Voi cosa scegliereste ? disoccupato o magazziniere

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Morto che parla

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Secondo il mio umile parere è ormai pieno di extracomunitari che fanno i cosìdetti lavori "umili" perchè appunto si accontentano di essere pagati poco/niente (una schiavitù legalizzata più o meno), paga che comunque per loro è oro rispetto al paese d'origine, per questo lo fanno.

Concordo in parte con te Sesfips, tutto tranne il fatto della Sierra Leone asd, per me qui in italia si farà na finaccia ma di quelle brutte, ovviamente la tua è un esagerazione ma di certo finiremo male male.

Una schiavitù legalizzata.
Mah.

Un extracomunitario che vive a Milano secondo voi spende poco di locazione? O per la spesa? O per i mezzi (va beh quelli sì perché "non li paghi" :asd:)? Vive, come vivrebbe uno studente laureato sotto stage (anzi, direi meglio con quasi assoluta certezza, facendo due conti a mente volanti), e quello che avanza, se ha una famiglia, lo rimanda in patria (dove chiaramente son bei soldoni, anche se qui sarebbero spiccioli).


La schiavitù legalizzata io l'ho vista in Cina, dove la gente lavora 7 giorni su 7 (non è un modo di dire), dove la gente per ora non guadagna niente di più di quello che permette di mangiare e avere un tetto caldo sulla testa (non di proprietà. La cina non ti dà il diritto di proprietà. Puoi stare in una casa 99 anni. Fine), dove la gente fa 1 settimana di ferie al primo anno di lavoro. Che diventano 2 dopo 5 anni di carriera e 3 dopo 10.

In tutto questo, torniamo sempre allo splendido esempio del "prodotto italiano esportato", o della comunemente chiamata fuga di cervelli (talvolta in senso improprio. Non per il cervello in sè, quanto per la mansione di tipo manuale svolta).
Se vai a vivere a Londra e fai il cameriere, credi di mettere da parte più di quanto non faccia un pizzaiolo extracomunitario a Milano?
E quello, che è un po' il "sogno americano" dei giorni nostri, non è schiavitù legalizzata?
 

Emanuele

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Emanuele io non conosco la tua situazione economica (né tantomeno ci tengo a saperla o contestarla, sia chiaro), ma parli come uno che ha le spalle coperte. Poi magari ti mantieni da solo da quando avevi 11 anni, ma l'impressione che mi dai è questa.

Così come è giusta la tua considerazione, è giusto anche il pensiero di chi "prende quello che trova senza lamentarsi".
C'è gente che non può permettersi di farsi scappare il lavoro, altrimenti è costretta a vivere sotto i ponti. E senza l'aiuto di nessuno.
Gente che non ha manco il tempo di fare la ca.cca per poter mandare avanti la casa.

E se ci si accontenta di 800 euro al mese, non è per darla vinta ai "potenti", ma solo per mangiare o far mangiare la propria famiglia.

Mi hai frainteso, o forse mi sono spiegato male io, comunque: il mio discorso non era contro i lavoratori sottopagati, ci mancherebbe, hanno tutto il mio rispetto e appoggio. Io ce l'ho con chi (vedi fornero) si permette di considerare schizzinosi i giovani solo perchè anzichè cercare un'occupazione in linea con il loro percorso di studi o perlomeno con uno stipendio soddisfacente non va a fare i cosiddetti "mestieri umili"; oppure i giornali che millantano posti di lavoro disponibili a bizzeffe, ma che rimangono vuoti sempre per colpa della schizzinosità degli aspiranti lavoratori, salvo poi scoprire che sono solo panzane.
 

Doctore

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Mi hai frainteso, o forse mi sono spiegato male io, comunque: il mio discorso non era contro i lavoratori sottopagati, ci mancherebbe, hanno tutto il mio rispetto e appoggio. Io ce l'ho con chi (vedi fornero) si permette di considerare schizzinosi i giovani solo perchè anzichè cercare un'occupazione in linea con il loro percorso di studi o perlomeno con uno stipendio soddisfacente non va a fare i cosiddetti "mestieri umili"; oppure i giornali che millantano posti di lavoro disponibili a bizzeffe, ma che rimangono vuoti sempre per colpa della schizzinosità degli aspiranti lavoratori, salvo poi scoprire che sono solo panzane.
non capisco una cosa...Se qualcuno mi assume per un lavoro sottopagato poi c'e una legge non scritta che mi vieta di cercare il lavoro dei miei sogni?
Sui giornali che millantano posti di lavoro hai assolutamente ragione...è una vergogna.
 

