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La domanda che poni è corretta e molto interessante ma credo che solo in pochissimi possano avere le giuste competenze per poter rispondere adeguatamente. Come il talento dei nostri giovani sia gestito sul territorio nazionale è materia di pochi professionisti.
Comunque quando parli di eccesso di tattica a livello giovanile, parli sempre di "scuole calcio" e di educazione. Bisognerebbe studiare le differenze con altri paesi per capire se non sia il caso di modificare approccio e metodi ma, ripeto, sono argomenti di cui è difficile discutere dato che si sa veramente poco di cosa accada in tutto il paese, al di là delle esperienze e dei racconti dei singoli. In Belgio, ad esempio, nei centri federali insegnano fin da ragazzini a giocare sempre con il 4-3-3, in modo da favorire la conoscenza del modulo e migliorare le competenze tattiche. In Germania invece, per esaltare la duttilità, non assegnano un ruolo fisso ai bambini fino all'età di 12 anni.
Personalmente non credo che imporre ai club di giocare con solo italiani migliorerebbe necessariamente il livello dei giocatori. Pensa agli attaccanti dell'ultimo decennio: Pazzini, Borriello, Giardino, Matri, Quagliarella e Destro hanno avuto diverse occasioni in club importanti ed hanno quasi sempre giocato da titolari nelle squadre in cui hanno militato. Nonostante questo mediocri erano e mediocri sono rimasti. E non mi si dica che il problema è la testa dei giovani di oggi....A Madrid ricordano ancora le scorribande notturne nella capitale di Vieri eppure in quella stagione Bobone mise a segno qualcosa come 24 reti in 24 partite. Qui il problema è il talento ed intervenire a valle, quando i giocatori hanno già 19-20 anni, temo sia troppo tardi.
