Gli errori di Maldini.

Molenko

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Preambolo: ho accolto con un misto di dubbi e fiducia il passaggio dei pieni poteri della parte sportiva da Leonardo a Maldini, arrivato a fine maggio con le dimissioni del brasiliano. Col passare dei mesi, seguendo l'operato di Maldini in sede di mercato, la fiducia è scesa e sono aumentati i dubbi sulle capacità dell'ex capitano.
Provo a spiegare quelli che secondo me sono i motivi che stanno portando all'ennesimo ribaltone societario.

A fine maggio la situazione a Casa Milan è più o meno questa: Gattuso e Leonardo si dimettono, quindi siamo praticamente a inizio giugno, in un periodo in cui le squadre solitamente mettono in pratica, sul mercato, ciò che hanno programmato nella stagione precedente, senza guida tecnica e senza direttore sportivo, tra le squadre di vertice siamo gli unici, insieme alla Roma in questa situazione.
Il 19 giugno il Milan ufficializza Giampaolo (nel frattempo il DS non c'era ancora, nonostante teoricamente il DS dovrebbe avere una certa voce in capitolo sul tema allenatore), un allenatore molto particolare, che già in passato aveva lanciato segnali di scarsa sopportazione delle pressioni che coinvolgono un allenatore, e che aveva raggiunto risultati appena discreti nel quinquennio precedente, tra Cremonese, Empoli (forse l'unica piazza in cui è andato al di là delle aspettative) e Sampdoria, ma soprattutto TATTICAMENTE COMPLETAMENTE DIVERSO dall'allenatore che poche settimane prima aveva portato il Milan a giocarsi il terzo e quarto posto con Atalanta e Inter, pur avendo un organico complessivamente inferiore alle due squadre in questione. Questo per me rimane un errore imperdonabile: perché andare a rivoluzionare il tutto, lasciare andare via Gattuso poteva starci, ma qual è il senso di andare a prendere un allenatore così diverso? Senza scomodare Allegri e Spalletti, bisognava fare carte false per Simone Inzaghi oppure, scommessa per scommessa, avrebbe avuto decisamente più senso buttarsi su un D'Aversa o un Semplici, due tecnici pragmatici e che danno grossa attenzione alla fase difensiva.

Preso Giampaolo, iniziano ad arrivare i primi calciatori per soddisfare le richieste (?) del tecnico. Nelle prime settimane arrivano Krunic e Theo Hernandez, nel complesso i due acquisti migliori (attenzione, non parlo di 'giocatori migliori', parlo di 'acquisti migliori', perché funzionali alle idee del tecnico e pagati il giusto o comunque meno di quanto valessero): il primo un'onesta riserva, il secondo sicuramente il terzino più forte della Serie A al momento.
In mezzo a questi due acquisti arriva Bennacer, nelle idee iniziali il regista del centrocampo a rombo di Giampaolo. Il problema è che Bennacer nella posizione di regista ci ha giocato per qualche mese in un Empoli retrocesso e in cui aveva alternato buone cose ad altre meno buone, e che oltretutto era reduce da una Coppa D'Africa giocata ottimamente nel ruolo di mezzala sinistra. Bennacer inizialmente non gioca e quando scende il campo continua ad alternare buone cose (come la prestazione col Brescia) e cose meno buone (come i due rigori regalati alla Fiorentina), tant'è che verrà successivamente panchinato anche da Pioli nelle prime settimane. In ogni caso l'algerino, poi, anche grazie al cambio di modulo che gli permette di non dover coprire da solo tutta la mediana diventerà un giocatore cruciale per la squadra. Resta tuttavia sbagliata l'idea iniziale di affidare la mediana rossonera a lui e allo scandaloso Biglia.
Passano i giorni e il Milan intanto pare sia su Correa, giocatore brevilineo che ha passato i suoi anni a Madrid a fare la spola tra fare il ricambio a Griezmann nel ruolo di seconda punta e a barcamenarsi sulla fascia destra, i giorni passano e diventano addirittura settimane, ma di Correa a Milanello neanche l'ombra, così come non c'è l'ombra neanche di un Piano B o C, per mesi e mezzo i giornali ci raccontano di un tira e molla continuo tra Milan e Atletico che si risolverà con un nulla di fatto. All'improvviso il Milan accelera e chiude per Leao, attaccante dalle buone potenzialità ma con un ruolo non definito e che soprattutto fa una gran fatica a prendere la porta, il che, per una squadra già allergica al gol come il Milan, non è una buona notizia. Insieme a Leao arriva tale Leo Duarte dal Flamengo, pagato ben 12 milioni (per dire la Roma con due centesimi ha preso Smalling), sconosciuto ai più, Duarte sembra non avere le caratteristiche del centrale che servivano al Milan: forte fisicamente, forte in marcatura e nell'anticipo. Tutte caratteristiche che non gli appartengono, difatti il buon Duarte si rivelerà una sega scandalosa, capace di vincere zero duelli nella partita con la Juventus, tanto per dirne una.

E le cessioni? Zero. O quasi. Difatti il Milan riesce a liberarsi solo e soltanto di Cutrone, grazie all'aiuto di Jorge Mendes che parcheggia il ragazzo in una delle sue colonie, il Wolverhampton. Per il resto tabula rasa, restano tutti, anche chi non sembra adatto alle idee tecniche dell'allenatore. Anche qui, mi chiedo come sia possibile non riuscire a piazzare nessuno, perfino un somaro come Mirabelli era riuscito a ricavare una 60ina di milioni dalle cessioni di Lapadula, Niang, Bacca, Rodrigo Ely, Kucka e altri scarsoni.

