Che sia davvero giunta l'ora di un nuovo Milan?

Milanforever26

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Lo scrivo qui a freddo, dopo le notizie di queste ultime 48 ore che vedono Boban licenziato e Maldini ormai accompagnato alla porta.
Dopo anni di tira e molla con un Milan nel limbo di troppe idee confuse credo oggi si possa dire che da Giugno il Milan che fu sparirà del tutto.

Maldini e Boban, come prima Leonardo o Gattuso erano un legame mai sciolto con quell'idea di grande Milan, ma soprattutto di grande Milan berlusconiano, che ancora si ostinava a persistere..

Forse è giusto così, serve ripartire da zero veramente, perché il modello che conoscevamo era solo un fantasma del passato..un passato che pesava anche sui giovani di oggi schiacciati da pretese impossibili per loro.

Dove finiremo non lo so, ma credo che infondo è più logico così, provare una via nuova senza zavorre del passato a farci dubitare ad ogni sconfitta che la via sia giusta.

Il futuro del Milan si poggerà su un'unica speranza che si chiama COMPETENZA.

Senza di quella, il futuro sarà solo nero.
 

fabri47

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Il presidente è Scaroni, vicinissimo a Berlusconi. Faticherei moltissimo a parlare di nuovo Milan...
 

James45

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Il presidente è Scaroni, vicinissimo a Berlusconi. Faticherei moltissimo a parlare di nuovo Milan...

Il "presidente" è Scaroni.

"Presidente" tra virgolette, appunto.

Fra breve pure lui farà le valigie, imho.
 

Djici

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Lo scrivo qui a freddo, dopo le notizie di queste ultime 48 ore che vedono Boban licenziato e Maldini ormai accompagnato alla porta.
Dopo anni di tira e molla con un Milan nel limbo di troppe idee confuse credo oggi si possa dire che da Giugno il Milan che fu sparirà del tutto.

Maldini e Boban, come prima Leonardo o Gattuso erano un legame mai sciolto con quell'idea di grande Milan, ma soprattutto di grande Milan berlusconiano, che ancora si ostinava a persistere..

Forse è giusto così, serve ripartire da zero veramente, perché il modello che conoscevamo era solo un fantasma del passato..un passato che pesava anche sui giovani di oggi schiacciati da pretese impossibili per loro.

Dove finiremo non lo so, ma credo che infondo è più logico così, provare una via nuova senza zavorre del passato a farci dubitare ad ogni sconfitta che la via sia giusta.

Il futuro del Milan si poggerà su un'unica speranza che si chiama COMPETENZA.

Senza di quella, il futuro sarà solo nero.

Tagliare tutto con il Milan Berlusconiano... Beh lo avevamo già fatto con i nostri interisti preferiti : Fassone e Mirabelli...

Non è che deve andare per forza bene se prendi gente fuori Milan come non deve per forza andare male se prendi gente del Milan.

Il problema è che non puoi comunque andare a prendere tutti dirigenti e allenatori stranieri.
Come non puoi fare una rosa di 25 stranieri.

Prendere gente come Rangnick mi stuzzica molto. Magari sarà un flop clamoroso... Ma la cosa che non mando giù è che dei 3 dirigenti, fanno fuori i 2 milanisti e si tengono il terzo che è il peggiore dei 3, che prende un sproposito e che non sa nemmeno dire 2 parole in italiano...
E l'invasione di campo e un qualcosa di scandaloso.
Forse sarà pure il cristiano Ronaldo dei AD ma quello che ha fatto non lo posso accettare.
 

gabri65

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Lo scrivo qui a freddo, dopo le notizie di queste ultime 48 ore che vedono Boban licenziato e Maldini ormai accompagnato alla porta.
Dopo anni di tira e molla con un Milan nel limbo di troppe idee confuse credo oggi si possa dire che da Giugno il Milan che fu sparirà del tutto.

Maldini e Boban, come prima Leonardo o Gattuso erano un legame mai sciolto con quell'idea di grande Milan, ma soprattutto di grande Milan berlusconiano, che ancora si ostinava a persistere..

Forse è giusto così, serve ripartire da zero veramente, perché il modello che conoscevamo era solo un fantasma del passato..un passato che pesava anche sui giovani di oggi schiacciati da pretese impossibili per loro.

Dove finiremo non lo so, ma credo che infondo è più logico così, provare una via nuova senza zavorre del passato a farci dubitare ad ogni sconfitta che la via sia giusta.

Il futuro del Milan si poggerà su un'unica speranza che si chiama COMPETENZA.