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oppure i giornali che millantano posti di lavoro disponibili a bizzeffe, ma che rimangono vuoti sempre per colpa della schizzinosità degli aspiranti lavoratori, salvo poi scoprire che sono solo panzane.

Io neanche ho i requisiti per gli annunci fasulli dato che vogliono sempre l'esperienza, talvolta bisogna essere apprendisti con esperienza.
 
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Morto che parla

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Mi hai frainteso, o forse mi sono spiegato male io, comunque: il mio discorso non era contro i lavoratori sottopagati, ci mancherebbe, hanno tutto il mio rispetto e appoggio. Io ce l'ho con chi (vedi fornero) si permette di considerare schizzinosi i giovani solo perchè anzichè cercare un'occupazione in linea con il loro percorso di studi o perlomeno con uno stipendio soddisfacente non va a fare i cosiddetti "mestieri umili"; oppure i giornali che millantano posti di lavoro disponibili a bizzeffe, ma che rimangono vuoti sempre per colpa della schizzinosità degli aspiranti lavoratori, salvo poi scoprire che sono solo panzane.

Se in Italia servono, per dire, 50.000 avvocati, e la laurea in giurisprudenza + esame di stato lo hanno passato in 200.000, non è "la Fornero" che ti dice che sei "choosy". E' il mercato che ti dice "Pistola, inutile che mi sbandieri un pezzo di carta sotto il naso. Se ci sono N mila più bravi di te, il consumatore va da loro. Quindi, se vuoi campare, fai altro".

E' tutto sommato banale come concetto.
 

runner

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Dai su ragazzi però rendiamoci anche conto della situazione prima di parlare di "mercato del lavoro"

Una volta (fino a 20 anni fa) MOLTISSIME persone senza neanche troppi meriti hanno vinto concorsi pubblici a fiume (ce ne erano centinaia) dove i requisiti erano generici e c' era una disponibilità di moltissimi posti, oggi per esempio tutto questo non c' è più....
Lo stato deve fare concorsi seri ma finchè non manda in pensione le persone e non fa lavorare i giovani (sto parlando di un turnover massiccio) per come siamo messi in pochi entreranno nelle logiche dei privati i quali assumono e licenziano da sempre.

La crisi attuale è figlia sicuramente di una minore competitività e di un mercato che è cambiato, ma queste sono solo piccole questioni, il vero problema è la disoccupazione ed è lo Stato che ci deve pensare creando lavoro intelligente (banche pubbliche, assicurazioni statali ad esempio) se no possiamo dire che alcuni sono schizzinosi e altri inadatti, ma lo sono sempre stati però almeno un posto lo trovavi e di conseguenza guadagnavi e spendevi....

Anche perchè quelli che di solito spendono più soldi sono le persone da 20 ai 40 anni e sono quelli che in quegli anni subiscono una trasformazione ed evoluzione economica, da poche centinaia di euro di stipendio fino a due o tre mila euro con famiglia e casa in più, adesso invece sono tutti in un limbo in cui pure se volessero non riuscirebbero a creare nulla di nuovo.

Quindi bisogna fare attenzione a dire "non sforiamo i conti" oppure "l' Europa non ce lo permette" perchè andando avanti così si blocca una nazione e a mio avviso anche se non sono per nulla leghista sono dell' idea che come sta facendo il Veneto molte regioni chiederanno l' indipendenza dall' Europa passando dal regime legislativo europeo a quello internazionale.
 

Emanuele

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non capisco una cosa...Se qualcuno mi assume per un lavoro sottopagato poi c'e una legge non scritta che mi vieta di cercare il lavoro dei miei sogni?
Sui giornali che millantano posti di lavoro hai assolutamente ragione...è una vergogna.

Ovviamente no.


Se in Italia servono, per dire, 50.000 avvocati, e la laurea in giurisprudenza + esame di stato lo hanno passato in 200.000, non è "la Fornero" che ti dice che sei "choosy". E' il mercato che ti dice "Pistola, inutile che mi sbandieri un pezzo di carta sotto il naso. Se ci sono N mila più bravi di te, il consumatore va da loro. Quindi, se vuoi campare, fai altro".