Il Milan alla fine chiude il mercato con Rebic, un giocatore non molto associativo e che ama partire dall'esterno per poi giocarsi l'uno contro uno col terzino e andare a riempire l'area sui cross. Praticamente tutto ciò che non è una seconda punta di Giampaolo. Per Rebic poi varrà un po' il discorso di Bennacer, e dopo mesi e mesi di panchina si rivelerà un giocatore crucale per la squadra.
E il terzino destro? Il centrale forte in marcatura? La mezzala di possesso? Il trequartista? La seconda punta?
Non arrivano.

Chiudo il topic con quanto successo a ottobre: Giampaolo viene, prevedibilmente, esonerato, dopo 9 punti in 7 partite, uno scarso utilizzo dei nuovi acquisti e una serie di dichiarazioni preoccupanti. Il Milan fa annusare ai suoi tifosi il possibile arrivo di Spalletti, ma poi per motivi non precisati, ripiega su Pioli, altro mediocre abbastanza patentato.

Le pezze messe a gennaio con l'arrivo di Ibrahimovic (su cui comunque pare abbia inciso più Boban che Maldini) non bastano a giudicare positivo l'operato di Maldini al Milan per quanto mi riguarda. Spero di sentire la vostra.
 

Molenko

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[MENTION=2581]diavoloINme[/MENTION] [MENTION=3577]Lineker10[/MENTION]

Spero di leggere soprattutto le vostre opinioni, e di tutti gli altri, in merito a questa storia.
 

Ruuddil23

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Secondo me hai fatto un resoconto abbastanza fedele di quanto successo. Sono assolutorio solo sul discorso cessioni. Mirabelli anche lì fece pochissimo, Kucka fu quasi regalato e ancora oggi fa la sua porca figura molto meglio di Kessié, Bacca fu solo parcheggiato in prestito con diritto e per cederlo abbiamo dovuto strapagare l'anno dopo Castillejo che comunque è un onesto giocatore. Discorso identico per Lapadula, l'anno successivo Leonardo ha dovuto accettare la tassa Laxalt per poterlo cedere. L'unica cessione di rilievo fu Niang (voluto a tutti i costi da Sinisa, non perché abilmente piazzato), tra l'altro a una cifra abbastanza mediocre, visto che le stagioni successive hanno dimostrato che, per quanto non da Milan, sia nettamente superiore a tutti i pipponi presi da Mirabelli nei ruoli d'attacco. Pipponi che sono davvero invendibili, se non quasi regalandoli. Su questo assolvo Maldini.

Imperdonabile soprattutto l'errore di Giampaolo, che avevamo previsto pure noi profani con mesi d'anticipo. Mi ha lasciato perplesso l'ultimo mercato di gennaio che ha lasciato la squadra effettivamente monca in alcuni ruoli chiave.
 
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Preambolo: ho accolto con un misto di dubbi e fiducia il passaggio dei pieni poteri della parte sportiva da Leonardo a Maldini, arrivato a fine maggio con le dimissioni del brasiliano. Col passare dei mesi, seguendo l'operato di Maldini in sede di mercato, la fiducia è scesa e sono aumentati i dubbi sulle capacità dell'ex capitano.
Provo a spiegare quelli che secondo me sono i motivi che stanno portando all'ennesimo ribaltone societario.

A fine maggio la situazione a Casa Milan è più o meno questa: Gattuso e Leonardo si dimettono, quindi siamo praticamente a inizio giugno, in un periodo in cui le squadre solitamente mettono in pratica, sul mercato, ciò che hanno programmato nella stagione precedente, senza guida tecnica e senza direttore sportivo, tra le squadre di vertice siamo gli unici, insieme alla Roma in questa situazione.
Il 19 giugno il Milan ufficializza Giampaolo (nel frattempo il DS non c'era ancora, nonostante teoricamente il DS dovrebbe avere una certa voce in capitolo sul tema allenatore), un allenatore molto particolare, che già in passato aveva lanciato segnali di scarsa sopportazione delle pressioni che coinvolgono un allenatore, e che aveva raggiunto risultati appena discreti nel quinquennio precedente, tra Cremonese, Empoli (forse l'unica piazza in cui è andato al di là delle aspettative) e Sampdoria, ma soprattutto TATTICAMENTE COMPLETAMENTE DIVERSO dall'allenatore che poche settimane prima aveva portato il Milan a giocarsi il terzo e quarto posto con Atalanta e Inter, pur avendo un organico complessivamente inferiore alle due squadre in questione. Questo per me rimane un errore imperdonabile: perché andare a rivoluzionare il tutto, lasciare andare via Gattuso poteva starci, ma qual è il senso di andare a prendere un allenatore così diverso? Senza scomodare Allegri e Spalletti, bisognava fare carte false per Simone Inzaghi oppure, scommessa per scommessa, avrebbe avuto decisamente più senso buttarsi su un D'Aversa o un Semplici, due tecnici pragmatici e che danno grossa attenzione alla fase difensiva.

