Come riporta Calcio&Finanza, negli ultimi tempi Fininvest aveva premura di risolvere tre questioni su tutte: 1) la redditività di Mediaset, appesantita dagli investimenti di Premìum; 2) il rilancio di Mondadori; 3) il contenzioso con Banca d'Italia che aveva imposto a Fininvest la riduzione della sua partecipazione in Mediolanum pari al 30%.
Ebbene, tutti questi fronti sono stati chiusi in modo favorevole. Vinto il ricorso contro Banca d'Italia, rilanciata Mondadori con RCS Libri e bilancio Mediaset alleggerito grazie all'accordo con Vivendi che ha previsto anche la cessione di Premium.
Questa operazione, tuttavia, potrebbe avere dei riflessi anche sul Milan. E precisamente sull'assetto societario della società rossonera.
Innanzitutto anche quest'anno la società rossonera si avvierà a chiudere il bilancio con un rosso pari a 90M di euro. Ma la trasformazione di Fininvest in una sorta di fondo d'investimenti della famiglia Berlusconi, con importanti quote di minoranza nei maggiori gruppi editoriali europei, potrebbe incidere anche sul Milan. La holding di famiglia, infatti, potrebbe utilizzare i lauti dividendi generati da queste partecipazioni per rinforzare il club rossonero. Tuttavia, venendo al discorso dirigenziale, con Premium passata ai francesi, Fininvest potrebbe non avere più bisogno dei buoni uffici di Galliani in Lega Calcio (riguardanti i Diritti TV).
Nei prossimi mesi ne capiremo di più, ma la posizione di Galliani non è più così solida come in passato.