E' tutto sommato banale come concetto.

Il discorso che fece la fornero era totalmente slegato da esempi particolari (come quello che hai posto tu), rifletteva piuttosto una visione generale della società e del mondo del lavoro purtroppo predominante negli ultimi decenni. Sull'esempio specifico: ok, in questo momento storico c'è un'abbondanza di avvocati, ma ciò non significa che chi arriva ad essere abilitato alla professione di avvocato non possa lavorare comunque in ambito giuridico (chessò come consulente legale) o sfruttare le sue conoscenze in un altro modo (giornalismo), senza dover fare l'idraulico o non so cos'altro.
 
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Morto che parla

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Ovviamente no.




Il discorso che fece la fornero era totalmente slegato da esempi particolari (come quello che hai posto tu), rifletteva piuttosto una visione generale della società e del mondo del lavoro purtroppo predominante negli ultimi decenni. Sull'esempio specifico: ok, in questo momento storico c'è un'abbondanza di avvocati, ma ciò non significa che chi arriva ad essere abilitato alla professione di avvocato non possa lavorare comunque in ambito giuridico (chessò come consulente legale) o sfruttare le sue conoscenze in un altro modo (giornalismo), senza dover fare l'idraulico o non so cos'altro.

La Fornero all'epoca gestì la cosa MALISSIMO, e fin qui tutti d'accordo.
Ma il problema resta. Uno può studiare quello che preferisce. Della sua vita può fare ciò che vuole: ma deve avere la consapevolezza delle possibilità che ha.
Non esiste governo al mondo che possa "garantire" il lavoro indipendentemente da ciò che richiede il mercato.
Non è colpa della Fornero se c'è stato il boom di avvocati, ma anche di architetti o di assistenti sociali, rispetto alla domanda. Si possono riciclare in altri ambiti? Può essere. Sicuramente l'intento iniziale sarà quello, ma è inutile sfogare le proprie frustrazioni col ministro del lavoro di turno, se gli eventuali sbocchi secondari risultano a loro volta intasati (per dire, il consulente legale E' l'avvocato, e ora c'è da prendere un'abilitazione per fare i giornalista. Oltretutto, segmento anch'esso piuttosto compresso).
La dico tutta: io volevo fare filosofia. Mi appassionava di più rispetto ad economia. Arrivato alla maturità, mi misi a riflettere circa gli sbocchi di una laurea in filosofia. Optai per economia. Optai per il pragmatismo.
Nella vita ognuno è libero di agire e sognare. Lo Stato però non deve essere il paracadute sociale dei sognatori. Se uno sogna deve pensare anche alle conseguenze.
 

Sesfips

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La Fornero all'epoca gestì la cosa MALISSIMO, e fin qui tutti d'accordo.
Ma il problema resta. Uno può studiare quello che preferisce. Della sua vita può fare ciò che vuole: ma deve avere la consapevolezza delle possibilità che ha.
Non esiste governo al mondo che possa "garantire" il lavoro indipendentemente da ciò che richiede il mercato.
Non è colpa della Fornero se c'è stato il boom di avvocati, ma anche di architetti o di assistenti sociali, rispetto alla domanda. Si possono riciclare in altri ambiti? Può essere. Sicuramente l'intento iniziale sarà quello, ma è inutile sfogare le proprie frustrazioni col ministro del lavoro di turno, se gli eventuali sbocchi secondari risultano a loro volta intasati (per dire, il consulente legale E' l'avvocato, e ora c'è da prendere un'abilitazione per fare i giornalista. Oltretutto, segmento anch'esso piuttosto compresso).
La dico tutta: io volevo fare filosofia. Mi appassionava di più rispetto ad economia. Arrivato alla maturità, mi misi a riflettere circa gli sbocchi di una laurea in filosofia. Optai per economia. Optai per il pragmatismo.
Nella vita ognuno è libero di agire e sognare. Lo Stato però non deve essere il paracadute sociale dei sognatori. Se uno sogna deve pensare anche alle conseguenze.

Scusami se te lo chiedo, in cosa sei laureato precisamente? economia e commercio?
 
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