Preso Giampaolo, iniziano ad arrivare i primi calciatori per soddisfare le richieste (?) del tecnico. Nelle prime settimane arrivano Krunic e Theo Hernandez, nel complesso i due acquisti migliori (attenzione, non parlo di 'giocatori migliori', parlo di 'acquisti migliori', perché funzionali alle idee del tecnico e pagati il giusto o comunque meno di quanto valessero): il primo un'onesta riserva, il secondo sicuramente il terzino più forte della Serie A al momento.
In mezzo a questi due acquisti arriva Bennacer, nelle idee iniziali il regista del centrocampo a rombo di Giampaolo. Il problema è che Bennacer nella posizione di regista ci ha giocato per qualche mese in un Empoli retrocesso e in cui aveva alternato buone cose ad altre meno buone, e che oltretutto era reduce da una Coppa D'Africa giocata ottimamente nel ruolo di mezzala sinistra. Bennacer inizialmente non gioca e quando scende il campo continua ad alternare buone cose (come la prestazione col Brescia) e cose meno buone (come i due rigori regalati alla Fiorentina), tant'è che verrà successivamente panchinato anche da Pioli nelle prime settimane. In ogni caso l'algerino, poi, anche grazie al cambio di modulo che gli permette di non dover coprire da solo tutta la mediana diventerà un giocatore cruciale per la squadra. Resta tuttavia sbagliata l'idea iniziale di affidare la mediana rossonera a lui e allo scandaloso Biglia.
Passano i giorni e il Milan intanto pare sia su Correa, giocatore brevilineo che ha passato i suoi anni a Madrid a fare la spola tra fare il ricambio a Griezmann nel ruolo di seconda punta e a barcamenarsi sulla fascia destra, i giorni passano e diventano addirittura settimane, ma di Correa a Milanello neanche l'ombra, così come non c'è l'ombra neanche di un Piano B o C, per mesi e mezzo i giornali ci raccontano di un tira e molla continuo tra Milan e Atletico che si risolverà con un nulla di fatto. All'improvviso il Milan accelera e chiude per Leao, attaccante dalle buone potenzialità ma con un ruolo non definito e che soprattutto fa una gran fatica a prendere la porta, il che, per una squadra già allergica al gol come il Milan, non è una buona notizia. Insieme a Leao arriva tale Leo Duarte dal Flamengo, pagato ben 12 milioni (per dire la Roma con due centesimi ha preso Smalling), sconosciuto ai più, Duarte sembra non avere le caratteristiche del centrale che servivano al Milan: forte fisicamente, forte in marcatura e nell'anticipo. Tutte caratteristiche che non gli appartengono, difatti il buon Duarte si rivelerà una sega scandalosa, capace di vincere zero duelli nella partita con la Juventus, tanto per dirne una.

E le cessioni? Zero. O quasi. Difatti il Milan riesce a liberarsi solo e soltanto di Cutrone, grazie all'aiuto di Jorge Mendes che parcheggia il ragazzo in una delle sue colonie, il Wolverhampton. Per il resto tabula rasa, restano tutti, anche chi non sembra adatto alle idee tecniche dell'allenatore. Anche qui, mi chiedo come sia possibile non riuscire a piazzare nessuno, perfino un somaro come Mirabelli era riuscito a ricavare una 60ina di milioni dalle cessioni di Lapadula, Niang, Bacca, Rodrigo Ely, Kucka e altri scarsoni.

Il Milan alla fine chiude il mercato con Rebic, un giocatore non molto associativo e che ama partire dall'esterno per poi giocarsi l'uno contro uno col terzino e andare a riempire l'area sui cross. Praticamente tutto ciò che non è una seconda punta di Giampaolo. Per Rebic poi varrà un po' il discorso di Bennacer, e dopo mesi e mesi di panchina si rivelerà un giocatore crucale per la squadra.
E il terzino destro? Il centrale forte in marcatura? La mezzala di possesso? Il trequartista? La seconda punta?
Non arrivano.

Chiudo il topic con quanto successo a ottobre: Giampaolo viene, prevedibilmente, esonerato, dopo 9 punti in 7 partite, uno scarso utilizzo dei nuovi acquisti e una serie di dichiarazioni preoccupanti. Il Milan fa annusare ai suoi tifosi il possibile arrivo di Spalletti, ma poi per motivi non precisati, ripiega su Pioli, altro mediocre abbastanza patentato.

Le pezze messe a gennaio con l'arrivo di Ibrahimovic (su cui comunque pare abbia inciso più Boban che Maldini) non bastano a giudicare positivo l'operato di Maldini al Milan per quanto mi riguarda. Spero di sentire la vostra.

Carissimo molenko, innanzitutto grazie per la menzione e per avermi coinvolto in questa tua brillante discussione.
Ci tengo a precisare che non avrei saputo fare di meglio di questa tua ricostruzione che trovo verosimile, accurata, minuziosa, dettagliata e piena di spunti brillanti.
Guarda, sarò breve e conciso perchè ormai parlare di calcio , di tattica , di programmazione,di scelte e di obiettivi è diventato pure superfluo e stucchevole quando si parla di milan.
Io almeno ho molta meno passione nel farlo perchè è tempo perso.
Al milan non è necessariamente sbagliato boban, non è necessariamente sbagliato maldini , non è stato necessariamente sbagliato gattuso, come non è stato necessariamente sbagliato leonardo e forse non sono nemmeno sbagliati elliott e gazidis, non sono sbagliati i mercati e nemmeno le scelte.

