Emanuele
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La Fornero all'epoca gestì la cosa MALISSIMO, e fin qui tutti d'accordo.
Ma il problema resta. Uno può studiare quello che preferisce. Della sua vita può fare ciò che vuole: ma deve avere la consapevolezza delle possibilità che ha.
Non esiste governo al mondo che possa "garantire" il lavoro indipendentemente da ciò che richiede il mercato.
Non è colpa della Fornero se c'è stato il boom di avvocati, ma anche di architetti o di assistenti sociali, rispetto alla domanda. Si possono riciclare in altri ambiti? Può essere. Sicuramente l'intento iniziale sarà quello, ma è inutile sfogare le proprie frustrazioni col ministro del lavoro di turno, se gli eventuali sbocchi secondari risultano a loro volta intasati (per dire, il consulente legale E' l'avvocato, e ora c'è da prendere un'abilitazione per fare i giornalista. Oltretutto, segmento anch'esso piuttosto compresso).
La dico tutta: io volevo fare filosofia. Mi appassionava di più rispetto ad economia. Arrivato alla maturità, mi misi a riflettere circa gli sbocchi di una laurea in filosofia. Optai per economia. Optai per il pragmatismo.
Nella vita ognuno è libero di agire e sognare. Lo Stato però non deve essere il paracadute sociale dei sognatori. Se uno sogna deve pensare anche alle conseguenze.
C'è una bella differenza tra fare da paracadute sociale e comportarsi effettivamente da Stato, ossia ponendo le condizioni a livello legislativo per una razionalizzazione del mercato del lavoro nei vari ambiti. Un ministro del lavoro avrebbe potuto chiedersi se le mille e uno tipologie di contratto introdotte negli ultimi 15 anni hanno favorito l'occupazione o se viceversa l'hanno sfavorita, traendone poi le conseguenze dal punto di vista legislativo. Riprendendo il tuo esempio sulla laurea in filosofia: solitamente chi si laurea in questo campo ha come principale sbocco l'insegnamento nelle scuole superiori, un lavoro che sta diventando via via più difficile ottenere per una serie di motivi, ad esempio il fatto che negli ultimi 5 anni le modalità di abilitazione sono cambiate in maniera radicale senza alcuna soluzione di continuità (SSIS, nulla cosmico, TFA e cavoli vari) e che il personale scolastico, nonostante sia tendenzialmente anziano, abbia un turnover limitatissimo. Qui lo Stato non potrebbe/dovrebbe intervenire senza diventare un "paracadute"?