Draghi: il primo discorso da Presidente del Consiglio. 17 febbraio

gabri65

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Beh, anche negli attuali USA, prima esistevano le colonie, poi i singoli stati, poi una confederazione di stati.

Anche l'Italia... non che sia una cosa che risale nei secoli. L'Italia è stato per secoli il paese dei comuni, nel quale "l'è meglio un morto 'ncasa che un Pisano alla porta..".

Si evolve. Chi lavora e viaggia molto in Europa oltre a cogliere le ineluttabili differenze (meno comunque che tra un Palermitano e un Bergamasco..) non può non rilevare una profonda, comune, radice di valori, cultura, riferimenti.
Io lavoro quotidianamente con inglesi, tedeschi, spagnoli, francesi e ci sentiamo tutti parte della stessa realtà.
Quando mi capita di dover lavorare con Arabi, Giapponesi, Cinesi .... è un mondo diverso.

Costruire una casa comune più forte e più attrezzata per le sfide che ci vengono portate dalle altre corazzate mondiali è la via giusta da seguire e Draghi lo ha ben chiaro.

Hai detto bene, ci si evolve. Purtroppo a volte questo non sempre accade, ed è bene ripensarci e tornare indietro.

Come nel Milan. Non direi che ci siamo evoluti negli ultimi 10 anni.

I cambiamenti a volte sono in meglio, per qualcuno, in molto peggio per altri.

Anche a me farebbe piacere vivere tutti d'amore e d'accordo, ma sai benissimo che non è ancora il momento. Non siamo pronti. Quindi 'sta cosa è una forzatura, che ci sta dilaniando e sta degradando la condizione sociale di parecchi qui da noi. Poi non è magari colpa solo dell'Europa, ma capisci bene che le fantomatiche promesse di oltre 20 anni fa sono totalmente andate a ramengo.

D'altra parte qualcuno ci ha guadagnato. Quindi, proporrei di starcene buoni. Non isolati, ma nemmeno festanti per questo banchetto europeo che ci vede contribuire ma poi, alla fine, sempre uscenti con le ossa rotte.

Per quanto riguarda le corazzate mondiali, noi lo eravamo, e ci tenevamo in piedi con difficoltà ma senza particolari incubi. Sì, grandi difetti ma anche grandi pregi. Adesso siamo completamente dipendenti da altri, abbiamo le mani legate. Io tutta questa necessità di fare parte dell'Europa non la vedo, altri stati non ne fanno parte e vanno avanti benissimo.

Poi un'ultima cosa.

Codesto è un discorso contraddittorio alla base. Come si può contemporaneamente inneggiare al bene comune, alla pace mondiale e alla unione, quando poi lo si fa per combattere contro le altre "corazzate mondiali"? Hai solo spostato il problema, cancellando l'Italia dalla cartina e rimpiazzandola con un povera, anonima e degradata provincia d'Europa.
 
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Hai detto bene, ci si evolve. Purtroppo a volte questo non sempre accade, ed è bene ripensarci e tornare indietro.

Come nel Milan. Non direi che ci siamo evoluti negli ultimi 10 anni.

I cambiamenti a volte sono in meglio, per qualcuno, in molto peggio per altri.

Anche a me farebbe piacere vivere tutti d'amore e d'accordo, ma sai benissimo che non è ancora il momento. Non siamo pronti. Quindi 'sta cosa è una forzatura, che ci sta dilaniando e sta degradando la condizione sociale di parecchi qui da noi. Poi non è magari colpa solo dell'Europa, ma capisci bene che le fantomatiche promesse di oltre 20 anni fa sono totalmente andate a ramengo.

D'altra parte qualcuno ci ha guadagnato. Quindi, proporrei di starcene buoni. Non isolati, ma nemmeno festanti per questo banchetto europeo che ci vede contribuire ma poi, alla fine, sempre uscenti con le ossa rotte.

Per quanto riguarda le corazzate mondiali, noi lo eravamo, e ci tenevamo in piedi con difficoltà ma senza particolari incubi. Sì, grandi difetti ma anche grandi pregi. Adesso siamo completamente dipendenti da altri, abbiamo le mani legate. Io tutta questa necessità di fare parte dell'Europa non la vedo, altri stati non ne fanno parte e vanno avanti benissimo.

Poi un'ultima cosa.

Codesto è un discorso contraddittorio alla base. Come si può contemporaneamente inneggiare al bene comune, alla pace mondiale e alla unione, quando poi lo si fa per combattere contro le altre "corazzate mondiali"? Hai solo spostato il problema, cancellando l'Italia dalla cartina e rimpiazzandola con un povera, anonima e degradata provincia d'Europa.

Secondo me è sbagliato confondere la globalizzazione e l'Europa.
E' un discorso lungo e complesso per farlo in poche righe di un post.

Ma, piaccia o non piaccia, la globalizzazione ormai c'è e indietro non si torna, soprattutto non si torna indietro come paese singolo privo di materie prime.
Diverso se un discorso su dazi e tasse venisse fatto dall'Europa nel suo insieme.
Ma pensare di "curare" (anche se non abbiamo la controprova che non facendola il sistema capitalistico ci avrebbe portato in un situazione peggiore) gli effetti della globalizzazione, con l'isolazionismo è come curare le corna della moglie con l'evirazione: non risolve il problema e fa solo male a te.
L'Europa è lo strumento per essere protagonisti importanti sullo scenario mondiale. Chiaramente serve fare passi avanti nell'integrazione e, come detto, non vedo motivi per non farlo. Io di Como, ho in comune con uno di Nizza quanto e più di quanto abbia in comune con uno di Licata.
 

Toby rosso nero

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Draghi rimproverato dai banchi della sinistra per aver chiamato la Casellati "IL SIGNOR presidente."
Il premier si volta verso i banchi e ribadisce: "Si dice 'IL SIGNOR presidente' "
 
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fabri47

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Da Porta a Porta: 11 senatori del M5S hanno votato No al governo.
 
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