Al milan quelli che sono sbagliati sono i tempi e i presupposti.
Pensaci bene : è dai tempi del doppio ad (galliani+barbara) per poi proseguire coi mercati condivisi e poi finire coi cambi di proprietà e di figure(ds/allenatori/dirigenti) misti alle morse del fpf che al milan le condizioni per fare calcio nemmeno esistono.
Siamo persi perennemente in un 'vorrei ma non posso' e c'è sempre un fattore che ci frena.
Le tue osservazioni calcistiche e di mercato sono perspicaci e giuste ma dietro ogni mossa dei nostri c'è sempre un 'ma' o un 'se' a giustificare i limiti di azione.
Tutto ciò però ormai succede da troppi anni e sto iniziando a pensare che non possa essere un caso.
Siamo al 2 di marzo, periodo in cui le società normali si apprestano a programmare la stagione prossima, e noi ci prepariamo invece all'ennesima rivoluzione.
Slitterà la programmazione, slitterà il mercato e anche il prossimo campionato sarà fortemente condizionato rispetto alle nostre rivali.
Il milan è una polveriera, un tutto contro tutti con figure contrastanti tra loro e cambi di dirigenti che sbugiardano quanto fatto prima dai predecessori per ripartire nuovamente da zero.
Ma nel calcio come nella vita si inventa nulla e la confusione produrrà solo confusione.
Non ti arrovellare troppo il cervello quindi, se mi posso permettere, su cosa avrebbe sbagliato maldini e su cosa invece avrebbe fatto di buono perchè tutto quel che ha fatto è stato condizionato da tempi, dinamiche e altri fattori interni ed esterni.
Il milan è schizofrenico nelle sue dinamiche o in malafede nella sue gestione.
A te la scelta se sposare la prima o la seconda teoria.
Facci caso : ogni volta che sembra che la base sia stata creata, viene misteriosamente cancellata da un colpo di spugna.
Punto e a capo.
Si riparte.
Altro giro.
 

Lineker10

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Grazie per avermi menzionato.

La tua disamina del mercato estivo è molto approfondita e condivisibile. Le premesse della stagione erano complicate, io mi sono espresso tante volte sulla gestione Gattuso e su come, per me, i risultati della scorsa stagione siano stati (non piace a tanti lo so) miracolosi per le reali potenzialità della squadra. Infatti, partendo da questa mia convinzione, ripetevo che pensare di lottare di nuovo per il quarto posto con quasi la stessa rosa fosse una valutazione totalmente sbagliata, perchè il Milan di Suso e compagnia il quarto posto lo rigioca quando passa la cometa di Halley.

Così in estate sono stati fatti tanti tanti errori, a mio parere per disorganizzazione e ingenuità. Anche cose buone, perchè resto dell'idea che i nostri attuali dirigenti Boban Maldini Massara di calcio ne capiscano e abbiano l'occhio lungo nel giudicare i giocatori, come dimostrano i diversi buoni acquisti fatti.

In altre parole, il mercato in entrata è stato complessivamente buono, a dimostrazione di una certa competenza, quello in uscita un disastro, a dimostrazione dell'inesperienza come dirigenti.

Su Giampaolo difficile dire. Aveva le sue premesse iniziali e un ragionamento teorico anche giusto, poi però le vicissitudini di mercato e la personalità di Giampaolo hanno portato ai risultati disastrosi e all'esonero. Le colpe di Giampaolo sono anche le colpe dei giocatori secondo me, che si sono dimostrati di scarsa personalità e mediocri.

La gestione Pioli è stata sicuramente migliore, come anche il mercato di gennaio, segno che i nostri dirigenti col tempo si sono calati meglio nel ruolo. Tuttavia, rimaniamo nella dimensione del mediocre, tanto mediocre, una squadretta che riesce a non fare figuracce con squadre di livello e a fare punti, pure a fatica, con le squadrette.

E' un dato di fatto, c'è poco da aggiungere. Risultati finora deludenti e mediocri, rosa discreta con qualche buon acquisto ma costi ancora troppo alti, legata poi a un 39enne, un prestito secco e poca prospettiva.

A cose normali, questi dirigenti meriterebbero fiducia e tempo. Intendo dire, se avessimo un bilancio sostenibile e in linea col FPF, potremmo anche dire di mantenere le cose come stanno, confermare i migliori e aggiungere delle pedine per migliorare la rosa...

Tuttavia, sappiamo come stanno le cose, visto che ne parliamo nel forum da tempo e diffusamente. Il bilancio resta drammatico, sarà una perdita di 90 milioni o giù di lì, che si va ad aggiungere al -142 scorso... una situazione incredibile e drammatica, pazzesca se si pensa ai risultati... la Uefa non tollererà la situazione e pretenderà un taglio netto per rientrare nei parametri che rispettano tutti. Quindi non possiamo dire di mantenere le cose come stanno e aggiungere delle pedine, bisogna dire di vendere alcuni pezzi pregiati, tagliare i costi e azzeccare delle scommesse.

Secondo me affidare un compito del genera a una dirigenza inesperta come Boban Maldini Massara è incoerente, significa metterli davvero in croce. Bisogna affidarsi a uomini esperti, con idee precise, contatti, mano ferma. Ora più che mai.

Sono andato un po' oltre al semplice giudizio su Maldini, cercando di inquadrarlo nella situazione generale, perchè altrimenti si rischia di attribuirgli responsabilità e colpe che non ha.
 
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Preambolo: ho accolto con un misto di dubbi e fiducia il passaggio dei pieni poteri della parte sportiva da Leonardo a Maldini, arrivato a fine maggio con le dimissioni del brasiliano. Col passare dei mesi, seguendo l'operato di Maldini in sede di mercato, la fiducia è scesa e sono aumentati i dubbi sulle capacità dell'ex capitano.
Provo a spiegare quelli che secondo me sono i motivi che stanno portando all'ennesimo ribaltone societario.

