Covid: cosa è cambiato per voi?

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Come da titolo.
Mi trovo davvero bene qui su questo forum perché ho la possibilità di interloquire con tante persone diverse che vivono quotidianamente situazioni diverse. La domanda per voi è semplice: cosa è cambiato per voi dall'inizio di questa sciagura? Comprendo tutto: lavoro, affetti, mentalità. Vi sentite differenti? Vedete le cose in modo diverso?

A parte le abitudini, sento che è cambiato tutto dentro... è come se mi fosse stata strappata una grossa parte di me che non potrò più recuperare. Anche se visto dall'esterno sembro uguale e la testa e il corpo continuano ad andare avanti.
 
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A parte le abitudini, sento che è cambiato tutto dentro... è come se mi fosse stata strappata una grossa parte di me che non potrò più recuperare. Anche se visto dall'esterno sembro uguale e la testa e il corpo continuano ad andare avanti.

E' interessante perché secondo me quando tutto sarà finito e il Covid sarà solo un evento da libri di storia dovremo affrontare gli strascichi psicologici che questa situazione ha causato. La mentalità occidentale, e non voglio assolutamente passare per sfrontato perché dentro mi ci metto anche io, ha dimostrato tutta la sua fragilità e quanto basti pochi per radere al suolo una persona moralmente. Per i danni economici nessuno discute, ma tante persone che conosco pur stando fortunatamente bene a livello lavorativo, si sono azzerate come vitalità, energia, grinta.
 
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A me è cambiato tutto.

Vivere la morte di mio padre per COVID senza potergli stare vicino (colui grazie al quale tifo Milan, essendo stato un siciliano trapiantato a Milano negli anni '60), senza un funerale, unitamente al COVID contratto da mia madre (grazie SSN, come funzioni tu nessuno mai), mi ha devastato.

Ho allontanato da me quasi tutte le persone care, rompendo per mia scelta a settembre anche con la fidanzata, perché è vero che uno non dovrebbe mai farsi sopraffare da situazioni sfavorevoli, ma è anche vero che giungi al punto di rottura.
Quello in cui, in primis, le altre persone ti sembrano un peso e capisci che non hai nulla in comune con loro.
Il lockdown marzo-aprile, periodo in cui mio padre si è ammalato mentre era in cura per un linfoma, è stato tremendo.
Io a casa della morosa completamente impotente, con un mio collega (il mio compagno di car-sharing), peraltro, in terapia intensiva per circa un mese.

Il mio carattere ne sta risentendo, ma mi sento anche forte come non mai, per quanto intimamente triste.
Essendo di indole molto realista, sapevo fin da subito che il COVID avrebbe tirato fuori il peggio dalle persone.
E così è stato con la mia ex-fidanzata, i miei amici, i miei colleghi, i miei parenti e altre conoscenze in generale (intendo che loro hanno tirato fuori il peggio, io ho resistito anche più del dovuto).

Non sono riuscito ad elaborare il lutto, a distrarmi, ad andare avanti, ma tengo duro, anche se oggettivamente stimoli al momento ne ho pochi (forse paradossalmente seguire il Milan).

Questa esperienza mi ha devastato, ma ora, dopo 9 mesi, ho la corazza spessa e non mi tange più nulla...
Pertanto, ad oggi relazioni sociali zero, impegno sociale zero, coinvolgimento al lavoro zero.
Ci siamo io, il mio sport quando riesco a farlo, il mio Milan, mia madre (sono tornato da lei, che è sola... mentre la mia casa nuova è ancora inabitata), i miei libri, la mia musica e i miei fumetti.
Forse potevo prendermi responsabilità con la morosa e decidere di fare un figlio con lei, anche perché ho 36 anni..
Ma inutile lanciarsi in qualcosa se non si è convinti fino in fondo, mi hanno deluso tutte le persone più care, anche mio fratello per dire.
Mi sono chiuso nel mio egoismo e non ne uscirò per un bel pezzo.
Per adesso, va bene così.

