Vent'anni fa: il giorno in cui il Milan di Capello finì

Casnop

Senior Member
Registrato
27 Aprile 2015
Messaggi
10,451
Reaction score
172
Il 19 marzo 1996, a Bordeaux, va in scena il ritorno dei quarti di finale di Coppa UEFA. La partita, sulla carta, non sembra nulla di che, in quanto il Milan aveva già vinto l’andata comodamente per 2-0, contro un avversario che mai aveva dato l’impressione di poterlo impensierire.
I rossoneri che vanno a giocarsi la qualificazione a Bordeaux, pur se in formazione rimaneggiata, schierano una signora squadra, c’è la difesa titolare, un signor centrocampo con Desailly, Eranio e Donadoni e Weah in attacco.
Il Bordeaux, erroneamente, non sembra un avversario fortissimo, eppure tra le sue fila giocano Lizarazu, Zidane, Dutuel, Dugarry e Witschge,. I francesi, aiutati anche da uno stadio caldissimo, partono forte e dopo un quarto d’ora sono già in vantaggio con il carneade Tholot, dopo che Lizarazu si era bevuto Panucci sulla fascia. La partita prende la piega che Capello temeva, con i francesi che giocano con la bava alla bocca, spinti dal loro pubblico: loro non hanno niente da perdere, è il Milan, in evidente debito di ossigeno, a rischiare la madre di tutte le figuracce.
Il primo tempo finisce solo 1-0, anche grazie ad alcune buone parate di Ielpo, il secondo tempo comincia come il primo, con Zidane strepitoso nell’orchestrare il gioco del Bordeaux. Ed ecco che in meno di dieci minuti arrivano i due gol di Dugarry: il primo su assist involontario dell’arbitro, il secondo spaccando in due una difesa del Milan posizionata malissimo.
E’ la fine, il Milan ha una grossa occasione con Weah negli ultimi dieci minuti, ma è legata più all’ovvio calo fisiologico dei francesi che non ad una reale volontà di reazione.
Il Milan la domenica dopo verrà contestato duramente nella partita contro il Parma, da tifosi ingrati e poco intelligenti (per non dire altro): la squadra nei momenti di difficoltà si sostiene, non si affossa.
Ma i tifosi, i giornalisti e la gente comune sotto sotto hanno capito una cosa: il Milan di Capello è finito.
Baresi e Tassotti hanno 36 anni, ma anche Costacurta, Rossi, Galli e Donadoni hanno ormai dato tutto o quasi.
Bordeaux rappresenta la traumatica fine di un’era d’oro, fatta di un decennio di successi: arriverà, è vero, la vittoria in campionato a fine stagione, ma sarà più una vittoria di mestiere che di forza, agevolata anche da una Juventus mai così concentrata sulla conquista della Champions.
E’ la fine, signori, la fine: Capello a fine stagione se ne andrà a Madrid, un anno prima di commettere il gigantesco errore di tornare indietro (no, Fabio, non te l’ho mai perdonata), Donadoni andrà a divertirsi in USA, arriverà Tabarez che accompagnerà in pensione Baresi e Tassotti (in realtà nell’ultimo anno praticamente sempre assente a causa dei problemi di salute della moglie) e accelererà il distacco dai vari Baggio, Di Canio Ielpo e Locatelli, validi gregari di un Milan fortissimo.
Ogni volta in cui penso a quella partita vengo assalito da una strana malinconia: tutti noi, davanti agli schermi della TV, stavamo assistendo alla drammatica fine di un’era, che poi forse è stato giusto che finisse così, con uno schianto violentissimo in luogo della solidità degli anni prima. Non poteva, forse non doveva, finire con una lunga agonia, nemmeno con un’eutanasia, ma con la violenza di chi si risveglia di un sogno sul precipizio di un incubo.
A suo modo (molto a suo modo) anche questo è stato un privilegio.

QUI SOTTO IL VIDEO DELLA PARTITA:


Il modo in cui stravinse senza pietà quel campionato fa intendere come quel Milan non fosse affatto finito, ma forse era finito Capello in quel Milan, saturo di troppe campagne condotte al limite delle proprie possibilità professionali. Ma che squadra quella. Venderemmo l'anima, oggi, per avere la metà di quei giocatori. :sisi:
 

davoreb

Member
Registrato
4 Dicembre 2013
Messaggi
4,969
Reaction score
438
Baggio tecnicamente era un grandissimo talento, ma se è stato scartato nell'ordine da Juve, Milan e Inter una ragione c'è,
non aveva il fisico per giocare con continuità nel grande calcio, un po come sarebbe accaduto alla leggenda Rivera se avesse giocato in quegli anni,
oggi purtroppo i Rivera e Baggio non approdano proprio al professionismo, un Poli ha molte più possibilità.

Tu parli del Baggio a 30 anni distrutto fisicamente dagli infortuni.

Dai 23 ai 28 anni anche fisicamente aveva un guizzo straordinario.

Comunque parliamo di un periodo dove nel campionato italiano c'erano i migliori giocatori del mondo, nel Milan quando è stato "scartato" baggio fu scartato anche Savicevic.

All'inter Baggio fù scartato dopo una partita dove li ha praticamente portati lui Champions.
 

Djici

Senior Member
Registrato
27 Agosto 2012
Messaggi
27,268
Reaction score
6,650
Tu parli del Baggio a 30 anni distrutto fisicamente dagli infortuni.