A fine maggio la situazione a Casa Milan è più o meno questa: Gattuso e Leonardo si dimettono, quindi siamo praticamente a inizio giugno, in un periodo in cui le squadre solitamente mettono in pratica, sul mercato, ciò che hanno programmato nella stagione precedente, senza guida tecnica e senza direttore sportivo, tra le squadre di vertice siamo gli unici, insieme alla Roma in questa situazione.
Il 19 giugno il Milan ufficializza Giampaolo (nel frattempo il DS non c'era ancora, nonostante teoricamente il DS dovrebbe avere una certa voce in capitolo sul tema allenatore), un allenatore molto particolare, che già in passato aveva lanciato segnali di scarsa sopportazione delle pressioni che coinvolgono un allenatore, e che aveva raggiunto risultati appena discreti nel quinquennio precedente, tra Cremonese, Empoli (forse l'unica piazza in cui è andato al di là delle aspettative) e Sampdoria, ma soprattutto TATTICAMENTE COMPLETAMENTE DIVERSO dall'allenatore che poche settimane prima aveva portato il Milan a giocarsi il terzo e quarto posto con Atalanta e Inter, pur avendo un organico complessivamente inferiore alle due squadre in questione. Questo per me rimane un errore imperdonabile: perché andare a rivoluzionare il tutto, lasciare andare via Gattuso poteva starci, ma qual è il senso di andare a prendere un allenatore così diverso? Senza scomodare Allegri e Spalletti, bisognava fare carte false per Simone Inzaghi oppure, scommessa per scommessa, avrebbe avuto decisamente più senso buttarsi su un D'Aversa o un Semplici, due tecnici pragmatici e che danno grossa attenzione alla fase difensiva.

Preso Giampaolo, iniziano ad arrivare i primi calciatori per soddisfare le richieste (?) del tecnico. Nelle prime settimane arrivano Krunic e Theo Hernandez, nel complesso i due acquisti migliori (attenzione, non parlo di 'giocatori migliori', parlo di 'acquisti migliori', perché funzionali alle idee del tecnico e pagati il giusto o comunque meno di quanto valessero): il primo un'onesta riserva, il secondo sicuramente il terzino più forte della Serie A al momento.
In mezzo a questi due acquisti arriva Bennacer, nelle idee iniziali il regista del centrocampo a rombo di Giampaolo. Il problema è che Bennacer nella posizione di regista ci ha giocato per qualche mese in un Empoli retrocesso e in cui aveva alternato buone cose ad altre meno buone, e che oltretutto era reduce da una Coppa D'Africa giocata ottimamente nel ruolo di mezzala sinistra. Bennacer inizialmente non gioca e quando scende il campo continua ad alternare buone cose (come la prestazione col Brescia) e cose meno buone (come i due rigori regalati alla Fiorentina), tant'è che verrà successivamente panchinato anche da Pioli nelle prime settimane. In ogni caso l'algerino, poi, anche grazie al cambio di modulo che gli permette di non dover coprire da solo tutta la mediana diventerà un giocatore cruciale per la squadra. Resta tuttavia sbagliata l'idea iniziale di affidare la mediana rossonera a lui e allo scandaloso Biglia.
Passano i giorni e il Milan intanto pare sia su Correa, giocatore brevilineo che ha passato i suoi anni a Madrid a fare la spola tra fare il ricambio a Griezmann nel ruolo di seconda punta e a barcamenarsi sulla fascia destra, i giorni passano e diventano addirittura settimane, ma di Correa a Milanello neanche l'ombra, così come non c'è l'ombra neanche di un Piano B o C, per mesi e mezzo i giornali ci raccontano di un tira e molla continuo tra Milan e Atletico che si risolverà con un nulla di fatto. All'improvviso il Milan accelera e chiude per Leao, attaccante dalle buone potenzialità ma con un ruolo non definito e che soprattutto fa una gran fatica a prendere la porta, il che, per una squadra già allergica al gol come il Milan, non è una buona notizia. Insieme a Leao arriva tale Leo Duarte dal Flamengo, pagato ben 12 milioni (per dire la Roma con due centesimi ha preso Smalling), sconosciuto ai più, Duarte sembra non avere le caratteristiche del centrale che servivano al Milan: forte fisicamente, forte in marcatura e nell'anticipo. Tutte caratteristiche che non gli appartengono, difatti il buon Duarte si rivelerà una sega scandalosa, capace di vincere zero duelli nella partita con la Juventus, tanto per dirne una.

E le cessioni? Zero. O quasi. Difatti il Milan riesce a liberarsi solo e soltanto di Cutrone, grazie all'aiuto di Jorge Mendes che parcheggia il ragazzo in una delle sue colonie, il Wolverhampton. Per il resto tabula rasa, restano tutti, anche chi non sembra adatto alle idee tecniche dell'allenatore. Anche qui, mi chiedo come sia possibile non riuscire a piazzare nessuno, perfino un somaro come Mirabelli era riuscito a ricavare una 60ina di milioni dalle cessioni di Lapadula, Niang, Bacca, Rodrigo Ely, Kucka e altri scarsoni.

Il Milan alla fine chiude il mercato con Rebic, un giocatore non molto associativo e che ama partire dall'esterno per poi giocarsi l'uno contro uno col terzino e andare a riempire l'area sui cross. Praticamente tutto ciò che non è una seconda punta di Giampaolo. Per Rebic poi varrà un po' il discorso di Bennacer, e dopo mesi e mesi di panchina si rivelerà un giocatore crucale per la squadra.
E il terzino destro? Il centrale forte in marcatura? La mezzala di possesso? Il trequartista? La seconda punta?
Non arrivano.

