Conte leader:"Non puntiamo a vincere"

Andris

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Parole da vero leader per Giuseppe Conte, in attesa dell'investitura ufficiale degli iscritti dopo la chiusura dei rapporti con la piattaforma Rousseau di Casaleggio junior.

A Torino si perde e va bene così all'ex primo ministro, a patto di andare in doppia cifra.
L'esperienza Appendino sarà archiviata.

I due candidati M5S ascoltano con gli occhi sgranati, praticamente stanno duellando per la sconfitta.
Peraltro Conte pare non un fan delle primarie interne al movimento e vorrebbe che uno dei due facesse un passo indietro.

"Le proiezioni non ci danno vincenti, ma dobbiamo puntare a portare a casa un buon risultato

Se non superassimo il 10% sarebbe un bel problema, daremo un segnale di debolezza, mentre se superassimo il 15% avremmo fatto il botto."


Conte è ancora affranto per la mancata alleanza con il Pd:

"Una sinergia col Pd era plausibile, potevamo puntare su un candidato forte, riconosciuto dalla comunità cittadina

Ce l'avevamo, era a portata di mano, ma purtroppo non è stato possibile.
Adesso voteranno, vedremo cosa uscirà dal loro cilindro"


Torino today
 

Andris

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la tabella di marcia per la sua investitura ufficiale


Sarà una assemblea digitale (on line) degli iscritti la sede nella quale Giuseppe Conte presenterà il suo progetto per rifondare il Movimento 5 stelle

La data non è stata ancora fissata anche a causa della complessità delle operazioni di “versamento” dei dati degli iscritti alle banche dati delle diverse aziende che sostituiranno la piattaforma Rousseau

Il preavviso di convocazione è di almeno 15 giorni per le votazioni aventi ad oggetto la modifica dello statuto.
Per votare le nuove regole che consentiranno a Conte di assumere formalmente la leadership del M5S quindi dovranno passare, dopo l’evento, altre due settimane.
L’annunciata scadenza di fine giugno slitta.

Sono una sessantina, fra Camera e Senato, i parlamentari che ancora non hanno aderito alle nuove regole che impongono i versamenti al conto di tesoreria del movimento invece che a Rousseau.

Ma il nodo vero è il destino degli eletti, col braccio di ferro fra i parlamentari al primo mandato che vogliono il rispetto della vecchia regola del limite dei due mandati elettivi e quelli che due mandati li hanno già alle spalle che si chiedono cosa sarà di loro dopo più di due lustri di vita dedicata al M5S
 
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