Calhanoglu: manchi solo tu. Il Milan lo aspetta per il derby.

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 14 ottobre 2018, al Milan manca solo Calhanoglu. Il turco ancora non riesce a sbloccarli, nè in rossonero nè in nazionale. Ma il Milan e Gattuso credono in lui e lo aspettano. Il fantasista spera di sbloccarsi nel derby in programma alla ripresa della Serie A.

Il vero limite di Calhanoglu è nella testa, come confidato da Gattuso: è uno che al primo errore si demoralizza. In questa Serie A ha tentato la conclusione per 10 volte: 7 i tiri fuori, 3 in porta.

Admin ha scritto:

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 14 ottobre 2018, al Milan manca solo Calhanoglu. Il turco ancora non riesce a sbloccarli, nè in rossonero nè in nazionale. Ma il Milan e Gattuso credono in lui e lo aspettano. Il fantasista spera di sbloccarsi nel derby in programma alla ripresa della Serie A.

Il vero limite di Calhanoglu è nella testa, come confidato da Gattuso: è uno che al primo errore si demoralizza. In questa Serie A ha tentato la conclusione per 10 volte: 7 i tiri fuori, 3 in porta.

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Massimo rispetto per la persona; detto questo si è già capito da un pezzo che non è da VERO Milan; ha evidenti limiti di personalità ed anche tecnico tattici che gli impediscono di trasformarsi da giocatore "normale" in giocatore decisivo nell'ambito di una economia di gioco della propria squadra; spiace dirlo ma non può essere titolare nemmeno in un Milan come quello attuale in fase di ricostruzione/rilancio

luigi61 ha scritto:

Massimo rispetto per la persona; detto questo si è già capito da un pezzo che non è da VERO Milan; ha evidenti limiti di personalità ed anche tecnico tattici che gli impediscono di trasformarsi da giocatore "normale" in giocatore decisivo nell'ambito di una economia di gioco della propria squadra; spiace dirlo ma non può essere titolare nemmeno in un Milan come quello attuale in fase di ricostruzione/rilancio

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Non mi trovo particolarmente d'accordo se non nei limiti di personalità, dove è evidente debba crescere e tirar fuori qualcosa in più altrimenti son d'accordo, non è da Milan.

Lo vedo come un giocatore molto estroso ma anche umorale, il classico giocatore che al quinto minuto prova la grande giocata, se gli riesce fa una grande partita altrimenti si esclissa. Contro il Chievo questa grande giocata che ha provato è stato far gol, intercettato dal difensore il suo tiro in porta il ragazzo è sparito, contro l'Olympiakos invece ha fatto qualche bella giocata e continuava ad inventare calcio poi.

Admin ha scritto:

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 14 ottobre 2018, al Milan manca solo Calhanoglu. Il turco ancora non riesce a sbloccarli, nè in rossonero nè in nazionale. Ma il Milan e Gattuso credono in lui e lo aspettano. Il fantasista spera di sbloccarsi nel derby in programma alla ripresa della Serie A.

Il vero limite di Calhanoglu è nella testa, come confidato da Gattuso: è uno che al primo errore si demoralizza. In questa Serie A ha tentato la conclusione per 10 volte: 7 i tiri fuori, 3 in porta.

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Purtroppo il Turco10 ha un problema personale molto grave. Prima di insultarlo andrebbero valutate anche queste cose

Jino ha scritto:

Non mi trovo particolarmente d'accordo se non nei limiti di personalità, dove è evidente debba crescere e tirar fuori qualcosa in più altrimenti son d'accordo, non è da Milan.

Lo vedo come un giocatore molto estroso ma anche umorale, il classico giocatore che al quinto minuto prova la grande giocata, se gli riesce fa una grande partita altrimenti si esclissa. Contro il Chievo questa grande giocata che ha provato è stato far gol, intercettato dal difensore il suo tiro in porta il ragazzo è sparito, contro l'Olympiakos invece ha fatto qualche bella giocata e continuava ad inventare calcio poi.