Per quel che può valere fratello ti sono idealmente vicino.

Dalle tue parole trasuda tutto il dolore che hai provato e che viene fuori in tutta la sua devastante portata.

Ho vissuto qualcosa di simile e quindi credo di poterti capire.
Non ho perso mio padre per covid, l'ho perso però nel lontano 2012 dopo una malattia durata anni e che ha devastato i suoi ultimi anni di vita e quelli miei e della mia famiglia , visto che abbiamo lottato al suo fianco per farlo restare aggrappato alla vita con le unghie.
Alla fine lui ha mollato e noi altri siamo crollati quasi assieme a lui.

Anche io all'epoca ero fidanzato e durante il dolore della malattia e del conseguente lutto ho deciso di interrompere quella relazione.
La vita a volte è dura come una battaglia ma ci sono momenti nei quali devi guardarti a fianco per vedere cosa hai costruito e di chi ti sei circondato.
Se sei stato bravo e fortunato ti troverai di fianco guerrieri o comunque complici silenziosi ma smaschererai comunque tante maschere e figuranti.
Non esitare nel tagliare, non te ne fare una colpa.

Il dolore per la perdita di tuo padre lo devi affrontare invece di petto.
Non lo devi evitare ma ci devi passare in mezzo.
Io l'ho elaborato da solo isolandomi da tutto o quasi tutto.
Prenditi il tempo che ti serve . Quello che definisci egoismo è solo la tua personale partita col dolore.
Il silenzio che abbiamo dentro in certi momenti non lo so vince alzando la musica esterna ma affogandoci per riemergere anche perchè non ci sarà rumore capace di farti tornare il sorriso.
Non ne uscirai mai del tutto ma col tempo il dolore si diluirà e la mancanza del tuo caro che ora percepisci come un vuoto incolmabile si trasformerà in una strana sensazione di presenza sempre al tuo fianco.
Ti scoprirai uomo e capirai che puoi fidarti un pò più di te stesso, riverserai il tuo amore su tua madre e sono certo che ti chiarirai anche con tuo fratello.
Ogni persona ha un suo percorso da compiere e ha una sua storia, cambia anche da una persona all'altra l'approccio al dolore e alla morte perchè ognuno di noi ci arriva con un bagaglio diverso di esperienze, di fallimenti, di vittorie.

Perdere un genitore è sempre difficile da affrontare come situazione perchè perdi le spalle forti di chi ti ha sempre protetto e cresciuto.
Oggi ti senti solo al mondo ma coi mesi ti scoprirai custode del tesoro che il tuo papà ti ha lasciato.


Non evitare le persone che davvero amarono in vita tuo padre, ti racconteranno un sacco di aneddoti che ti culleranno e ti faranno ripercorrere come un sentiero che ti condurrà da lui.
Io l'ho fatto e mi ha aiutato tantissimo.

Un abbraccio fraterno.

P.S. anche a me il calcio ha aiutato tantissimo anche se i primi tempi lo seguivo con disincanto.
 
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I miei stanno bene e visti i tempi... meglio accontentarsi.
Non sono il tipo che si abbatte e perciò sto cercando di combattere. Ovviamente guadagno molto meno, lavoro meno (e il lavoro "mi manca") allo stesso modo mi mancano tutti i possibili svaghi (dalla semplice serata con gli amici a bere qualcosa ai viaggi o alla partita in curva sud ad urlare 2 ore dimenticandosi di ogni problema).
Vado a correre e faccio esercizi a casa (ho scaricato una delle tante app).
Mentirei a dire che va tutto bene, è ovvio che dopo mesi di mancanze io stia diventando insofferente e va già bene che son fidanzato e con la tipa va tutto bene.
 

Super_Lollo

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Ma scusate ragazzi ho una curiosità, ma chi non è fidanzato come fa? Io non mi fiderei a conoscere una a caso.
 
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Ma scusate ragazzi ho una curiosità, ma chi non è fidanzato come fa? Io non mi fiderei a conoscere una a caso.

