Esclusiva MW: Intervista con F. Della Valle. Gazzetta dello Sport

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Esclusiva di Milan World.

Abbiamo intervistato Fabiana Della Valle, giornalista della Gazzetta dello Sport ed autrice dell'intervista a Paolo Maldini ( http://www.milanworld.net/maldini-hanno-distrutto-il-mio-milan-vt15705.html ).

A seguire, l'intervista a Fabiana. Che ringraziamo per la sua gentilezza e disponibilità:




Milanworld ha il piacere di intervistare la gentilissima Fabiana Della Valle, giornalista della Gazzetta dello Sport ed autrice dell’intervista a Paolo Maldini che tanto ha fatto discutere nei giorni scorsi.


Salve Fabiana, dopo aver letto l’intervista pubblicata sulla Gazzetta la prima domanda che ci è venuta, spontanea, è stata la seguente: ma cosa ha fatto di male Paolo Maldini per non essere preso minimamente in considerazione dall’attuale dirigenza?



Semplicemente Maldini è una persona con un carattere molto forte. Di grande personalità. Ha sempre detto la sua ed ha sempre detto le cose come stavano. Diciamo che i rapporti con Galliani non sono mai stati ottimali. Nel senso che, probabilmente, non si sono proprio mai presi. Io non so se ci sia stata una causa scatenante, una litigata o altro. Sicuramente sarebbe sciocco sostenere che i due vadano d’amore e d’accordo. La presenza di Galliani all’interno del Milan preclude un ruolo per Paolo Maldini. Lui, da parte sua, non si è mai accontentato del semplice ruolo di “Ambasciatore” rossonero o di un ruolo di facciata. Lui vuole un ruolo pratico. Gli era stato prospettato un ruolo da Direttore Sportivo, e a lui sarebbe piaciuto. Una delle cose che ha allontanato i due, Galliani e Maldini, si è verificata nel giorno dell’addio al calcio dell’ex capitano, quando ci fu la contestazione da parte dei tifosi. Maldini si aspettava una presa di posizione forte da parte della società e di Galliani. Ed è rimasto molto deluso ed amareggiato, perché ciò non si è verificato. La società non si è schierata dalla sua parte. E’ stata comunque una delle gocce che hanno fatto traboccare il vaso. I due non sono mai stati particolarmente legati come, ad esempio, lo sono Galliani con Inzaghi, i quali hanno sempre avuto un rapporto molto stretto.




Quindi possiamo affermare che, finchè Galliani resterà al Milan, Maldini non entrerà mai a far parte della società. Giusto?

Io credo di sì. Anche se, tutte le volte nel corso delle quali ho parlato con Maldini, lui mi ha sempre ribadito che da parte sua non ci sono preclusioni. Non è lui che dice “O me o Galliani”. Semplicemente, finora, ogni volta che si è cercato un suo inserimento all’interno della società, c’è sempre stato un veto dall’altra parte. Come Maldini ha raccontato nell’intervista, già ai tempi di Leonardo era stato contattato per entrare a far parte dello staff e per dare una mano nella gestione dello spogliatoio. Stessa richiesta che poi era stata avanzata anche da Allegri. Ma anche allora gli fu detto di no. Galliani non lo considera la spalla ideale con cui lavorare. E’ anche giusto che uno si scelga i suoi collaboratori, ci mancherebbe altro, però è chiaro che Maldini è una delle persone con cui Galliani non vuole lavorare. Barbara, al contrario, lo valuta in maniera diversa visto che lo ha chiamato a colloquio diverse volte.






A proposito di Barbara e dei rapporti con Galliani. Come andrà a finire? Può reggere questo duopolio?