Chiudo il topic con quanto successo a ottobre: Giampaolo viene, prevedibilmente, esonerato, dopo 9 punti in 7 partite, uno scarso utilizzo dei nuovi acquisti e una serie di dichiarazioni preoccupanti. Il Milan fa annusare ai suoi tifosi il possibile arrivo di Spalletti, ma poi per motivi non precisati, ripiega su Pioli, altro mediocre abbastanza patentato.

Le pezze messe a gennaio con l'arrivo di Ibrahimovic (su cui comunque pare abbia inciso più Boban che Maldini) non bastano a giudicare positivo l'operato di Maldini al Milan per quanto mi riguarda. Spero di sentire la vostra.

La vera "colpa" di Maldini è stata quella di aver scelto Giampaolo ma... non penso che ce ne fossero poi molti di migliori in quel momento. Alla samp aveva fatto bene ed erano tantissimi a volerlo. Parlarne oggi come un errore immenso... lo trovo ingiusto. Troppo facile parlare col senno del poi. Gli acquisti che definisci "sbagliati" e cioè rebic e benaccer... si sono rivelati ottimi. Theo è stato un acquisto TOP, di quelli che non si vedevano da molti anni. Sono convinto che il buon lavoro di Maldini si vedrà nei prossimi anni. La scelta post gattuso è stata quella di acquistare giocatori che sapessero cosa fare col pallone tra i piedi. Benaccer, Rebic, Theo... persino Krunic... tutti dotati di almeno un minimo di tecnica e che avrebbero dovuto segnare un solco col Milan robusto di Gattuso che aveva ottenuto un buon risultato ma a scapito del gioco (kessie onnipresente affiancato da baka, calha con compiti difensivi, solo suso e cutrone liberi di attaccare).
Ovviamente una modifica simile aveva bisogno di tempo per esser avvertita/vissuta/compresa da tutti i giocatori e dai tifosi. Solo ultimamente ne stiamo vedendo i risultati e... solo grazie a ibra che ha fatto da guida a una squadra che per un bel periodo si era persa. Resto convinto, però, che la strada intrapresa fosse quella giusta. Mix di giovani e Campioni dove anche un ibra 38 enne riesce ad esprimersi al meglio. Spero ancora che sarà Gazidis a dimettersi perché stavolta, forse per la prima volta dopo più di un decennio... iniziavo a sperare che il tunnel in cui ci ha portato il "presidente"... fosse quasi finito.
 

Molenko

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Carissimo molenko, innanzitutto grazie per la menzione e per avermi coinvolto in questa tua brillante discussione.
Ci tengo a precisare che non avrei saputo fare di meglio di questa tua ricostruzione che trovo verosimile, accurata, minuziosa, dettagliata e piena di spunti brillanti.
Guarda, sarò breve e conciso perchè ormai parlare di calcio , di tattica , di programmazione,di scelte e di obiettivi è diventato pure superfluo e stucchevole quando si parla di milan.
Io almeno ho molta meno passione nel farlo perchè è tempo perso.
Al milan non è necessariamente sbagliato boban, non è necessariamente sbagliato maldini , non è stato necessariamente sbagliato gattuso, come non è stato necessariamente sbagliato leonardo e forse non sono nemmeno sbagliati elliott e gazidis, non sono sbagliati i mercati e nemmeno le scelte.

Al milan quelli che sono sbagliati sono i tempi e i presupposti.
Pensaci bene : è dai tempi del doppio ad (galliani+barbara) per poi proseguire coi mercati condivisi e poi finire coi cambi di proprietà e di figure(ds/allenatori/dirigenti) misti alle morse del fpf che al milan le condizioni per fare calcio nemmeno esistono.
Siamo persi perennemente in un 'vorrei ma non posso' e c'è sempre un fattore che ci frena.
Le tue osservazioni calcistiche e di mercato sono perspicaci e giuste ma dietro ogni mossa dei nostri c'è sempre un 'ma' o un 'se' a giustificare i limiti di azione.
Tutto ciò però ormai succede da troppi anni e sto iniziando a pensare che non possa essere un caso.
Siamo al 2 di marzo, periodo in cui le società normali si apprestano a programmare la stagione prossima, e noi ci prepariamo invece all'ennesima rivoluzione.
Slitterà la programmazione, slitterà il mercato e anche il prossimo campionato sarà fortemente condizionato rispetto alle nostre rivali.
Il milan è una polveriera, un tutto contro tutti con figure contrastanti tra loro e cambi di dirigenti che sbugiardano quanto fatto prima dai predecessori per ripartire nuovamente da zero.
Ma nel calcio come nella vita si inventa nulla e la confusione produrrà solo confusione.
Non ti arrovellare troppo il cervello quindi, se mi posso permettere, su cosa avrebbe sbagliato maldini e su cosa invece avrebbe fatto di buono perchè tutto quel che ha fatto è stato condizionato da tempi, dinamiche e altri fattori interni ed esterni.
Il milan è schizofrenico nelle sue dinamiche o in malafede nella sue gestione.
A te la scelta se sposare la prima o la seconda teoria.
Facci caso : ogni volta che sembra che la base sia stata creata, viene misteriosamente cancellata da un colpo di spugna.
Punto e a capo.
Si riparte.
Altro giro.
Caro Diavolo, ti ringrazio per le belle parole e per la risposta.
E' vero quel che dici sui tempi e i presupposti, però io cerco sempre di essere ottimista e di guardare il bicchiere mezzo pieno: se si deve fare questa rivoluzione, che sia perché il modus operandi di Maldini non è piaciuto alla proprietà o perché il bilancio continui a segnare rosso fisso e quindi si opta per una nuova strategia, è bene che sia fatto tutto adesso e che Rangnick inizi a seguire da vicino le vicende nostrane già da prima dell'estate. Tanto, parliamoci chiaro la stagione è andata a farsi benedire da un po' e di "migliorare il quinto posto" (cit.) non se ne parla, anzi i due posti alle spalle dell'Atalanta credo che ormai siano di Roma e Napoli, resterebbe il settimo posto, ma rischia di precludere la stagione successiva, per quanto io sono sempre favorevole a giocare una competizione europea.
Sono ormai due anni che arriviamo a giugno senza sapere nulla su chi gestirà il mercato o se avremo competizioni europee da affrontare. Almeno sui tempi quest'anno dovremmo fare qualche passo in avanti :asd:

