Sto dalla parte di Hauge e lo difendo a oltranza, assolutamente.
Lo criticavo appena arrivato, nonostante il clima di euforia generale e certi paragoni deliranti che sono stati fatti troppo superficialmente, ma mantengo lo stesso equilibrio e non lo abbandono di certo adesso.
Non deve mollare, è ora che deve venire fuori il carattere e lo spessore del giocatore, quando la strada si fa tutta in salita e crescono le aspettative, è ora che deve completare e migliorare il suo gioco, la varietà di repertorio, l'intelligenza tattica, ora che gli accersari lo conoscono e prendono le misure.
Ma non manca mai nell'atteggiamento, sempre impeccabile nonostante le difficoltà, per cui io lo sostengo a oltranza.
Si sapeva che venendo dal campionato norvegese avrebbe sofferto per un lungo periodo di alti e bassi che sono inevitabili, tutta la sua prima stagione in Serie A sarà cosi, per cui sbagliava chi si è fatto illusioni prima e sbaglia chi lo critica eccessivamente ora.