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Lineker10

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La tattica che è stata uno dei punti forti del Italia ora è forse il suo punto debole.
Come lo diceva [MENTION=2581]diavoloINme[/MENTION] i difensori sono piutosto scarsi in marcatura individuale. Puntano tutto sulla zona.
Invece quei concetti non dovrebbero essere allenati prima dei 15 o 16 anni.
In allenamento nelle giovanili dovrebbero lavorare quasi esclusivamente sul miglioramento delle skills individuali.
In Belgio fanno moltissimo uno Contro uno. E la base di ogni allenamento.

Non mi capacito come sia possibile che l'Italia non riesca a sfornare un talento che sia uno di livello mondiale.
Per me l'unica spiegazione logica è proprio che mettono sempre la tattica al primo posto.

Nel calcio del 2020, quando si parla di difesa a uomo si intende principalmente come difendono gli attaccanti, non i difensori per i quali invece si parla di coperture preventive, scivolamenti, diagonale e linea a palla scoperta.

La difesa a uomo perla linea difensiva vale in situazioni specifiche.

I talenti vanno un po' a periodi, secondo me dipende da tanti fattori, i metodi di allenamento penso sia uno dei principali anche se ormai c'è molto scambio di informazioni e pochi segreti.
 

Djici

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Nel calcio del 2020, quando si parla di difesa a uomo si intende principalmente come difendono gli attaccanti, non i difensori per i quali invece si parla di coperture preventive, scivolamenti, diagonale e linea a palla scoperta.

La difesa a uomo perla linea difensiva vale in situazioni specifiche.

I talenti vanno un po' a periodi, secondo me dipende da tanti fattori, i metodi di allenamento penso sia uno dei principali anche se ormai c'è molto scambio di informazioni e pochi segreti.

Non e una questione di segreti.
Come sempre e una questione di filosofia.
 

gabri65

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Quello era gia' il Milan spuntato del 94 con Massaro Savicevic di punta. Credo che AC Milan intendesse il Milan del primo anno e mezzo di Capello con Van Basten all' apice della sua condizione. Tolto lui e con l' uscita degli altri due olandesi non mi sento di dire che fosse lo stesso Milan che con Sacchi aveva strabiliato il mondo.

Certo, il primo Milan di Capello ovviamente risentiva in larga parte dell'inerzia Sacchi. Il suo vero lavoro (o meglio "gestione", secondo me) si è visto parecchio più in là, complice le assenze importanti dei tre olandesi.

E' stato intelligente (o forse solo fortunato) a non cercare di ripetere e seguire invece una strada leggermente diversa, quello sì. Purtroppo ne ha patito in una certa misura la spettacolarità, ma almeno adesso abbiamo nell'album dei ricordi gli "invincibili", come vengono chiamati.

Altro che i 79 scudetti di fila della juve che ha già rotto le p@lle da un pezzo, di quel ciclo non si è mai lamentato nessuno, questa è la differenza.
 

A.C Milan 1899

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Quello era gia' il Milan spuntato del 94 con Massaro Savicevic di punta. Credo che AC Milan intendesse il Milan del primo anno e mezzo di Capello con Van Basten all' apice della sua condizione. Tolto lui e con l' uscita degli altri due olandesi non mi sento di dire che fosse lo stesso Milan che con Sacchi aveva strabiliato il mondo.

Esatto, ecco perché il Milan del 1993/1994 nonostante il double lo metto sotto agli altri.

Certo, il primo Milan di Capello ovviamente risentiva in larga parte dell'inerzia Sacchi. Il suo vero lavoro (o meglio "gestione", secondo me) si è visto parecchio più in là, complice le assenze importanti dei tre olandesi.

E' stato intelligente (o forse solo fortunato) a non cercare di ripetere e seguire invece una strada leggermente diversa, quello sì. Purtroppo ne ha patito in una certa misura la spettacolarità, ma almeno adesso abbiamo nell'album dei ricordi gli "invincibili", come vengono chiamati.

Altro che i 79 scudetti di fila della juve che ha già rotto le p@lle da un pezzo, di quel ciclo non si è mai lamentato nessuno, questa è la differenza.

E con la crisi dei gobbi iniziata nell’86 guardacaso il calcio italiano divenne il più importante del mondo. Quando loro dominavano come oggi (anni ‘70 e primi ‘80) era diventato, a livello di club, un deserto dei tartari. C’è poco da fare, sono un cancro, un parassita. Quando loro fioriscono al massimo, il calcio italiano diventa un deserto. Sono dei vampiri.
 
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La tattica che è stata uno dei punti forti del Italia ora è forse il suo punto debole.
Come lo diceva [MENTION=2581]diavoloINme[/MENTION] i difensori sono piutosto scarsi in marcatura individuale. Puntano tutto sulla zona.
Invece quei concetti non dovrebbero essere allenati prima dei 15 o 16 anni.
In allenamento nelle giovanili dovrebbero lavorare quasi esclusivamente sul miglioramento delle skills individuali.
In Belgio fanno moltissimo uno Contro uno. E la base di ogni allenamento.

Non mi capacito come sia possibile che l'Italia non riesca a sfornare un talento che sia uno di livello mondiale.
Per me l'unica spiegazione logica è proprio che mettono sempre la tattica al primo posto.

E' una serie di concause che ha portato al calcio che vediamo oggi.
La poca attitudine alla marcatura che osserviamo oggi rappresenta uno degli aspetti dell'evoluzione del gioco.
Gasperini col suo modo di intendere e praticare calcio ha solo scoperto delle magagne in un'evoluzione che è inciampata, citando gabbani.
 

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