La chiosa finale purtroppo è veritiera: quando sembra che si sia azzeccato il sentiero giusto da percorrere troviamo la strada sbarrata, però è anche vero che una squadra che ha determinate ambizioni non può continuare con Pioli, quindi qualche cambiamento ci sarebbe stato a prescindere, e molto probabilmente sarebbero andati via diversi giocatori, anche fosse rimasto Maldini.
Probabilmente la risposta a questa questione l'ha individuata Lineker: il bilancio di questa società fa acqua da tutte le parti e lasciare a Maldini e Boban l'ingrato compito di trovare giocatori che possano essere rivenduti in futuro per risanare le casse sarebbe stato inopportuno.
 

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Grazie per avermi menzionato.

La tua disamina del mercato estivo è molto approfondita e condivisibile. Le premesse della stagione erano complicate, io mi sono espresso tante volte sulla gestione Gattuso e su come, per me, i risultati della scorsa stagione siano stati (non piace a tanti lo so) miracolosi per le reali potenzialità della squadra. Infatti, partendo da questa mia convinzione, ripetevo che pensare di lottare di nuovo per il quarto posto con quasi la stessa rosa fosse una valutazione totalmente sbagliata, perchè il Milan di Suso e compagnia il quarto posto lo rigioca quando passa la cometa di Halley.

Così in estate sono stati fatti tanti tanti errori, a mio parere per disorganizzazione e ingenuità. Anche cose buone, perchè resto dell'idea che i nostri attuali dirigenti Boban Maldini Massara di calcio ne capiscano e abbiano l'occhio lungo nel giudicare i giocatori, come dimostrano i diversi buoni acquisti fatti.

In altre parole, il mercato in entrata è stato complessivamente buono, a dimostrazione di una certa competenza, quello in uscita un disastro, a dimostrazione dell'inesperienza come dirigenti.

Su Giampaolo difficile dire. Aveva le sue premesse iniziali e un ragionamento teorico anche giusto, poi però le vicissitudini di mercato e la personalità di Giampaolo hanno portato ai risultati disastrosi e all'esonero. Le colpe di Giampaolo sono anche le colpe dei giocatori secondo me, che si sono dimostrati di scarsa personalità e mediocri.

La gestione Pioli è stata sicuramente migliore, come anche il mercato di gennaio, segno che i nostri dirigenti col tempo si sono calati meglio nel ruolo. Tuttavia, rimaniamo nella dimensione del mediocre, tanto mediocre, una squadretta che riesce a non fare figuracce con squadre di livello e a fare punti, pure a fatica, con le squadrette.

E' un dato di fatto, c'è poco da aggiungere. Risultati finora deludenti e mediocri, rosa discreta con qualche buon acquisto ma costi ancora troppo alti, legata poi a un 39enne, un prestito secco e poca prospettiva.

A cose normali, questi dirigenti meriterebbero fiducia e tempo. Intendo dire, se avessimo un bilancio sostenibile e in linea col FPF, potremmo anche dire di mantenere le cose come stanno, confermare i migliori e aggiungere delle pedine per migliorare la rosa...

Tuttavia, sappiamo come stanno le cose, visto che ne parliamo nel forum da tempo e diffusamente. Il bilancio resta drammatico, sarà una perdita di 90 milioni o giù di lì, che si va ad aggiungere al -142 scorso... una situazione incredibile e drammatica, pazzesca se si pensa ai risultati... la Uefa non tollererà la situazione e pretenderà un taglio netto per rientrare nei parametri che rispettano tutti. Quindi non possiamo dire di mantenere le cose come stanno e aggiungere delle pedine, bisogna dire di vendere alcuni pezzi pregiati, tagliare i costi e azzeccare delle scommesse.

Secondo me affidare un compito del genera a una dirigenza inesperta come Boban Maldini Massara è incoerente, significa metterli davvero in croce. Bisogna affidarsi a uomini esperti, con idee precise, contatti, mano ferma. Ora più che mai.

Sono andato un po' oltre al semplice giudizio su Maldini, cercando di inquadrarlo nella situazione generale, perchè altrimenti si rischia di attribuirgli responsabilità e colpe che non ha.

Hai detto tutto tu, Lineker. Come sai la penso allo stesso modo sul lavoro compiuto da Gattuso: avrà anche annoiato i palati fini dei nostri compagni di tifo, avrà gestito male gli ultimi mesi, ma la verità è che era impossibile fare meglio con quei giocatori.
Rangnick al Lipsia e al Salisburgo ha potuto lavorare in un certo modo e raggiungere risultati, dal punto di vista finanziario, a cui ambiscono i nostri attuali dirigenti, anche grazie a una rete di scouting fenomenale e al supporto totale da parte della società, dei tifosi e dell'ambiente in generale. Mi auguro possa trovare le stesse condizioni da noi.