Dipende molto da quale sia la tua situazione, secondo me. Se non sei preoccupato per eventuali parenti fragili e tu stesso godi di ottima salute, non dovresti avere molti motivi per spaventarti. Sarò duro, ma se sei intimorito nonostante tu - tu generico - sia in perfetta salute e non abbia parenti prossimi cui passare il virus, tanto valere non uscire più di casa nemmeno in condizioni di normalità. Discorso diverso è se vivi a stretto contatto con soggetti fragili o con persone che frequentano soggetti fragili.
 

JoKeR

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Per quel che può valere fratello ti sono idealmente vicino.

Dalle tue parole trasuda tutto il dolore che hai provato e che viene fuori in tutta la sua devastante portata.

Ho vissuto qualcosa di simile e quindi credo di poterti capire.
Non ho perso mio padre per covid, l'ho perso però nel lontano 2012 dopo una malattia durata anni e che ha devastato i suoi ultimi anni di vita e quelli miei e della mia famiglia , visto che abbiamo lottato al suo fianco per farlo restare aggrappato alla vita con le unghie.
Alla fine lui ha mollato e noi altri siamo crollati quasi assieme a lui.

Anche io all'epoca ero fidanzato e durante il dolore della malattia e del conseguente lutto ho deciso di interrompere quella relazione.
La vita a volte è dura come una battaglia ma ci sono momenti nei quali devi guardarti a fianco per vedere cosa hai costruito e di chi ti sei circondato.
Se sei stato bravo e fortunato ti troverai di fianco guerrieri o comunque complici silenziosi ma smaschererai comunque tante maschere e figuranti.
Non esitare nel tagliare, non te ne fare una colpa.

Il dolore per la perdita di tuo padre lo devi affrontare invece di petto.
Non lo devi evitare ma ci devi passare in mezzo.
Io l'ho elaborato da solo isolandomi da tutto o quasi tutto.
Prenditi il tempo che ti serve . Quello che definisci egoismo è solo la tua personale partita col dolore.
Il silenzio che abbiamo dentro in certi momenti non lo so vince alzando la musica esterna ma affogandoci per riemergere anche perchè non ci sarà rumore capace di farti tornare il sorriso.
Non ne uscirai mai del tutto ma col tempo il dolore si diluirà e la mancanza del tuo caro che ora percepisci come un vuoto incolmabile si trasformerà in una strana sensazione di presenza sempre al tuo fianco.
Ti scoprirai uomo e capirai che puoi fidarti un pò più di te stesso, riverserai il tuo amore su tua madre e sono certo che ti chiarirai anche con tuo fratello.
Ogni persona ha un suo percorso da compiere e ha una sua storia, cambia anche da una persona all'altra l'approccio al dolore e alla morte perchè ognuno di noi ci arriva con un bagaglio diverso di esperienze, di fallimenti, di vittorie.

Perdere un genitore è sempre difficile da affrontare come situazione perchè perdi le spalle forti di chi ti ha sempre protetto e cresciuto.
Oggi ti senti solo al mondo ma coi mesi ti scoprirai custode del tesoro che il tuo papà ti ha lasciato.


Non evitare le persone che davvero amarono in vita tuo padre, ti racconteranno un sacco di aneddoti che ti culleranno e ti faranno ripercorrere come un sentiero che ti condurrà da lui.
Io l'ho fatto e mi ha aiutato tantissimo.

Un abbraccio fraterno.

P.S. anche a me il calcio ha aiutato tantissimo anche se i primi tempi lo seguivo con disincanto.

Mi è stato molto di conforto il tuo post, grazie per avermi dedicato del tempo.
Si, in effetti ci sto passando in mezzo, anche di petto.
Ma la situazione generale ti opprime ogni giorno di più.
Grazie ancora diavolo

PS: d'altronde sono spesso in sintonia con i tuoi commenti sui post, non solo di calcio... non è un caso.
 

gabri65

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A me è cambiato tutto.

