Se dico che pensavo meglio? Pensavo in una qualche novità o innovazione.
Per carità sono dei grandissimi, ma secondo me ho letto delle lodi un po' troppo esagerate che non condivido a pieno.
Hanno sempre lo stesso sound da più di 20 anni ormai,si può dire?
Io questo non lo considero prog,magari uno stoner rock un po' più ricercato e/o influenzato.
Se dobbiamo parlare di prog, ci sono nomi che fanno impallidire Maynard & Co. su qualsiasi punto di vista.
Chiaro che si elevano al di sopra del 98% della ***** attuale, ma speravo in una loro "evoluzione".
Non so se sia positivo, ma tutti i loro album mi danno le stesse sensazioni.
Tutt'altro con i pink Floyd, dove ogni album o persino traccia è un viaggio a sé stante.
E potrei fare lo stesso discorso per veri mostri sacri del prog come, King Crimson,Genesis, The Yes, Opeth, Porcupine Tree, Haken,Dream Theater ecc.
Per me i Tool non rientrano in questa categoria, sia per sonorità che per abilità e composizione. Ciò non toglie che siano tra le migliori espressioni recenti di rock fatto con una cognizione di causa.
Per dire un gruppo che è migliorato di album in album sono gli Alter Bridge, che ogni volta portano qualcosa di nuovo nel loro piccolo.
In realtà ci sono diverse imprecisioni in quello che scrivi. Primo i Tool non sono Progressive. O meglio non sono solo progressive. Così come non sono solo alternative, metal, post metal, etc. Sono una commistione di tutto questo che ha prodotto un genere a se stante. È abbastanza distinto dal resto.
I Tool negli ultimi 20 anni hanno fatto solo 3 album. Per il momento non considerando l’ultimo, uno è Lateralus, probabilmente il disco del nuovo millennio, una gemma oscura, con suono circolari che tocca corde inattese. Tecnicamente inarrivabile. produzione superlativa. Nulla di simile in giro. Completamente diverso da Ænima.
10000 Days, pur essendo un grandissimo disco, suona completamente diverso da Lateralus. Non è certamente Ænima. È come se fosse un’altra band. È una evoluzione verso una direzione diversa, dal suono più diretto.
Quindi dire che fanno la stessa musica da 20 anni, avendo fatto 2 dischi uno diverso dall’altro, significa non averli ascoltati bene.
Fear Inoculum, non é una rivoluzione in senso stretto, difficile attendersela dopo tanti anni di difficoltà. E sopratutto visto che si avvicinano ai 60. Non ogni disco può essere una rivoluzione, ci mancherebbe altro. Ma è assolutamente un’evoluzione abbastanza netta da 10000 Days. Anche qui, sembrano 2 gruppi diversi, salvo qualche richiamo sporadico di tematiche da questo. Il suono è diventato una sorta di flusso di coscienza, che arriva a graffiare l’anima in molti momenti (One Breath...), flusso guidato da diverse scelte vocali coraggiose e di un certo impatto (il rientro finale di Maynard in Pneuma è sensazionale).
Francamente sostenere che i Dream Theater, gli Opeth, gli Yes, i Porcupine Tree (!!!) permettano viaggi ad ogni loro disco è una forzatura enorme. Quasi tutti non si sono mai spostati dalla loro confort zone, spesso. Cioè i DT, hanno fatto dischi piatti e con lo stampino da metropolis in poi (ad eccezione, in parte, di The Astionishing). Ogni albume dei DT suona come il precedente, e come il successivo. Che poi gli Opeth definirli prog ce ne vuole, essendo stati per buona parte della loro carriera Death metal, oltre che avere una produzione degli ultimi anni spesso imbarazzante.
I king crimson sono stati seminali nei primi album, ma dopo è stata ovviamente una evoluzione (in alcuni casi grande, in altri piccola) della loro musica. E il percorso dei Tool è molto simile al loro, nella rivoluzione iniziale e nell’evoluzione successiva. Anche se la produzione di dischi purtroppo non sarà così vasta. Per gli Yes, tolti i primi 3 sensazionali dischi, la produzione si è andata notevolmente appiattendosi.
I Tool possono non piacere, ma oltre ad essere tecnicamente mostruosi (altro che impallidiscono di fronte a tanti gruppi), per acclamazione universale della critica, non si possono accostare con così tanta facilità a diversi dei gruppi che hai menzionato. Sopratutto per l’impronta che hanno lasciato e lasceranno nella musica.
Oltre ad essere una macchina da guerra nei live. A Firenze hanno fatto uscire con le ossa rotte tutti, se ce ne fosse stato bisogno di dimostrarlo ancora una volta.