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Beh mi pare che una squadra che abbia ambizioni elevate non possa puntare su un giocatore che come dici tu "al 5 minuto prova la grande giocata se gli riesce fa una grande partita altrimenti si eclissa!!!" ; nemmeno si può prendere esempio dalla partita con l'Olímpiacos che nel campionato italiano equivale a dir tanto a un Chievo; nella valutazione globale del campionato passato il rendimento e stato molto insufficiente, più o meno lo stesso trend in questo con i limiti tecnico tattici di personalità che si sono evidenziati già nella sua carriera; ribadisco MASSIMO RISPETTO per la persona e il professionista, ci mancherebbe...

Super_Lollo ha scritto:

Purtroppo il Turco10 ha un problema personale molto grave. Prima di insultarlo andrebbero valutate anche queste cose

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Sai quante persone ricevono corna dal proprio partner, ma poi devono andare in ufficio o fabbrica e rendere lo stesso?

luigi61 ha scritto:

Beh mi pare che una squadra che abbia ambizioni elevate non possa puntare su un giocatore che come dici tu "al 5 minuto prova la grande giocata se gli riesce fa una grande partita altrimenti si eclissa!!!" ; nemmeno si può prendere esempio dalla partita con l'Olímpiacos che nel campionato italiano equivale a dir tanto a un Chievo; nella valutazione globale del campionato passato il rendimento e stato molto insufficiente, più o meno lo stesso trend in questo con i limiti tecnico tattici di personalità che si sono evidenziati già nella sua carriera; ribadisco MASSIMO RISPETTO per la persona e il professionista, ci mancherebbe...

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Vediamo dai, non mi sento di bocciarlo cosi prematuramente, carattere e personalità a volte vengono fuori con il tempo.

I problema di Chala è un altro, lui è un grande centrocampista di costruzione, a far girare la palla è superiore a chiunque in rosa, perfino a Suso, ma lo stressano con altro, pretendono che sostituisca la punta esterna che non abbiamo, anche in questo articolo parlano dei tiri in porta,
ma il gol non è il suo mestiere, come neanche quello di Suso, che poi nel calcio moderno ci si aspetti anche qualche contributo in finalizzazione da centrocampisti e difensori è un altro discorso, ci deve essere ma non può diventare l'ossessione.

Admin ha scritto:

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 14 ottobre 2018, al Milan manca solo Calhanoglu. Il turco ancora non riesce a sbloccarli, nè in rossonero nè in nazionale. Ma il Milan e Gattuso credono in lui e lo aspettano. Il fantasista spera di sbloccarsi nel derby in programma alla ripresa della Serie A.

Il vero limite di Calhanoglu è nella testa, come confidato da Gattuso: è uno che al primo errore si demoralizza. In questa Serie A ha tentato la conclusione per 10 volte: 7 i tiri fuori, 3 in porta.

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A leggere questo articolo pare il problema sia il gol.
Il problema è la prestazione.

luigi61 ha scritto:

Massimo rispetto per la persona; detto questo si è già capito da un pezzo che non è da VERO Milan; ha evidenti limiti di personalità ed anche tecnico tattici che gli impediscono di trasformarsi da giocatore "normale" in giocatore decisivo nell'ambito di una economia di gioco della propria squadra; spiace dirlo ma non può essere titolare nemmeno in un Milan come quello attuale in fase di ricostruzione/rilancio

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Sono d'accordo. Mi sono già espresso sul ragazzo, a cui è dovuto ovviamente il massimo rispetto, ci mancherebbe, non stiamo né offendendo né denigrando. Ma è dovuto massimo rispetto anche alla maglia e il rendimento non può essere quello visto finora. Ormai è passato oltre un anno e purtroppo, in media, mi sembra che abbia inciso poco. Che abbia problemi personali mi dispiace, ma anche io ce li ho, tutti li abbiamo, e da un professionista ben pagato ci si attende di più, i problemi dovrebbero stare lontano dal campo. Se non è capace di gestirli, mi dispiace, allora non può reggere le pressioni ad un certo livello. Inoltre sembra un altro, ennesimo giocatore difficile da collocare, mentre invece ad un giocatore moderno si richiede un minimo di capacità di adattamento. Si può fare qualche sconto visto che siamo in una fase particolare di ricostruzione, la convivenza con Jack può risultare difficile, ok, ma onestamente non lo vedo concretamente determinante. Il fatto che debba segnare per sbloccarsi è secondo me una leggenda, se è intelligente sa benissimo che ai fini della squadra conta di più l'apporto globale al gioco piuttosto che la singola gloria personale.