Dai 23 ai 28 anni anche fisicamente aveva un guizzo straordinario.

Comunque parliamo di un periodo dove nel campionato italiano c'erano i migliori giocatori del mondo, nel Milan quando è stato "scartato" baggio fu scartato anche Savicevic.

All'inter Baggio fù scartato dopo una partita dove li ha praticamente portati lui Champions.

Un epoca con troppi tatticismi... i giocatori geniali come SAvicevic, Baggio, Boban... la prima cosa a cui si pensava era sbatterli come quarti di centrocampo :facepalm:

Sono nati un po presto.

Oggi avrebbero molta piu liberta e non sarebbero incastrati... ma e anche vero che atleticamente avrebbero piu difficolta.

Comunque quel Milan lo avrei voluto vedere con il modulo che va piu di moda in questo momento : un 4231 con piu liberta per i Donadoni, Baggio, Savicevic, Boban...
 

mistergao

New member
Registrato
4 Maggio 2015
Messaggi
1,553
Reaction score
17
Ti faccio i complimenti per il bellissimo post nostalgico. Finiva un'era ma al contrario di oggi, c'era molta speranza per il futuro.
Si chiudeva un ciclo e se ne stava per aprire un altro, quello del Milan contemporaneo.
Sicuramente un Milan che sarebbe stato meno invincibile ma molto spettacolare e pieno di grandi campioni.


Ho solo un appunto da fare: mettere Baggio tra i gregari mi sembra davvero ingiusto.
Fu con noi solamente due stagioni, la prima con Capello la seconda con il povero Tabarez per poi essere spedito a Bologna dal folle ritorno di Don Fabio.
Robertino rappresenta uno dei più grossi rimpianti del mio Milan. Purtroppo venne nel momento sbagliato con un allenatore agli sgoccioli che non lo sopportava.

Ricordo benissimo la partita.
Due appunti: Costacurta agli sgoccioli non era. Ancora aveva qualcosa da dare.
E Baggio gregario proprio non era.
Comunque fu una partita davvero particolare. Ho tanta malinconia se ci penso. Era la fine di un'era pazzesca.



Non ugualmente mitica a mio modo di vedere, ma allo stesso modo, se ci pensate, finì l'era Ancelotti: Milan-Arsenal.

Rispondo sul discorso Baggio "gregario" visto che mi sembra abbia causato non pochi malumori.
Partiamo da un presupposto: io ho adorato pochi giocatori come Roberto Baggio, non solo come calciatore, ma soprattutto come uomo e continuo a ritenere, a quattordici anni di distanza, che Trapattoni abbia fatto molto male a non portarlo in Corea-Giappone nel 2002.
Scritto ciò, Roberto Baggio non è stato tra i grandi protagonisti del Milan di Capello: nel 95/96 spesso veniva criticato da stampa e tifosi, non si esprimeva al 100% (anche a causa di una serie di problemi fisici), molto raramente giocava 90 minuti, ma entrava in corso d'opera o veniva sostituito. Per quanto mi piacesse e lo ammiri, non lo metterei tra i grandi protagonisti di quella squadra. Chiaro, poi io ho esagerato mettendo il suo nome vicino a quelli di Ielpo e Locatelli, ma rimane un giocatore con un ruolo minore all'interno di uno squadrone che andava spegnendosi.

Su Costacurta: guarda, secondo me il meglio lo ha dato con Baresi al suo fianco. Quando Franco si è ritirato il suo rendimento è calato. Ha avuto delle buone annate ma non è stato più quello di prima. Per onestà intellettuale ammetto che il mio giudizio sul giocatore è influenzato dall'antipatia che ho sempre provato per lui, magari con altri giocatori sarei stato meno cattivo.
 
Registrato
7 Novembre 2015
Messaggi
2,130
Reaction score
9
Rispondo sul discorso Baggio "gregario" visto che mi sembra abbia causato non pochi malumori.
Partiamo da un presupposto: io ho adorato pochi giocatori come Roberto Baggio, non solo come calciatore, ma soprattutto come uomo e continuo a ritenere, a quattordici anni di distanza, che Trapattoni abbia fatto molto male a non portarlo in Corea-Giappone nel 2002.
Scritto ciò, Roberto Baggio non è stato tra i grandi protagonisti del Milan di Capello: nel 95/96 spesso veniva criticato da stampa e tifosi, non si esprimeva al 100% (anche a causa di una serie di problemi fisici), molto raramente giocava 90 minuti, ma entrava in corso d'opera o veniva sostituito. Per quanto mi piacesse e lo ammiri, non lo metterei tra i grandi protagonisti di quella squadra. Chiaro, poi io ho esagerato mettendo il suo nome vicino a quelli di Ielpo e Locatelli, ma rimane un giocatore con un ruolo minore all'interno di uno squadrone che andava spegnendosi.

Su Costacurta: guarda, secondo me il meglio lo ha dato con Baresi al suo fianco. Quando Franco si è ritirato il suo rendimento è calato. Ha avuto delle buone annate ma non è stato più quello di prima. Per onestà intellettuale ammetto che il mio giudizio sul giocatore è influenzato dall'antipatia che ho sempre provato per lui, magari con altri giocatori sarei stato meno cattivo.


Così mi trovi d'accordo.

Su Costacurta: è vero che il suo meglio l'ha dato con Baresi però me lo ricordo importante anche successivamente sebbene non più a quei livelli.
 
Alto
head>