Senza di quella, il futuro sarà solo nero.

Non saprei.

L'AC Milan 1899 si è sempre distinto per alcune caratteristiche peculiari, che affondano nella storia e nella tradizione. Io capisco che le cose cambiano, ma è anche vero che l'identità va gelosamente conservata e preservata. Non possiamo ignorare questi aspetti.

Io non voglio la dirigenza piena di milanisti incompetenti, ci mancherebbe. Preferisco gente competente. Che però non snaturi una certa personalità che ha sempre avuto questo club. E' una questione di tifo e sentimento. Per questo è bello avere rappresentanti che facciano da punto di riferimento.

Le cose cambiano, ma vero anche che il calcio rimane in certa misura identico a sé stesso. Calcio più veloce e più fisico, ma anche sempre i soliti 11 che scendono in campo per competere e vincere per una maglia. Io spero che non barattiamo la maglia per un logo aziendale dove conta l'efficienza, il margine di guadagno e il payroll.

Quando scendiamo in campo, scendono in campo 120 anni di storia e trofei conquistati con imprese indimenticabili e personaggi da mitologia del calcio. Se invece parliamo di vedere "modelli" di squadra dove scendono in campo 11 semplici atleti professionisti robotizzati e ben allenati, i miei sentimenti un po' svaniscono.

Abbiamo esagerato con il "vecchio" Milan? Forse. E forse l'errore sta da un'altra parte, non proprio nella ex-militanza. Mi auguro adesso che non si esageri in un'altra direzione.
 

Milanforever26

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Non saprei.

L'AC Milan 1899 si è sempre distinto per alcune caratteristiche peculiari, che affondano nella storia e nella tradizione. Io capisco che le cose cambiano, ma è anche vero che l'identità va gelosamente conservata e preservata. Non possiamo ignorare questi aspetti.

Io non voglio la dirigenza piena di milanisti incompetenti, ci mancherebbe. Preferisco gente competente. Che però non snaturi una certa personalità che ha sempre avuto questo club. E' una questione di tifo e sentimento. Per questo è bello avere rappresentanti che facciano da punto di riferimento.

Le cose cambiano, ma vero anche che il calcio rimane in certa misura identico a sé stesso. Calcio più veloce e più fisico, ma anche sempre i soliti 11 che scendono in campo per competere e vincere per una maglia. Io spero che non barattiamo la maglia per un logo aziendale dove conta l'efficienza, il margine di guadagno e il payroll.

Quando scendiamo in campo, scendono in campo 120 anni di storia e trofei conquistati con imprese indimenticabili e personaggi da mitologia del calcio. Se invece parliamo di vedere "modelli" di squadra dove scendono in campo 11 semplici atleti professionisti robotizzati e ben allenati, i miei sentimenti un po' svaniscono.

Abbiamo esagerato con il "vecchio" Milan? Forse. E forse l'errore sta da un'altra parte, non proprio nella ex-militanza. Mi auguro adesso che non si esageri in un'altra direzione.

Non so io penso solo quanto ho scritto..io continuo troppo a sentire continui richiami al Milan che fu, alle vittorie, ai trofei, etc...
Secondo me questo crea un clima poco adatto al nuovo, al cambiamento..avere sempre in mente QUEL Milan alla lunga diventa un handicap..

Dobbiamo capire che il Milan Berlusconiano è stato unicum storico, che non si ripeterà mai più ed è anche inutile cercare di emularlo o riproporlo..

Il Milan del futuro dovrà essere diverso, e nuovo...

Se poi sarà vincente lo scopriremo..di certo non lo sarà nel breve..ma credo fra 5-6 anni potremmo tornare competitivi davvero se dall'anno prossimo iniziassimo a raddrizzare la barra.

Veniamo da un decennio nefasto..liberarci delle scorie non sarà facile ma per farlo serve competenza, non esiste altra via..

I soldi? ne servono, sempre..ma se poi li sprechi non bastano nemmeno quelli
 

gabri65

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Non so io penso solo quanto ho scritto..io continuo troppo a sentire continui richiami al Milan che fu, alle vittorie, ai trofei, etc...
Secondo me questo crea un clima poco adatto al nuovo, al cambiamento..avere sempre in mente QUEL Milan alla lunga diventa un handicap..

Dobbiamo capire che il Milan Berlusconiano è stato unicum storico, che non si ripeterà mai più ed è anche inutile cercare di emularlo o riproporlo..

Il Milan del futuro dovrà essere diverso, e nuovo...