Vivere la morte di mio padre per COVID senza potergli stare vicino (colui grazie al quale tifo Milan, essendo stato un siciliano trapiantato a Milano negli anni '60), senza un funerale, unitamente al COVID contratto da mia madre (grazie SSN, come funzioni tu nessuno mai), mi ha devastato.

Ho allontanato da me quasi tutte le persone care, rompendo per mia scelta a settembre anche con la fidanzata, perché è vero che uno non dovrebbe mai farsi sopraffare da situazioni sfavorevoli, ma è anche vero che giungi al punto di rottura.
Quello in cui, in primis, le altre persone ti sembrano un peso e capisci che non hai nulla in comune con loro.
Il lockdown marzo-aprile, periodo in cui mio padre si è ammalato mentre era in cura per un linfoma, è stato tremendo.
Io a casa della morosa completamente impotente, con un mio collega (il mio compagno di car-sharing), peraltro, in terapia intensiva per circa un mese.

Il mio carattere ne sta risentendo, ma mi sento anche forte come non mai, per quanto intimamente triste.
Essendo di indole molto realista, sapevo fin da subito che il COVID avrebbe tirato fuori il peggio dalle persone.
E così è stato con la mia ex-fidanzata, i miei amici, i miei colleghi, i miei parenti e altre conoscenze in generale (intendo che loro hanno tirato fuori il peggio, io ho resistito anche più del dovuto).

Non sono riuscito ad elaborare il lutto, a distrarmi, ad andare avanti, ma tengo duro, anche se oggettivamente stimoli al momento ne ho pochi (forse paradossalmente seguire il Milan).

Questa esperienza mi ha devastato, ma ora, dopo 9 mesi, ho la corazza spessa e non mi tange più nulla...
Pertanto, ad oggi relazioni sociali zero, impegno sociale zero, coinvolgimento al lavoro zero.
Ci siamo io, il mio sport quando riesco a farlo, il mio Milan, mia madre (sono tornato da lei, che è sola... mentre la mia casa nuova è ancora inabitata), i miei libri, la mia musica e i miei fumetti.
Forse potevo prendermi responsabilità con la morosa e decidere di fare un figlio con lei, anche perché ho 36 anni..
Ma inutile lanciarsi in qualcosa se non si è convinti fino in fondo, mi hanno deluso tutte le persone più care, anche mio fratello per dire.
Mi sono chiuso nel mio egoismo e non ne uscirò per un bel pezzo.
Per adesso, va bene così.

Mi dispiace, amico. Si avverte tanta amarezza.

Ma cerca di conservare uno spiraglio per serenità e gioia che spero ti possano arrivare in futuro.

Un abbraccio.
 

Gas

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Con pessimo tempismo, prima dello scoppio della pandemia, ho lasciato il lavoro. Sono disoccupato.
Pensavo che non avrei avuto problemi a trovare un altro lavoro ma sono scosso nel constatare che mi si stanno presentando praticamente zero opportunità, non so come farò.
Voglio essere molto sincero, le colpe del Covid sono parziali nella mia situazione, è molto tempo che sono pigro, apatico, svogliato. Passo le giornate a cazzeggiare e la cosa tremenda è che non mi pesa per nulla! Non provo mai la vera sensazione di noia che magari mi consentirebbe di mettermi in moto. Sono separato con 2 bambini che teniamo una settimana a testa, quando loro sono con me ho sempre da fare, ovviamente devo occuparmi di tutto per loro, svegliarli, preparare la colazione, portarli a scuola, alle 13 andare a prendere una e alle 16:30 l'altro, preparare il pranzo, fargli fare i compiti, preparare la cena, ecc... Quando nei buchi mi annoio un poco, mi metto su Internet, a guardare la TV, a giocare alla PS4 e le giornate passano.
Quando i bambini non sono con me, in pratica me ne occupo comunque io perchè la mia ex lavoro, mentre io sono a casa e posso tenerli.

