipendio non va tagliato, ma fare attività personali nell’aiutare chi ne ha bisogno, come già facciamo tutti. Il problema è che i club in qualche modo devono risparmiare non avendo entrate: se si tornerà a giocare a maggio la situazione potrà rientrare, altrimenti tutto cambierà e il calcio non sarà più come lo conosciamo. Ci saranno alcuni problemi, ma le cifre viste negli ultimi anni non ci saranno più"

O non ci ha capito nulla o fa finta di non capire.
 
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Andiamo a cercare i veri colpevoli invece: paytv - aumento della platea dei tifosi e dei ricchi nei paesi emergenti - sponsor

Sono questi tre fattori che hanno aumentato il business del mondo del calcio, e se circolano più soldi, essendo un sistema chiuso (tranne per il pizzo ai procuratori) è normale che inizino a circolare cifre folli

Ciao amico, ti rispondo qua perchè l'altra discussione è stata chiusa :

Che il calcio è cambiato è chiaro, la vera rivoluzione l'hanno fatta le pay tv che hanno praticamente portato questo sport dentro casa di tutti noi.

Quando ho iniziato a seguire il calcio mi passavo la domenica pomeriggio con la radiolina a seguire tutto il calcio minuto per minuto, in attesa delle prime immagini della domenica in tv a '90' minuto'.
Se ci pensi sembra stiamo parlando della preistoria.

Piano piano sono arrivate le pay tv, abbiamo iniziato così col posticipo della domenica sera su tele + per poi molto lentamente passare allo spezzatino delle partite praticamente tutte trasmesse in chiaro.
Per me da appassionato di calcio mi sembrava qualcosa di incredibile quella di poter seguire la mia squadra del cuore ogni domenica in tv , è stata una rivoluzione epocale.

Il cambiamento comunque nel modo di organizzare e gestire il calcio vi è stato ed è avvenuto lentamente ed inesorabilmente sotto i nostri occhi.

Fino ai primi anni 90 le squadre di calcio erano gestite dai mecenati delle varie città, presidenti ricchi e più o meno facoltosi che investivano nella squadra della loro città parte dei loro averi.
Avevamo due tipi di presidenti : quelli che volevano divertire, divertirsi e acquistare notorietà col calcio e nel calcio e poi c'erano quelli che miravano a fare soldi.
E se avevi le capacità i soldi si potevano fare, crescendo dei giovani ad esempio e poi vendendoli bene.
Il calcio era per antonomasia un sistema a perdere : che fosse prima categoria o che fosse serie A nel calcio i soldi si buttavano e non vi erano scadenze, bilanci, segni in rosso a cui affidare il proprio destino perchè alla fine c'era sempre il generoso presidente a risanare e ripianare.

Ricordo come se fosse oggi però la prima squadra che in italia cambiò questo modo di fare e intendere calcio : la juve degli agnelli.
Laddove l'inter di moratti spendeva e spandeva, il milan di berlusconi era l'emblema del potere e della bellezza, sensi dava l'anima per la sua roma, cellino divertiva e si divertiva a cagliari, ecc ecc a torino con la triade di moggi-giraudo e bettega si iniziò a parlare per la prima volta di bilancio a zero, di squadra autosufficiente, di uscite che dovevano pareggiare le entrate.
Mi ricordo perfettamente alcuni tifosi della juve che, plagiati già da allora da una proprietà bizzarra, avevano già piena la testa di questo marciume.
Considera che parlo della prima juve di lippi, quindi ti parlo del 1995.

25 anni fa gli agnelli hanno iniziato a gestire la squadra come se fosse un'azienda e hanno costretto la triade a lavorare a costo zero, la nascita del sistema juve fu la logica conseguenza di un club storico che mirava a primeggiare senza una proprietà disposta ad investire. Calciopoli nacque cosi : il marchio che chiede spazio solo per il nome e che creava gerarchie di potere.

Il milan e l'inter tenevano e coccolavano i campioni mentre la juve aveva già abituato i suoi tifosi e cessioni pesanti , campioni da immolare all'altare del bilancio.
Il calcio ha iniziato a cambiare in quegli anni.