E’ molto difficile da capire. E’ una situazione in evoluzione: un giorno in un modo, quello dopo in un altro. Io ho sempre sostenuto di ritenere molto difficile una convivenza tra i due. Il Milan è sempre stata una struttura nella quale c’è sempre stata una persona che prendeva tutte le decisioni. Ma non dimentichiamo, però, che quello che è successo, a tutti i livelli, quest’anno non era mai successo in tutto il periodo berlusconiano. Abbiamo assistito alla divisione delle cariche, ad un amministratore delegato che ha minacciato di andare via e che alla fine ha cambiato idea. Tutte situazioni che fino ad ora non si erano mai verificate. Quindi, anche se adesso si sono divisi gli ambiti di competenza, io credo che comunque sia molto difficile riuscire a tenerli separati. Galliani fa il mercato, ma Barbara gestisce il portafoglio. Di conseguenza, non può prescindere da lei. E visto che, sembra, che nemmeno loro vadano d’amore e d’accordo è difficile che questa convivenza possa durare molto. A fine stagione Berlusconi dovrà intervenire e dire da che parte sta. Ora sembra che con questa storia riguardante la posizione di Seedorf tutti si siano un po’ compattati. Però non vedo possibile una soluzione così a lungo termine. Già nel Cda in programma ad Aprile si saprà qualcosa in più. Un segnale indicativo è stato il cambio di presidenza all’interno di Fondazione Milan. E già quello dà l’idea del passaggio di consegne. Ma Barbara, ovviamente, come ha anche detto Maldini, dovrà circondarsi delle persone giuste perché comunque ha un background diverso da quello di Galliani e non può avere determinate competenze. Avrà bisogno di un direttore sportivo. Sogliano? Ha già fatto capire che non verrà al Milan a fare la bella statuina. Se resta Galliani, ci sarà un DS con un ruolo un po’ più marginale. Mentre nel caso in cui Barbara prenda il sopravvento, ci sarà bisogno di un personaggio più forte e centrale. Ma sono cose che non possono essere tirate per le lunghe. Il mercato inizia tra pochissimo, ed il DS è fondamentale per scegliere i giocatori del futuro.




Un’altra cosa che ci è venuta in mente dopo aver letto l’intervista a Maldini è stata la seguente: E’ possibile che lo stesso ex capitano abbia rilasciato quelle dichiarazioni perché consapevole del fatto di non poter entrare a far parte del Milan e che, di conseguenza, possa essere l’uomo forte di una ipotetica nuova proprietà?

Sicuramente la prima parte può essere vera. Un’interpretazione che si può dare: sapendo di non poter entrare a far parte della dirigenza, si è sfogato. Detto questo io credo che, conoscendolo, mi dà l’idea di una persona che dice sempre quello che pensa. Senza preoccuparsi delle conseguenze. Anche con i tifosi, non è mai sceso a compromessi. Lui ha le sue idee, e se poi portano a conseguenze: pazienza. Lui è uno che non si fa troppi problemi a parlare. Mi ha dato l’idea di una persona molto arrabbiata. Dispiaciuta sì, ma soprattutto arrabbiata. Lui è un tifoso e guardando certe cose che accadono in campo, è normale che si arrabbi. Come tutti i tifosi del Milan, del resto.




E per quanto riguarda i piani futuri? Nei giorni scorsi Bloomberg ha diffuso la notizia della vendita del Milan. Cosa c’è di vero? Il Milan è realmente in vendita?

Si tratta comunque di un’operazione molto complicata. Si sa che Berlusconi non disdegnerebbe l’arrivo di capitali freschi e di soci. Ma deve essere una figura marginale. Lui non accetterebbe una soluzione alla Thohir. Lui vuole rimanere il protagonista principale e non vuole abbandonare la scena. Però, come si può intuire, è molto difficile trovare delle persone che arrivano, mettono dei soldi e poi rimangono defilate. Da parte. Se un investitore estero arriva e mette i soldi, poi pretende la Presidenza e tutto il resto, come è giusto che sia. Lo abbiamo visto prima con la Roma e poi con l’Inter. Di conseguenza, trovare dei soci di minoranza che mettano i soldi e poi stiano lì zitti e buoni è molto complicato.


E per quanto riguarda la questione stadio? Si farà? Non si farà? Dove? Come prevede nei dettagli questo progetto?


Anche in questo ambito, è tutto un punto interrogativo. Barbara ora ha fatto questo primo passo, affermando che l’interesse del Milan alla costruzione del nuovo stadio, nell’area dell’Expo, c’è. E’ un’idea che lei ha sempre avuto. E’ sempre stato uno dei suoi cavalli di battaglia. Il concetto dei tifoso che deve essere anche un fruitore. Sfruttare il marchio facendo riferimento a tutti i più grandi club europei. Lei ne ha sempre parlato. E’ un progetto che segue quello della nuova sede. Ma anche nel caso specifico, quello dello stadio, siamo al punto di partenza: servono i soldi. Non è tutto semplice. Dire che c’è l’interesse, sì. Ma poi bisogna trovare i fondi. E’ una cosa molto complicata. La volontà, come detto, c’è. Ma bisogna capire realmente la reale fattibilità del progetto.


Riguardo la posizione di Seedorf, qualche ora fa è stata diffusa una notizia che parla di un possibile esonero del tecnico per giusta causa. Dopo le parole rilasciate dall’olandese ( si è detto insoddisfatto di ¾ della rosa) ad alcuni rappresentanti della curva. Quanto c’è di vero?


