- Registrato
- 26 Febbraio 2018
- Messaggi
- 5,945
- Reaction score
- 2,748
Lo scrivo qui a freddo, dopo le notizie di queste ultime 48 ore che vedono Boban licenziato e Maldini ormai accompagnato alla porta.
Dopo anni di tira e molla con un Milan nel limbo di troppe idee confuse credo oggi si possa dire che da Giugno il Milan che fu sparirà del tutto.
Maldini e Boban, come prima Leonardo o Gattuso erano un legame mai sciolto con quell'idea di grande Milan, ma soprattutto di grande Milan berlusconiano, che ancora si ostinava a persistere..
Forse è giusto così, serve ripartire da zero veramente, perché il modello che conoscevamo era solo un fantasma del passato..un passato che pesava anche sui giovani di oggi schiacciati da pretese impossibili per loro.
Dove finiremo non lo so, ma credo che infondo è più logico così, provare una via nuova senza zavorre del passato a farci dubitare ad ogni sconfitta che la via sia giusta.
Il futuro del Milan si poggerà su un'unica speranza che si chiama COMPETENZA.
Senza di quella, il futuro sarà solo nero.
Apprezzo sempre l'ottimismo, e in linee generali non sarei nemmeno discorde col tuo discorso. A mio avviso, però, l'identità di squadra e la continuità di una certa filosofia, sono fattori che non si comprano e sono valori imprescindibili. Ogni grande team europeo, penso al Barcellona o al Bayern Monaco che fanno della loro storia e filosofia punti di riferimento, hanno grandi bandiere fra i propri quadri dirigenziali. Certo, vanno affiancati. Non solo questi nuovi dirigenti non hanno mai vissuto il grande Milan, ma sono tutti stranieri di ogni dove che non possono rendersi conto di cosa sia la Serie A, non conoscono l'Italia e non conoscono le istituzioni, men che meno quelle sportive, a stento conoscono la lingua.
Inoltre, va bene prendere spunto dai modelli altrui, ma ritengo infattibile replicare "paro paro" quello di Lipsia, Salisburgo o Arsenal in una realtà come la nostra. Se la direzione è quella, il rischio è che si stia andando incontro ad altri anni buttati, perché l'ambiente non perdonerà nulla. La piazza, per storia, ambizione e pressione che ne deriva, non accetterà mai di permanere un team anonimo e diventare quindi, definitivamente, una tappa intermedia nella carriera dei propri calciatori, giustamente direi.
Ogni anno siamo qui a dire che servono poche avvedute mosse per migliorarci, e puntualmente riusciamo a peggiorare o a sprecare risorse in malo modo.
Per me Boban e Maldini hanno commesso qualche errore, ma hanno fatto anche qualcosa di molto positivo. Per altro nessun dirigente sbaglia mai, specialmente al primo insediamento. Se consideriamo le condizioni di lavoro (Ad e ffp), per me hanno avuto un buon impatto e avrebbero fatto sempre meglio.
Detto questo, mi auguro di sbagliare e che i nuovi possano farmi ricredere.