Se poi sarà vincente lo scopriremo..di certo non lo sarà nel breve..ma credo fra 5-6 anni potremmo tornare competitivi davvero se dall'anno prossimo iniziassimo a raddrizzare la barra.

Veniamo da un decennio nefasto..liberarci delle scorie non sarà facile ma per farlo serve competenza, non esiste altra via..

I soldi? ne servono, sempre..ma se poi li sprechi non bastano nemmeno quelli

Sì, certo. Ma io non dico di perdersi in una nostalgia autolesionista.

Il "vecchio" Milan è stato sistematicamente distrutto da forze esterne, non è colpa del "vecchio" Milan in sé.

E chiaramente alcune aspetti vanno adeguati ai tempi. Sono d'accordo che rimanere fermi su posizioni stucchevoli non va bene, ma tutto sommato io non vedo questi grandi cambiamenti negli altri clubs che adesso sono ai vertici. Fondamentalmente sono rimasti identici a sé stessi, come il RM, il MU, il Barca. Non è che hanno dovuto rifondarsi e cambiare personalità. Quello che ci sta accadendo è frutto di qualcosa che va oltre il calcio giocato. Non possiamo buttare tutto e dire che è sbagliato.

Quando i dirigenti del RM operano, hanno ben chiaro per quale club stanno lavorando. Quando i giocatori del RM scendono in campo, hanno ben chiaro la maglia che indossano. Spersonalizzare la società e guardare solo al numero o al rettangolo di gioco fa perdere tutto o quasi dell'anima di questo sport e dal quale noi traiamo linfa vitale. Quando un giocatore entra a San Siro, è differente che entrare nel campo dell'Haidjuk Spalato. E questo per via di quella cosa, come dicevo, fatta di storia e personaggi, fatta di gloria e onore.

Il Milan di Berlusconi è stato un unicum, ma anche gli ultimi 10 anni sono un unicum. E comunque la nostra storia non è Berlusconi. Anche prima abbiamo fatto cose egregie. Il fascino Milan non è opera di Berlusconi. Lui ha contribuito e ne ha pure goduto in termini di celebrità e visibilità.

Altri clubs continuano a tenere una certa linea societaria, e tuttavia continuano a essere vincenti, e non vedo perché noi dobbiamo sconfessare la nostra solo perché abbiamo avuto gestioni palesemente criminali, che non c'entrano niente con l'essere o non essere milanisti.

Il "milanismo" qui è stato strumentalizzato e usato contro il club da autentici delinquenti. Non diamo colpa al "milanismo".

Che poi, oltre al "milanismo", serva anche la competenza, sono d'accordo e lo ho scritto anch'io, insieme a te.
 

Lineker10

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Dopo anni di tira e molla con un Milan nel limbo di troppe idee confuse credo oggi si possa dire che da Giugno il Milan che fu sparirà del tutto.

Maldini e Boban, come prima Leonardo o Gattuso erano un legame mai sciolto con quell'idea di grande Milan, ma soprattutto di grande Milan berlusconiano, che ancora si ostinava a persistere..

Forse è giusto così, serve ripartire da zero veramente, perché il modello che conoscevamo era solo un fantasma del passato..un passato che pesava anche sui giovani di oggi schiacciati da pretese impossibili per loro.

Dove finiremo non lo so, ma credo che infondo è più logico così, provare una via nuova senza zavorre del passato a farci dubitare ad ogni sconfitta che la via sia giusta.

Il futuro del Milan si poggerà su un'unica speranza che si chiama COMPETENZA.

Senza di quella, il futuro sarà solo nero.

Beh è da qualche giorno che più o meno porto avanti codesta linea, per cui sono d'accordo con te.

Giusto fare qualche riflessione a freddo, con lucidità, secondo me.

Vedremo quello che sarà, certo lasciarsi finalmente alle spalle il peso del nostro passato è un primo passo. Finora, mi pare, è stato più un peso che una spinta.

Dispiace per le tante bandiere bruciate, col senno di poi ne avrei fatto volentieri a meno.

Il Milan di oggi è una copia sbiadita e patetica del Milan che vorremmo, o che abbiamo avuto. E' una società arretrata, disorganizzata a tutti i livelli, senza un'identità precisa, senza obiettivi veri, nel limbo delle società medie e decadute. Oggi siamo più simili al Torino che al Real.

Se dobbiamo tagliare col passato e cercare di costruire un nuovo Milan, in tutti gli aspetti societari e tecnici, direi che è il momento giusto. Abbiamo il fiato della Uefa sul collo, una squadra sgangherata e scarsa, un settore giovanile mediocre come mai abbiamo avuto. Non vinciamo un derby da un secolo, ogni volta che sfidiamo la Juve partiamo spacciati in partenza, miracolo se pareggiamo, ormai pure contro l'Atalanta siamo spacciati prima di giocare (che umiliazione)...

