Comunque va detto che dare 3,5 milioni ad uno più scarso di Petagna sarebbe stato un colpaccio assurdo. Scistof ha davvero vinto al Superenalotto, fa stagioni senza infamia e senza lode in Polonia, con un goal ogni due partite di media nel ventinovesimo campionato del ranking europeo, un campionato che sta sotto a quello norvegese e scozzese per intenderci, ma pure a quello azero (ventiseiesima posizione), Kazako (ventiquattresima posizione) e israeliano (ventitreesima posizione).
E 1 goal di media ogni due partite in un campionato così infimo non è certo una media da gran giocatore.
Viene però notato dal Genoa e becca l’annata della vita facendo 9 goal su 11 nel girone d’andata contro squadrette infami, ma ha la fortuna che un brasiliano dello staff del Milan, un brasiliano più interista di Peppino Prisco, vedendo queste sue prodezze contro squadre da lotta retrocessione o salvezza risicata decide di sganciare 35 fischioni a fondo perduto e cash, sull’unghia.
Arriva a Milano, il magic moment pare proseguire salvo poi ad inizio Aprile, dopo Juve-Milan, incepparsi totalmente e mostrare tutto il suo vero valore, sia nel finale di stagione che nella stagione successiva, in cui in un girone d’andata in campionato quasi sempre da titolare segnerà un solo goal su azione e sbaglierà ogni giocata possibile mostrando una caratura tecnica che Egidio Calloni in confronto era Boninsegna versione 1970. Tutto questo gli frutterà una chiamata alle armi in Germania dove, di tutta risposta a nove mesi da incubo, gli verrà fatto un contratto da ben 4 milioni di euro netti.
Se questo non è uno dei più grandi miracolati della storia del calcio non so chi lo sia, dico davvero.
Ragazzi, credetemi che in Serie B e in C se ne sono visti di molto più forti. Ma molto. Giusto per citarne uno che valeva 5 Piatek, un certo Dennis Godeas. Che però ha un conto in banca che sarà un ventesimo di quello di questo scarpone.