Ringrazio anche Ruudil e Beppe85.
 

Lineker10

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Caro Diavolo, ti ringrazio per le belle parole e per la risposta.
E' vero quel che dici sui tempi e i presupposti, però io cerco sempre di essere ottimista e di guardare il bicchiere mezzo pieno: se si deve fare questa rivoluzione, che sia perché il modus operandi di Maldini non è piaciuto alla proprietà o perché il bilancio continui a segnare rosso fisso e quindi si opta per una nuova strategia, è bene che sia fatto tutto adesso e che Rangnick inizi a seguire da vicino le vicende nostrane già da prima dell'estate. Tanto, parliamoci chiaro la stagione è andata a farsi benedire da un po' e di "migliorare il quinto posto" (cit.) non se ne parla, anzi i due posti alle spalle dell'Atalanta credo che ormai siano di Roma e Napoli, resterebbe il settimo posto, ma rischia di precludere la stagione successiva, per quanto io sono sempre favorevole a giocare una competizione europea.
Sono ormai due anni che arriviamo a giugno senza sapere nulla su chi gestirà il mercato o se avremo competizioni europee da affrontare. Almeno sui tempi quest'anno dovremmo fare qualche passo in avanti :asd:

La chiosa finale purtroppo è veritiera: quando sembra che si sia azzeccato il sentiero giusto da percorrere troviamo la strada sbarrata, però è anche vero che una squadra che ha determinate ambizioni non può continuare con Pioli, quindi qualche cambiamento ci sarebbe stato a prescindere, e molto probabilmente sarebbero andati via diversi giocatori, anche fosse rimasto Maldini.
Probabilmente la risposta a questa questione l'ha individuata Lineker: il bilancio di questa società fa acqua da tutte le parti e lasciare a Maldini e Boban l'ingrato compito di trovare giocatori che possano essere rivenduti in futuro per risanare le casse sarebbe stato inopportuno.

Mi piace il taglio ottimistico e ne condivido il principio: se bisogna cambiare meglio farlo ora. E che sia un cambiamento convinto e portato avanti da tutte le parti in modo univoco.

A conti fatti, siamo ad anni luce di distanza dall'Atalanta, vederla spadroneggiare in Europa è umiliante, pensando poi che spendono in un anno quello che noi spendiamo in 3 mesi (!!!).

Insomma, dire che abbiamo imboccato il sentiero giusto mi pare troppo. Meglio del recente passato, ma ancora molto insufficiente. Quindi forse non c'è tutto questo granchè da perdere ora come ora.
 
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Caro Diavolo, ti ringrazio per le belle parole e per la risposta.
E' vero quel che dici sui tempi e i presupposti, però io cerco sempre di essere ottimista e di guardare il bicchiere mezzo pieno: se si deve fare questa rivoluzione, che sia perché il modus operandi di Maldini non è piaciuto alla proprietà o perché il bilancio continui a segnare rosso fisso e quindi si opta per una nuova strategia, è bene che sia fatto tutto adesso e che Rangnick inizi a seguire da vicino le vicende nostrane già da prima dell'estate. Tanto, parliamoci chiaro la stagione è andata a farsi benedire da un po' e di "migliorare il quinto posto" (cit.) non se ne parla, anzi i due posti alle spalle dell'Atalanta credo che ormai siano di Roma e Napoli, resterebbe il settimo posto, ma rischia di precludere la stagione successiva, per quanto io sono sempre favorevole a giocare una competizione europea.
Sono ormai due anni che arriviamo a giugno senza sapere nulla su chi gestirà il mercato o se avremo competizioni europee da affrontare. Almeno sui tempi quest'anno dovremmo fare qualche passo in avanti :asd:

La chiosa finale purtroppo è veritiera: quando sembra che si sia azzeccato il sentiero giusto da percorrere troviamo la strada sbarrata, però è anche vero che una squadra che ha determinate ambizioni non può continuare con Pioli, quindi qualche cambiamento ci sarebbe stato a prescindere, e molto probabilmente sarebbero andati via diversi giocatori, anche fosse rimasto Maldini.
Probabilmente la risposta a questa questione l'ha individuata Lineker: il bilancio di questa società fa acqua da tutte le parti e lasciare a Maldini e Boban l'ingrato compito di trovare giocatori che possano essere rivenduti in futuro per risanare le casse sarebbe stato inopportuno.

Dubito il milan potrà mai vendere bene qualcuno.
Il milan non è l'udinese di turno che prende un giovane calciatore, lo mette sotto contratto per due noccioline, lo fa crescere serenamente e lo porta a migliorare.
Al milan un giocatore viene subito messo davanti le sue responsabilità e viene esposto mediaticamente(san siro in tal senso è micidiale), lo stipendio base al milan non è poi esattamente basso e non si gioca mai per crescere in serenità.
Del resto guarda leao : tu pensi stia crescendo normalmente e fisiologicamente ?
Tu pensi lo avesse preso il bologna sarebbe costato quanto lo abbiamo pagato noi e avrebbe guadagnato quanto guadagna da noi? Io non lo vedo nemmeno pronto per la serie A...

Da noi tutto ciò è inattuabile perchè ,nonostante il degrado attuale, il milan nell'immaginario collettivo e nelle aspettative di tutti resta un punto di arrivo.
Per questo non credo nemmeno un pò al progetto lipsia anzichè atalanta.
L'unico modello da seguire è l'inter.
 
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