Calha è anche stato schierato trequartista da tutti gli allenatori precedenti a un certo punto e ha sempre deluso, sempre a caccia di piccioni. Semplicemente Pioli ha trovato il modulo giusto per metterlo nel suo ruolo e sfruttare la meglio le sue qualità, nel 4-3-1-2 il trequartista è il giocatore, insieme al centravanti, su cui si concentra il pressing avversario, quindi basta metterne uno fisso lì e sei a posto, se il giocatore non è molto forte. Tuttavia nel 4-2-3-1 Calhanoglu è libero sì di spaziare su tutto il fronte, ma ovunque va c'è sempre un compagno con cui dialogare, con cui anche invertire per pochi attimi la posizione e questo rende molto più difficile tenere una marcatura stabile su di lui. Oltre a questo giocare al centro di 5 giocatori permette sempre alternative di passaggio in velocità e gli rende più facile calciare alzando la testa, cosa che prima non faceva perché era talmente chiuso che tirava a testa bassa. Ora come ora Calha sa di avere dietro due giocatori che fanno un ottimo filtro e sulle fasce giocatori mobili con cui dialogare nello stretto, e davanti sua maestà che gli apre spazi e con cui si trova molto bene. Calhanoglu non è mai stato un giocatore lento di testa (e di gambe consequenzialmente) né un giocatore statico, anche da mezzala si muoveva tanto, ma a vuoto, mentre giocando lontano dalla porta spesso cercava la conclusione da lontano o doveva tentare di tirare con gli inserimenti, non il suo punto di forza. Per Pioli che ha sempre fatto del 4-2-3-1 il suo modulo preferito, Calha aveva le caratteristiche giuste.
Di fatto il centro nevralgico del gioco di questo schema sono i due mediani e il trequartista, ed è stato Pioli a "scoprire" i tre giocatori in quella posizione, perché Calha in sto schema non ci ha mai giocato, Kessie e Bennacer invece hanno sempre giocato in un centrocampo a tre con risultati altalenanti.