Io credo che sia stata una delle cose prese in esame dagli avvocati. Non sono un’esperta in merito, ma sicuramente il club cercherà di tutelarsi in tutte le maniere. Anche se francamente non mi sembra una cosa fattibile. E’ chiaro, però, che nel momento in cui tu parli male della società che alleni e dei giocatori, che sono un patrimonio della stessa, puoi causare un danno. Ma poi servono anche le prove. Quindi una cosa è la parola di un tifoso, un’altra cosa è dimostrare effettivamente ed in maniera incontrovertibile che Seedorf abbia affermato realmente quelle cose.


La società come ha preso la contestazione da parte della curva? E’ stata toccata o ha fatto orecchie da mercante?


Sicuramente è stata toccata. Poi bisogna scindere. La contestazione ha toccato principalmente Galliani mentre la società è stata in un certo senso assolta. Il comunicato emesso dalla curva rispecchiava quelli che erano i punti sui quali aveva battuto Barbara nel comunicato diffuso dall’Ansa. Sicuramente quello più toccato e amareggiato è Galliani, che non l’ha presa bene.




A proposito della prossima stagione: il Milan non disputerà la Champions e, probabilmente, nemmeno l’Europa League. Di conseguenza, i big verranno ceduti? Arriverà qualcuno? Si andrà avanti con la solita politica dei parametri zero?

Sicuramente bisognerà progettare pensando ad una stagione senza Europa. Vendere i big? Qualcuno potrebbe partire. Ma i giocatori che hanno mercato non sono tantissimi. Bisogna sciogliere il nodo Balotelli e cercare di capire se sarà ceduto o se sarà lui a chiedere di andare via. Il suo rapporto con i tifosi, poi, non mi sembra molto buono ultimamente. Si parla anche di una possibile cessione di De Sciglio al Real Madrid. Bisognerà cercare sicuramente di fare cassa in qualche modo per trovare soldi da reinvestire. Comunque, si fa ovviamente fatica a pensare ad un mercato faraonico. Credo che sarebbe un errore privarsi di un giovane come De Sciglio che è un prodotto Milan. Cercherei di tagliare tutti quei giocatori che guadagnano tanto e che hanno reso poco. L’obiettivo deve essere ricostruire, dando anche fiducia ai giovani e provarli a far crescere. In particolare in un’annata senza Europa. Nel corso della quale, senza impegni infrasettimanali, si potrà lavorare di più.




Ultima domanda, secca: chi sarà l’allenatore del Milan a Luglio?

Io credo che salvo stravolgimenti ci sarà Seedorf. Berlusconi lo ha chiamato principalmente per il prossimo anno. E’ stato tutto accelerato con l’esonero di Allegri, quindi questi sei mesi devono essere un periodo di apprendimento e di preparazione al prossimo anno. Ma è logico che tutto dipende sempre dai risultati: se Seedorf continuerà a perdere e Berlusconi si renderà conto di aver sbagliato sarà costretto a cambiare. A quel punto dovrà decidere tra Inzaghi, che ha allenato la Primavera, ma non ha alcuna esperienza in Serie A , oppure puntare su un usato sicuro come Prandelli o Spalletti. Ma io credo che in linea di massima, se non ci saranno sfaceli, l’allenatore del Milan resterà Seedorf.
 

Frikez

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Bellissima intervista :ok:

Se resta Galliani, ci sarà un DS con un ruolo un po’ più marginale.

Si sa che Berlusconi non disdegnerebbe l’arrivo di capitali freschi e di soci. Ma deve essere una figura marginale.

Questi 2 punti fanno capire in che situazione siamo, e ho paura che andrà sempre peggio.
 
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Intervista eccellente, con domande appropriatissime :ok:

Maldini ovviamente essendo uno che ci tiene davvero non lo faranno entrare mai, mi sembra giusto
 
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Ale

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Complimenti a tutti sono stati toccati i punti piu Importanti e con la chiarezza e la schiettezza che i lecchini di corte possono forse immaginarsela
 

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ottimo lavoro boss.

purtroppo anche l'intervistata conferma il nostro pessimismo per il futuro.
 

smallball

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Ottima intervista...grandi!!!! Si prospettano tempi veramente molto cupi
 

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E anche la pressoché totale incertezza sul futuro nel senso che nessuno sa nulla del resto neanche i protagonisti lo sanno..

Nessuno sa niente...vivono tutti a campare.
Poi qui parlano di cessioni eccellenti ecc...ma fra poco saranno i giocatori che vorranno andare via altro che cessioni eccellenti volute dalla società.
Se fossi un de sciglio,elsharawy o balotelli scapperei da questa società.
 

AndrasWave

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A me sembra proprio che non ci sia la voglia di cambiare. E questo mi preoccupa molto..
 
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