Ovviamente anche in provincia c'era chi col calcio ci faceva i soldi, mi viene da pensare al foggia di zeman, il cui presidente casillo in quegli anni si arricchì a dismisura grazie alla bontà dei suoi ds nello scovare giocatori semisconosciuti e nella capacità poi del tecnico boemo nel valorizzarli e metterli in mostra.
Ma considera che parliamo di una squadra di provincia la cui ambizione era quella di salvarsi e divertirsi.

La juve invece rappresentava un unicum : giocare per vincere a impatto zero sulla proprietà.
Andando avanti con gli anni la gestione del calcio da passione di famiglia si è sempre più trasformata in gestione di azienda con le famiglie di turno che hanno dovuto mollare il giochino per cederlo a chi lo gestiva come tale, furono letteralmente scalzate dalla poltrona, fatte fuori dai conti.
In un attimo le macchine fatte per buttare soldi si sono trasformate in macchine genera soldi.
E dove ci sono soldi si fiondano sempre i disonesti.

La qualità media è calata proprio perchè abbiamo perso chi questo sport lo amava, sostituito da chi in questo sport ci entra per speculare.

Il vero cambiamento nel calcio vi è stato quando abbiamo perso la figura del presidente mecenate, ora i veri proprietari del calcio siamo noi tifosi che col nostro interesse e la nostra passione muoviamo e spostiamo vagonate di miliardi.

Chi gestisce i club lo fa come se gestisse un'azienda , facendoci credere che i bilanci siano la cosa principale e da cui dipendere quando invece stiamo sempre parlando di una palla che rotola.
I bilanci servono solo per far mangiare i soliti ingordi mentre soddisfano la nostra fame di calcio, non fosse che cosi facendo il gioco lo hanno ucciso perchè hanno dimenticato il tifoso vive di emozioni.
Io non ce l'ho coi calciatori ma con gli squali che in questo mondo sono entrati senza amare questo sport.

Se ci pensi guarda che fa effetto : gli agnelli sono proprietari della juve ma costruiscono lo stadio a zero, speculando su comune e sponsor, gestiscono la squadra a zero mettendo di tasca nemmeno un euro.

Sono i tifosi della juve che pagano la juve, e come vale per la juve vale per tutti i clubs del mondo.
Da tifosi ci hanno tramutato in investitori senza che nemmeno ce ne accorgessimo e siamo noi tifosi che paghiamo tutti questi squali.
 

Milanforever26

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Ciao amico, ti rispondo qua perchè l'altra discussione è stata chiusa :

Che il calcio è cambiato è chiaro, la vera rivoluzione l'hanno fatta le pay tv che hanno praticamente portato questo sport dentro casa di tutti noi.

Quando ho iniziato a seguire il calcio mi passavo la domenica pomeriggio con la radiolina a seguire tutto il calcio minuto per minuto, in attesa delle prime immagini della domenica in tv a '90' minuto'.
Se ci pensi sembra stiamo parlando della preistoria.

Piano piano sono arrivate le pay tv, abbiamo iniziato così col posticipo della domenica sera su tele + per poi molto lentamente passare allo spezzatino delle partite praticamente tutte trasmesse in chiaro.
Per me da appassionato di calcio mi sembrava qualcosa di incredibile quella di poter seguire la mia squadra del cuore ogni domenica in tv , è stata una rivoluzione epocale.

Il cambiamento comunque nel modo di organizzare e gestire il calcio vi è stato ed è avvenuto lentamente ed inesorabilmente sotto i nostri occhi.

Fino ai primi anni 90 le squadre di calcio erano gestite dai mecenati delle varie città, presidenti ricchi e più o meno facoltosi che investivano nella squadra della loro città parte dei loro averi.
Avevamo due tipi di presidenti : quelli che volevano divertire, divertirsi e acquistare notorietà col calcio e nel calcio e poi c'erano quelli che miravano a fare soldi.
E se avevi le capacità i soldi si potevano fare, crescendo dei giovani ad esempio e poi vendendoli bene.
Il calcio era per antonomasia un sistema a perdere : che fosse prima categoria o che fosse serie A nel calcio i soldi si buttavano e non vi erano scadenze, bilanci, segni in rosso a cui affidare il proprio destino perchè alla fine c'era sempre il generoso presidente a risanare e ripianare.

