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Quella che a conti fatti è la vita vera, fatta di libertà e senza alcuna folle restrizione. Parliamone qua, in maniera civile e tranquilla senza litigare tra noi.
Parto io: Banalmente potrei dire tutto e non direi una bugia, ma non voglio limitarmi a questo.
La mia vita aveva preso un binario ben preciso, che mi piaceva da matti. Lavoro, palestra, calcetto, famiglia, amici, qualche cena e via dicendo. È rimasto praticamente solo il lavoro. La mia famiglia non la posso vedere come vorrei e lo stesso vale per gli amici. Ma la cosa che più di tutte mi urta, è la sensazione che tutti i progetti di vita ormai siano in stanby, per via di questo covid. La cosa che proprio non mi va giù è che la vita sembra ferma, si sopravvive appunto, ma il tempo scorre lo stesso. Non so nemmeno io come spiegarmi onestamente, perché è una sensazione strana che faccio fatica a descrivere.
Mi manca poter viaggiare per vacanza, mi manca che le mie figlie in età adolescenziale non possono fare le esperienze che sono necessarie alla loro età, mi manca stare vicino al prossimo senza misurare le distanze o controllare il modello di mascherina. Mi manca poter visitare con costanza i miei che non so quanto ci saranno ancora, mi manca andare al Cinema e in Birreria. Mi manca la chiacchierata in mensa (quando sono in sede) con i colleghi, mi mancano le serate in trasferta con i colleghi (quando fuori).
Mi manca che i miei, a cui non restano tanti anni, debbano passare buona parte della vita che gli resta murati in casa.
Mi manca andare allo stadio a seguire il Milan.