Prima di lasciare il lavoro ero un lavoratore da casa al 100% da 4 anni, in pratica non vedevo ma nessuno e l'unica possibilità per me di avere relaioni sociali era di uscire la sera. Da quando mi sono separato (5 anni) ho creato un bel gruppo di amici che almento mi davano l'opportunità di avere un po' di vita sociale.
Con la fase 1 del lockdown la mia vita sociale, come quella di tutti, si è azzerata. Solo che la mia era già mezza azzerata anche prima quindi togliere anche quella piccola porzione di socialità che mi ero ritagliato, mi è pesato particolarmente.
E qui apriamo la parentesi morose/covid. Prima del lockdown frequentavo una persona, sarò molto onesto, la frequentavo solo perchè era davvero gnocca ma fin dal primo giorno sapevo che non era la donna che volevo (14 anni meno di me, cultura da gallina), e se c'è una cosa sulla quale non so essere falso è questa. Non ho finto di essere preso, di volere un futuro insieme, non ho fatto niente per tenera e quindi se n'è andata (Giustamente eh, ma non ho rimpianti). Poco prima della fase 1 ho iniziato a uscire spesso con un'amica e avevo capito benissimo che c'era interesse reciproco, durante il lockdown ci siamo sentiti via messaggi con frequenza e questo mi è stato molto d'aiuto. La cosa più brutta è essere chiusi in casa isolati e sapere che non c'è neppure una persona che ti pensi, qualcuno che ogni tanto ti mandi un messaggino.
Finita la fase 1, il primissimo giorno, mi ha chiesto di andare a fare una passegiata in montagna io e lei, un paio di giorni dopo cena a casa sua e ci siamo baciati. Pensavo fosse l'inizio di qualcosa e invece era la fine, un paio di giorni dopo mi ha detto di non aver sentito la chimica. Non mi è pesato molto perchè nel frattempo avevo ricominciato a vedere gli amici e ci siamo fatti anche una bella vacanza quest'estate. Lei comunque non è mai sparita, anzi ci continuiamo a vedere con una certa assidduità, pure troppo francamente. Mi sento sempre in balia fra la friendzone e la possibilità che riparta qualcosa. Questa onestamente mi piaceva parecchio, forse l'unico "contro" marcato è che ha 13 anni meno di me.
Un paio di settimane fa poi sono uscito AL BUIO con una, non avevo neppure voglia di andare all'appuntamento e poi BOOM! Sorpresona! Lei ha 5 anni meno di me, esteticamente molto bella, professionalmente realizzata, culturalemente stimolante e, a quanto ho potuto vedere, con un bel carattere. L'appuntamento è andato molto bene tanto che penso che avrei potuto baciarla ma non l'ho fatto. Pochi giorni dopo, nuova chiusura, non ci si può più vedere.
Abbiamo continuato a scriverci ma ammetto che i messaggi mi suonavano tutti vuoti "Ciao, come stai?", "Che fai oggi?", e cose così. E' normale, alla fin fine non ci conosciamo e non c'è tantissimo da raccontarsi (Poi chiusi in casa tutto il giorno... sai che racconti avvincenti posso avere...), per non rischiare di farle sentire conversazioni povere, ho iniziato a scriverle poco e lei se ne è accorta e me l'ha elegantemente fatto notare, però difficile cambiare questa cosa. Ha iniziato a dire che è un brutto momento per conoscersi, insomma ci stiamo un po' perdendo. Sono convinto che se fosse successo qualcosa prima del lockdown fra noi, sarebbe stato più semplice mantenere il fuoco vivo.

Insomma che pippone che vi ho tirato!
 

Gas

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Ma scusate ragazzi ho una curiosità, ma chi non è fidanzato come fa? Io non mi fiderei a conoscere una a caso.

Sarò irresponsabile ma onestamente non mi faccio (farei) molti problemi a conoscere una persona. Da single ti dico che più che altro al momento il problema è che non la puoi proprio conoscere una! :D
 
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