Ricordo come se fosse oggi però la prima squadra che in italia cambiò questo modo di fare e intendere calcio : la juve degli agnelli.
Laddove l'inter di moratti spendeva e spandeva, il milan di berlusconi era l'emblema del potere e della bellezza, sensi dava l'anima per la sua roma, cellino divertiva e si divertiva a cagliari, ecc ecc a torino con la triade di moggi-giraudo e bettega si iniziò a parlare per la prima volta di bilancio a zero, di squadra autosufficiente, di uscite che dovevano pareggiare le entrate.
Mi ricordo perfettamente alcuni tifosi della juve che, plagiati già da allora da una proprietà bizzarra, avevano già piena la testa di questo marciume.
Considera che parlo della prima juve di lippi, quindi ti parlo del 1995.

25 anni fa gli agnelli hanno iniziato a gestire la squadra come se fosse un'azienda e hanno costretto la triade a lavorare a costo zero, la nascita del sistema juve fu la logica conseguenza di un club storico che mirava a primeggiare senza una proprietà disposta ad investire. Calciopoli nacque cosi : il marchio che chiede spazio solo per il nome e che creava gerarchie di potere.

Il milan e l'inter tenevano e coccolavano i campioni mentre la juve aveva già abituato i suoi tifosi e cessioni pesanti , campioni da immolare all'altare del bilancio.
Il calcio ha iniziato a cambiare in quegli anni.

Ovviamente anche in provincia c'era chi col calcio ci faceva i soldi, mi viene da pensare al foggia di zeman, il cui presidente casillo in quegli anni si arricchì a dismisura grazie alla bontà dei suoi ds nello scovare giocatori semisconosciuti e nella capacità poi del tecnico boemo nel valorizzarli e metterli in mostra.
Ma considera che parliamo di una squadra di provincia la cui ambizione era quella di salvarsi e divertirsi.

La juve invece rappresentava un unicum : giocare per vincere a impatto zero sulla proprietà.
Andando avanti con gli anni la gestione del calcio da passione di famiglia si è sempre più trasformata in gestione di azienda con le famiglie di turno che hanno dovuto mollare il giochino per cederlo a chi lo gestiva come tale, furono letteralmente scalzate dalla poltrona, fatte fuori dai conti.
In un attimo le macchine fatte per buttare soldi si sono trasformate in macchine genera soldi.
E dove ci sono soldi si fiondano sempre i disonesti.

La qualità media è calata proprio perchè abbiamo perso chi questo sport lo amava, sostituito da chi in questo sport ci entra per speculare.

Il vero cambiamento nel calcio vi è stato quando abbiamo perso la figura del presidente mecenate, ora i veri proprietari del calcio siamo noi tifosi che col nostro interesse e la nostra passione muoviamo e spostiamo vagonate di miliardi.

Chi gestisce i club lo fa come se gestisse un'azienda , facendoci credere che i bilanci siano la cosa principale e da cui dipendere quando invece stiamo sempre parlando di una palla che rotola.
I bilanci servono solo per far mangiare i soliti ingordi mentre soddisfano la nostra fame di calcio, non fosse che cosi facendo il gioco lo hanno ucciso perchè hanno dimenticato il tifoso vive di emozioni.
Io non ce l'ho coi calciatori ma con gli squali che in questo mondo sono entrati senza amare questo sport.

Se ci pensi guarda che fa effetto : gli agnelli sono proprietari della juve ma costruiscono lo stadio a zero, speculando su comune e sponsor, gestiscono la squadra a zero mettendo di tasca nemmeno un euro.

Sono i tifosi della juve che pagano la juve, e come vale per la juve vale per tutti i clubs del mondo.
Da tifosi ci hanno tramutato in investitori senza che nemmeno ce ne accorgessimo e siamo noi tifosi che paghiamo tutti questi squali.

Allora concordo e no col tuo ragionamento, la tua visione è molto romantica del calcio che fu (pure la mia eh) ma non tiene conto di un aspetto, la Juve cambiò il suo modo di gestire il calcio per necessità e convenienza, intendiamoci, agli agnelli i soldi non sono mai mancati, anche se non risultano MAI nelle classifiche dei più ricchi al mondo in realtà sono la famiglia più potente d'italia da tipo 100 anni..solo che nel momento in cui la FIAT viveva a spese dello stato all'Avvocato pareva brutto mostrare che poi la Juve spendeva miliardi su miliardi..poi c'è pure uno stampo nobile nel loro agire, al tempo il calcio era ancora visto come sport del popolino, loro erano gente da circolo del golf e motoscafo Riva, pagare miliardi dei calciatori ignoranti non era contemplato..

