Kessie -Baka: squalifica o ammenda. Decide il giudice sportivo.

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Come riportato da Sky, la procura federale emetterà un referto sulla vicenda Kessie Bakayoko e poi passerà nuovamente la palla al giudice sportivo che dovrà decidere se squalificare i due giocatori o se sanzionarli con un'ammenda.

Vicenda davvero infinita.

La squalifica aprirebbe scenari assurdi. Penso sia improbabile. Per le tempistiche? Si sa qualcosa?
 
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Come riportato da Sky, la procura federale emetterà un referto sulla vicenda Kessie Bakayoko e poi passerà nuovamente la palla al giudice sportivo che dovrà decidere se squalificare i due giocatori o se sanzionarli con un'ammenda.

Vicenda davvero infinita.

Anche se non li squalificassero, passa la voglia di seguire il calcio.
 

Tifo'o

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Comunque, da una parte fortuna che siano neri e che abbiano attaccato un bianco. Con l'aria che tira, fosse accaduto il contrario ci avrebbero squalificato a vita.

Ci sarebbe stata la storia del razzismo, con Boateng e Sterling pronti a fare video live su Facebook.
 

CarpeDiem

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Comunque, da una parte fortuna che siano neri e che abbiano attaccato un bianco. Con l'aria che tira, fosse accaduto il contrario ci avrebbero squalificato a vita.

In realtà il governo è intervenuto ed ha richiesto la squalifica solo perché sono neri.
 

Casnop

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Come riportato da Sky, la procura federale emetterà un referto sulla vicenda Kessie Bakayoko e poi passerà nuovamente la palla al giudice sportivo che dovrà decidere se squalificare i due giocatori o se sanzionarli con un'ammenda.

Vicenda davvero infinita.
La Procura Federale, non potendo perseguire i due nostri maleducati per condotta gravemente antisportiva, o gravemente irriguardosa o ingiuriosa, che è tale solo se diretta nei confronti degli ufficiali di gara, o, ai fini della attivazione della prova TV, solo se riguarda casi di manifesta simulazione in campo, diretti a provocare un calcio di rigore o un espulsione di un avversario (il comunicato del Giudice Sportivo di ieri è stato netto: "i casi di condotta gravemente antisportiva sono chiaramente tipizzati ai fini della disposizione di cui all'art. 35, 1.3, CGS (quella della attivazione della cosiddetta prova TV, NdA), e tra essi, in mancanza di una previsione anche residuale, non può rientrare la fattispecie in esame"), con zelo degno di miglior causa, starebbe ora perseguendo i due addirittura per violazione dei principii di lealtà, probita' e correttezza sportiva, di cui all'art. 1-bis del CGS, norma del tutto generica, e con una varietà di sanzioni (ammonizione; ammonizione con diffida; ammenda; ammenda con diffida; squalifica per una o più giornate di gara, che, in caso di condotta di particolare violenza o di particolare gravità, non è inferiore a quattro giornate di gara; squalifica a tempo determinato, nel rispetto del principio di afflittività della sanzione; divieto di accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare calcistiche) che è figlia proprio della enorme genericità, fin quasi la astrattezza, delle condotte astrattamente tipizzabili. Una bella montagna probatoria da scalare, per il Procuratore, considerato che, tra i fatti astrattamente perseguibili per violazione di questo principio, in concteto si considerano quelli di utilizzo di espressioni blasfeme verso un altro tesserato, e si sfida il buon senso di chiunque a voler considerare la cafonata di Kessie e Bakayoko con la maglia di Acerbi addirittura una blasfemia. Buon lavoro per il Procuratore FIGC, peraltro senza l'utilizzo della prova TV, e con un club, il Milan, che ha già fatto intendere sin da ora di opporsi a qualunque sanzione, contestando eventuali provvedimenti in ogni stato e grado della giustizia sportiva: ci vedremo, alla peggio, l'anno prossimo. Ora, possiamo capire, ma non giustifichiamo, la riverenza della FIGC verso il potente di turno, Giorgetti, che si era lanciato imprudentemente in una filippica elettoralistica senza conoscere le norme sulla giustizia sportiva, e che non a caso ieri è stato più prudente dopo il comunicato del Giudice Sportivo, ma a tutto c'è un limite. Malagò lo ha ricordato a tutti, ieri, quando ha detto che le sentenze possono non essere capite, ma vanno accettate, e soprattutto non condizionate da dichiarazioni a caso fatte da responsabili istituzionali a procedimenti in corso. Giorgetti, Gravina, meno chiacchiere, e magari più terzo tempo. :)
 
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