Djerry
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Alessio è stato un investimento del club, fortemente voluto all'epoca da Mihajlovic. Quindi per tre anni doveva giocare a prescindere ed andava seguita la sua curva di sviluppo. Che purtroppo non ha avuto una crescita esponenziale, pure nell'infelice accoppiamento con Bonucci.
Proprio nel momento di tirare le somme (18/19), la difesa bassa e la densità arretrata di Gattuso che toglieva la profondità agli avversari con modello rinunciatario ha permesso a Romagnoli di mascherare i suoi limiti, con quella che credo sia stata la sua miglior stagione in rossonero.
Ma il Milan in tutti questi anni non poteva andare alla caccia di un'alternativa a Romagnoli perché non aveva nemmeno un giocatore decoroso da mettere accanto a lui, figuriamoci al suo posto. Ricordo che all'origine si aggiravano figure come Paletta, Gustavo Gomez, Zapata.
Ci abbiamo provato con Bonucci, respinto con perdite.
Ci abbiamo provato con Caldara, respinto con perdite.
E lo stesso Musacchio, pensato inizialmente come cambio della coppia italiana, si è trovato catapultato in una gerarchia da titolare che non era ideale per le sue caratteristiche (e per la sua fragilità fisica).
Ora abbiamo trovato in Kjaer una pezza che funziona, ma nel mio modo di vedere il calcio ed un Milan ambizioso bisogna quanto prima trovare il nostro centrale del futuro moderno che ci permetta di pensare un calcio più fisico, più atletico e più vincente.
P.S.: spero non serva dire che Duarte e Gabbia siano inferiori a Romagnoli. Ma con Gabbia si è vinto esattamente come con Romagnoli, ad ulteriore dimostrazione che il segreto di Pulcinella di questi successi non risiede o di certo non principalmente in Alessio.
