Fate il lavoro che vi piace?

Fai il lavoro che ti piace?

  • Sì e mi soddisfa anche economicamente

    Voti: 4 36.4%
  • Sì ma non mi soddisfa economicamente

    Voti: 2 18.2%
  • No ma ma il mio lavoro attuale mi coinvolge lo stesso

    Voti: 1 9.1%
  • No e il mio lavoro attuale lo faccio solo per un discorso economico

    Voti: 4 36.4%

  • Votanti
    11
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Ho un lavoro che non mi piace, ma che nemmeno mi dispiace troppo - faccio performance marketing in una grande assicurazione tedesco. Una cosa che per me non sara mai il centro della mia vita.
Sarebbe mille volte piu bello fare un lavoro piu utile al mondo, tipo biologo o qualcosa del genere. Lavorare con animali, magari lavorando verso un miglioramento delle condizioni di qualche biosfera. Sarebbe molto soddisfacente a livello personale.

Il mio lavoro pero (putroppo?) paga decisamente meglio: 14 stipendi, 38 ore la settimana, ogni secondo extra lo pagano, 30 giorni di ferie, rischio di disoccupazione prossimo al 0 e livello stress veramente basso.

Ad oggi preferisco avere la stabilita e sicurezza che mi puo dare solo un lavoro come il mio. Faccio le mie ore e poi vado a casa verso le 15 dove mi aspettano il cane e la mia fidanzata - il vero centro della mia vita.
Due anni fa potevo lasciare l'assicurazione per lavorare nella Google a Dublino dopo che mi hanno offerto un contratto - praticamente il mio sogno a livello d'ambizione personale, perche la Google é proprio il top per chi fa qualcosa simile al mio lavoro. Ma alla fine ho deciso di rimanere in Germania. Se vai a Dublino per Google, Google diventa la tua vita. Praticamente non hai piu una vita fuori dal lavoro o conoscenze fuori del mondo Google.
Avere una vita con tanto tempo a disposizione libera, da godersi con i propri cari, mi sembra piu importante di un lavoro dove ti puoi sentire 'importante' o 'al top'. Scelta che pero é stata molto dura da prendere, anche sotto il punto di vista economico.
 

mil77

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Io faccio un lavoro che mi piace e mi soddisfa. La tesi di laurea l'ho data in quella materia perché avevo già deciso cosa fare. Ora nella mia azienda siamo solo in 5 a fare il mio tipo di lavoro che per gli altri dell'azienda è "Il top". Il Italia siamo al massimo in 100. La mia società mi ha inserito quale suo rappresentante nell'associazione delle imprese. Mi è stato offerto più volte ruolo di responsabile in altri settori ma ho sempre rifiutato perché mi piace il mio lavoro. Economicamente sono abbastanza soddisfatto...certo vedendo colleghi che fanno il mio lavoro e solo x anzianità e non per merito prendono quasi il doppio di me un po' fa girare...
 
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Mi sono laureato poco meno di un anno e mezzo fa in un ambito (Relazioni Internazionali) che, almeno in Italia, offre pochi sbocchi se non nell'ambiente pubblico.
Per fortuna (almeno, fino a prima dello scoppio dell'epidemia) la macchina pubblica aveva ripreso ad aprire concorsi di vario tipo, ed è da Settembre che sto facendo uno stage (ben pagato, soprattutto in relazione al numero di ore ed al carico di lavoro) presso un importante istituzione regionale, nell'ufficio relazioni internazionali. Devo dire che mi ritengo soddisfatto, perchè è un lavoro correlato ai miei studi e che mi fa conoscere diversi contesti e personalità importanti del mondo politico italiano ed internazionale, e fortunato perchè se penso ai miei ex-colleghi di magistrale, pochi di loro hanno avuto modo di lavorare nel nostro ambito, e se lo fanno è tramite stage pagati una miseria nel "fantastico" mondo della cooperazione internazionale.

Il difetto principale è che ovviamente lo stage non è un lavoro "fisso" e che non è a scopo assunzionale, per questo mi stavo preparando ai vari concorsi della PA, ma data la situazione odierna è tutto in divenire. Non so se rimarrei a lavorare in questo posto per tutta la vita però, da un lato perchè la mia ambizione massima sarebbe lavorare al Ministero degli Esteri, ma c'è dell'altro. Sono ormai mesi che sento un malessere psico-fisico, dovuto al fatto che mi manca la Palestina, posto in cui ho vissuto 6 mesi durante i miei studi. Non riesco a spiegarlo a parole, ma è stata un'esperienza che mi ha cambiato la vita al punto che potrei anche essere disposto a lasciar perdere ogni mia ambizione pur di andar li a lavorare e a vivere.
 
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