Guarda, per capire l’approccio dei Raiola’s boys basta leggere le recenti dichiarazioni di Raiola su Ibra...
“Finora ha giocato per se stesso, poi dovrá giocare per me ( tipo Qatar?) per ripagarmi”.
Non é tanto la sostanza della battuta, ma il concetto, che per me é profondamente radicato, che il giocatore non gioca “per la societá di appartenenza”, quello é un corollario necessario, il giocatore gioca per una “famigghia” composta da se, la famiglia e il procuratore.
Se uno per il bene della “famigghia” deve fare un autogol.... lo fa e basta.
Non si costruisce una squadra con i giocatori della”famigghia” di Raiola.
Per Raiola le sorti della squadra per cui occasionalmente gioca un suo figlioccio, contano meno di zero. Anzi se un eventuale successo interferisce con i suoi piani di spostamento delle pedine, tifa affinché perda. Questo lo trasmette anche ai suoi.
Via, via.