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Spettacolare e purtroppo disastroso quanto successo in questa terza giornata di Prada Cup.
Nella regata che vedeva confrontarsi Luna Rossa e American Magic, con gli americani saldamente in testa alla ultima boa di bolina, una raffica abnorme di vento ha fatto impennare e successivamente cappottare l'imbarcazione dello NYYC mentre stava viaggiando ad una velocità di oltre 40 nodi.
Un errore umano dovuto alla poca accortezza che costerà caro al team americano, la barca non è stata rialzata con prontezza e ha imbarcato una considerevole quantità di acqua. Questo potrebe compromettere seriamente la campagna del team, in quanto tutti i complicati sistemi elettromeccanici di bordo che governano la barca sono con tutta probabilità da buttare.
Con alla guida Dean Barker ( [MENTION=1166]mandraghe[/MENTION] , ne parlavamo proprio ieri, guarda caso), la manovra attorno alla boa è sembrata totalmente fuori luogo e forzata, il timone è andato in cavitazione e ha prodotto una improvvisa perdita di manovrabilità.
Inutile dire che Luna Rossa a quel punto ha potuto recuperare e andare a vincere una regata che sembrava già compromessa. Già reduce dalla sconfitta con Team Ineos, che è diventata l'imbarcazione pigliatutto, la barca italiana ha potuto approfittare. Ma non è stata certo una bella giornata, lo scafo italiano è sembrato deficitario in termini di velocità pura e anche la tattica ha lasciato a desiderare. Nonostante le partenze condotte in modo vincente e lunghi legs stando davanti, inspiegabilmente venivano accumulati ritardi importanti dovuti a separazione eccessiva con l'avversario che poi aveva sistematicamente la meglio a lungo termine.
Da annotare che la prima regata LR - Team Ineos è stata interrotta causa mancanza di vento e poi ripetuta con il risultato finale a favore degli inglesi. Ma la giornata è stata dominata dall'evento drammatico che con tutta probabilità sancirà l'eliminazione del pretendente americano dalla conquista della Prada Cup, a meno di miracoli.
Come discutevamo anche ieri, imbarcazioni bellissime e dalle performances stratosferiche, ma purtroppo ancora acerbe e inserite in un contesto che può diventare difficile gestire con margini umani. Ma questa è la America's Cup.
Al minuto 1:00.
Visto che non sono “robot” è il fattore umano conta?