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Purtroppo l'euro è un'arma a doppio taglio e l'idea di uscirne non dovrebbe essere presa con la leggerezza di cui spesso se ne parla...
Partirei dai contro:
- Se l'Italia uscisse vi sarebbe un'importante svalutazione della moneta con un conseguente crollo dei valori dei capitali che comporterebbe un'immediata fuga di capitali dal bel paese;
La fuga di capitali c'è già stata. Solo che in condizioni normali avrebbe portato ad un deprezzamento del cambio (quello che è successo recentemente agli emergenti), mentre noi abbiamo perso capitali e siamo ancora legati ad un cambio forte.
- Il rapporto debito pubblico/pil finirebbe sulle stelle visto che i possessori dei titoli di stato non accetterebbero una conversione con una moneta che vale di meno, perciò il tesoro dovrebbe continuare a pagare i debiti in euro contro un pil in una moneta che varrebbe molto meno;
Ma non direi proprio. L'Italia non riuscirebbe MAI a ripagare il debito in euro. Verrebbe convertito in lire, altrimenti i creditori non vedrebbero nulla.
- Aumento del costo delle importazioni, siamo grandi importatori di materie prime (per lo più gas e petrolio) perciò una moneta più debole aumenterebbe le spese allo stato e quindi ai cittadini;
Corretto, tuttavia ricordiamoci che le materie prime sono una frazione del costo finale del prodotto. Nessuno mangia grano, mangiamo pasta. Non mettiamo crude oil nel serbatoio ecc. ecc.
- La svalutazione della moneta comporterebbe un'impennata dell'inflazione con un conseguente aumento dei costi di tutti i prodotti ed un probabile aumento dei tassi di interesse che inibirebbero ancor di più le possibilità di finanziamento delle imprese e dei privati.
"La svalutazione della moneta comporterebbe un'impennata dell'inflazione" impennata non mi pare un termine adeguato. