Ibra:”Non posso promettere che resterò. Pioli come Allegri

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Ancora Ibra sul Milan e sul proprio futuro. Questa volta alla Rai.

Le dichiarazioni riportate da Rai Sport


Quando hai 38 anni per forza devi essere leader, hai molta più esperienza degli altri. Al Milan mi aspetto da tutti che siano dei professionisti e allenarsi e lavorare pensando agli obiettivi”.

Che possibilità ci sono che tu resti al Milan? “Vediamo, non ci sono garanzie né promesse perché sono una persona che se ti può dare qualcosa rimane, altrimenti non rimango qui per essere la mascotte, non mi piace questo. Mino non mi ha chiamato, il Milan non mi ha chiamato, allora vediamo cosa succede”.

Potresti regalare l’app con i tuoi dati atletici a Gazidis: “Se non ha visto fino adesso allora non lo so… (ride, ndr)”.

Hai detto che se fossi arrivato ad inizio campionato il Milan avrebbe vinto lo scudetto. Una provocazione o ci credi davvero? “Non faccio mai provocazioni, quello che dico è quello che credo”.

Il Milan attuale quindi per te vale Juventus,Lazio, Inter ed Atalanta: “Sicuro, come ho detto se ero qua dal primo giorno era un’altra situazione”.

Stefano Pioli e Ralf Rangnick: “Pioli per me è un signore perché non è facile lavorare in questa situazione come sta facendo lui, però la squadra è dietro di lui. Pioli è molto simile ad Allegri, se avesse avuto la squadra di Allegri sono sicuro al 200% che avrebbe vinto lo scudetto facilmente. Rangnick non lo conosco, con tutto il rispetto ma non lo conosco. Però lui lo sa chi sono io”.

Ibra a Sky:"Dopo 20 anni conosco il mio fisico. Sono un fanatico dell'allenamento. Mi sento vivo, mi sento meglio. Tutti dicono che sono sempre incazzato. Non è vero, io sto bene. Forse ho forzato troppo, perchè stavo molto bene e mi sono fatto male al polpaccio. Sono tornato e mi sento bene, ma non sono ancora al top. Sento che posso arrivare ancora al 100%. Il segreto è dare il massimo. Smettere o continuare? Io continuo a giocare solo se posso portare risultati. Non sono una mascotte. Continuo solo se posso fare la differenza. Giocare tanto per giocare non mi serve, quello posso farlo con i miei figli. Deve essere una sfida, bisogna giocare per gli obiettivi. Il futuro? Vediamo cosa succede, ho ancora 3 settimane di contratto. Nessuno ha iniziato a parlare da parte mia o dal Milan. Al Milan non si sa nulla del futuro adesso. Giochiamo e finiamo il meglio possibile, poi vediamo".

"Resto al Milan? Così forte come Ibra...non c'è nessuno forte come Ibra. Dipende dal club, non solo da me. Il mio obiettivo non è arrivare sesto o settimo, non sono mai entrato in un club per avere un obiettivo che non sia il primo posto. In questa situazione volevo andare al Milan per aiutare. Mi hanno detto che ero l'unico che poteva farlo ed eccomi qui. Sto facendo quello che posso, per il prossimo anno vediamo, è un'altra storia.

"Rangnick non lo conosco e non lo so se arriverà o meno. L'informazione a noi non è arrivata, forse ai giornali sì. Non so se sia ufficiale o meno. Se ero qua dal primo giorno, sicuro vincevamo lo Scudetto. Se sarò qua l'anno prossimo dal primo giorno, sicuro vinceremo. Promessa ai tifosi del Milan? No, non c'è promessa, non c'è garanzia. Per questo devi parlare con Mino".

Sta solo caricando la squadra.
Ibra, Pioli, Maldini , Massara e la squadra da una parte, gazidis ed Elliott dall'altra.

Ibra sta facendoci notare la strana alchimia e magia che si è creata nello spogliatoio.
 

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