Lo scudetto-vergogna del 1910 vinto contro i bambini della Pro Vercelli (che una federazione seria dovrebbe cancellare, anche a più di un secolo di distanza); le vittorie dopate e “finanziate” dai Rolex agli arbitri (come confessato anche dall’arbitro Gyorgy Vadas) del ciclo di Herrera; il continuo ricorso alle vittorie a tavolino durante l'era di Peppino Prisco dirigente (era un grande avvocato e, appena ne intravedeva la possibilità, voleva essere protagonista, voleva giocare lui...); il giocatore più vecchio schierato nel torneo internazionale giovanile del 1981 con la falsa identità di quello dell'età giusta lasciato a casa (giusto per insegnare già a due ragazzini di tredici e quattordici anni e a tutti i loro compagni di squadra delle giovanili che cosa fosse l’Inda...); la scontata retrocessione per il passaporto falso di Recoba evitata con una semplice multa ("perché non potevamo mandare in B l'Inda, con tutti i soldi investiti da Moratti", confessò Carraro al giornalista Franco Ordine), l'insabbiamento delle sole intercettazioni dell'Inda fino alla prescrizione in occasione di Calciopoli (contenevano veri e propri illeciti, secondo il procuratore federale Palazzi, altro che squadrone e scudetti in Serie culminasti col Triplete, anche lì una CL con favori arbitrali scandalosi con Chelsea e Barca...); l'ex dirigente e tifoso interista Guido Rossi messo a capo della federazione giusto il tempo necessario per autoassegnarsi un vergognoso scudetto a tavolino (vergognoso, soprattutto alla luce delle intercettazioni di Facchetti infine emerse, che una federazione connivente non glielo abbia poi tolto) e poi mettevano lo smoking bianco dicendo “noi dell’Inter siamo puri” cit Materazzi con le intercettazioni occultate.
IMPUNITI DA SEMPRE. DA SEMPRE. L’HANNO SEMPRE FATTA FRANCA QUESTI VERMI NATI DAL NOSTRO ANO (DA 43 MILANISTI RINNEGATI, VILI, VIGLIACCHI E TRADITORI).