Tieni poi presente il perché sono scomparsi quelli che tu chiami "presidenti mecenati", non perché è venuta meno la passione o perché i soldi non bastassero più a competere (le balle che raccontava il nano..) ma semplicemente perché nel nuovo millennio le società di calcio hanno dovuto iniziare a ragionare come società a tutti gli effetti soprattutto fiscalmente, insomma parliamoci chiaro, fino al 2000 i famosi presidenti mecenati erano gente che aveva vagonate di soldi in nero che non sapeva più come far sparire e il calcio era un ottimo modo dato che non dovevi rendicontare praticamente nulla, e allora guardali là i vari ferlaino, cecchi gori, sensi, cragnotti, tanzi tutti poi beccati coi conti delle società finti..e prima erano gente che nel calcio riversava milioni a pioggia..
E in piccolo poi succedeva anche nel calcio di provincia..me lo ricordo, io giocavo in una squadra che faceva i regionali e avevamo 2-3 sponsor, la prima squadra pagava i giocatori con stipendi che non si prendevano manco in banca..e parlavamo di serie dilettantistiche..

Quel calcio era un calcio di passione ma anche di grandi evasori..

Oggi i metodi per evadere si sono raffinati, di certo non sono tutti soldi limpidi quelli che circolano, ma il presidente mecenate non esiste più perché non potrebbe più buttarci i soldi in nero che hanno
 
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Allora concordo e no col tuo ragionamento, la tua visione è molto romantica del calcio che fu (pure la mia eh) ma non tiene conto di un aspetto, la Juve cambiò il suo modo di gestire il calcio per necessità e convenienza, intendiamoci, agli agnelli i soldi non sono mai mancati, anche se non risultano MAI nelle classifiche dei più ricchi al mondo in realtà sono la famiglia più potente d'italia da tipo 100 anni..solo che nel momento in cui la FIAT viveva a spese dello stato all'Avvocato pareva brutto mostrare che poi la Juve spendeva miliardi su miliardi..poi c'è pure uno stampo nobile nel loro agire, al tempo il calcio era ancora visto come sport del popolino, loro erano gente da circolo del golf e motoscafo Riva, pagare miliardi dei calciatori ignoranti non era contemplato..

Tieni poi presente il perché sono scomparsi quelli che tu chiami "presidenti mecenati", non perché è venuta meno la passione o perché i soldi non bastassero più a competere (le balle che raccontava il nano..) ma semplicemente perché nel nuovo millennio le società di calcio hanno dovuto iniziare a ragionare come società a tutti gli effetti soprattutto fiscalmente, insomma parliamoci chiaro, fino al 2000 i famosi presidenti mecenati erano gente che aveva vagonate di soldi in nero che non sapeva più come far sparire e il calcio era un ottimo modo dato che non dovevi rendicontare praticamente nulla, e allora guardali là i vari ferlaino, cecchi gori, sensi, cragnotti, tanzi tutti poi beccati coi conti delle società finti..e prima erano gente che nel calcio riversava milioni a pioggia..
E in piccolo poi succedeva anche nel calcio di provincia..me lo ricordo, io giocavo in una squadra che faceva i regionali e avevamo 2-3 sponsor, la prima squadra pagava i giocatori con stipendi che non si prendevano manco in banca..e parlavamo di serie dilettantistiche..

Quel calcio era un calcio di passione ma anche di grandi evasori..

Oggi i metodi per evadere si sono raffinati, di certo non sono tutti soldi limpidi quelli che circolano, ma il presidente mecenate non esiste più perché non potrebbe più buttarci i soldi in nero che hanno

Hai ragione, ma io non concepisco che un club glorioso sia in mano a gente che non mette un euro.
Non lo concepisco, è più forte di me.
Ormai abbiamo solo macchine genera-denaro e i soldi li portiamo noi tifosi ovviamente.
Poi ci hanno messo in testa che una squadra debba esser gestita come un'azienda : ma come fa a esser un'azienda virtuosa una società che poggia le sue fortune su una palla che rotola e su prestazioni dei giocatori??
Per me è follia.
Il calcio per me resta una passione e un gioco.
Questo modo di fare calcio attirerà solo sciacalli, mai investitori veri.
 
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