In fondo, riflettendo con calma e lucidità, mi sembra che abbiamo ben poco da perdere.

Speriamo che sia davvero l'ora di vedere, finalmente, nascere un Milan organizzato, moderno, basato sulla COMPETENZA, come dici tu. Speriamo.
 

sipno

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Io dico di si... E sta volta ne sono convinto.
Non arriveremo quarti, ma sarà una stagione comunque soddisfacente...
 

Lineker10

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Sì, certo. Ma io non dico di perdersi in una nostalgia autolesionista.

Il "vecchio" Milan è stato sistematicamente distrutto da forze esterne, non è colpa del "vecchio" Milan in sé.

E chiaramente alcune aspetti vanno adeguati ai tempi. Sono d'accordo che rimanere fermi su posizioni stucchevoli non va bene, ma tutto sommato io non vedo questi grandi cambiamenti negli altri clubs che adesso sono ai vertici. Fondamentalmente sono rimasti identici a sé stessi, come il RM, il MU, il Barca. Non è che hanno dovuto rifondarsi e cambiare personalità. Quello che ci sta accadendo è frutto di qualcosa che va oltre il calcio giocato. Non possiamo buttare tutto e dire che è sbagliato.

Quando i dirigenti del RM operano, hanno ben chiaro per quale club stanno lavorando. Quando i giocatori del RM scendono in campo, hanno ben chiaro la maglia che indossano. Spersonalizzare la società e guardare solo al numero o al rettangolo di gioco fa perdere tutto o quasi dell'anima di questo sport e dal quale noi traiamo linfa vitale. Quando un giocatore entra a San Siro, è differente che entrare nel campo dell'Haidjuk Spalato. E questo per via di quella cosa, come dicevo, fatta di storia e personaggi, fatta di gloria e onore.

Il Milan di Berlusconi è stato un unicum, ma anche gli ultimi 10 anni sono un unicum. E comunque la nostra storia non è Berlusconi. Anche prima abbiamo fatto cose egregie. Il fascino Milan non è opera di Berlusconi. Lui ha contribuito e ne ha pure goduto in termini di celebrità e visibilità.

Altri clubs continuano a tenere una certa linea societaria, e tuttavia continuano a essere vincenti, e non vedo perché noi dobbiamo sconfessare la nostra solo perché abbiamo avuto gestioni palesemente criminali, che non c'entrano niente con l'essere o non essere milanisti.

Il "milanismo" qui è stato strumentalizzato e usato contro il club da autentici delinquenti. Non diamo colpa al "milanismo".

Che poi, oltre al "milanismo", serva anche la competenza, sono d'accordo e lo ho scritto anch'io, insieme a te.

Interessante discussione.

Io penso che il Milan di Berlusconi lo abbia ucciso Berlusconi stesso. Gli ultimi anni della sua gestione sono stati penosi, abbiamo visto qualcosa che col Milan non aveva più niente a che fare. Il Milan dei parametri zero, degli scambi con Preziosi, delle mazzette di Raiola. il Grande Milan è morto da diversi anni ormai. La nuova generazione di tifosi ventenni di oggi lo ha visto a malapena.

Il milanismo c'è e ci sarà, non è questo ad essere in discussione. In discussione è il modello di gestione della società, che è arretrata ormai in tutti gli aspetti, proprio tutti, dalla prima squadra al settore giovanile, dal marketing allo scouting, dallo stadio alla comunicazione. Tutto vecchio e superato. Siamo rimasti agli anni duemila mentre il resto del mondo è al 2020.

Per questo motivo, almeno è quello che spero succederà, dobbiamo fare un balzo in avanti, pure rischiando, e ridisegnare una nuova identità di milanismo, un milanismo di oggi, che ricordi Sacchi Gli Olandesi il Genio Maldini i goal di Sheva e Inzaghi... ma che a questi voglia aggiungere nuove storie. L'identità non è il passato, cavolo, l'identità deve essere il presente.

E il Milan del presente non ha nessuna identità, se non quella del grande club decaduto. Come scrivevo in altre discussioni, facciamo passare qualche altra stagione come le ultime e ci troveremo a ricordare i goal di Sheva come quelli del Torino ricordano quelli di Pulici. Non manca molto.

Quindi, se c'è ancora un "milanismo", anche quello deve essere ancorato al presente, secondo me, e il presente è una sfida enorme.
 
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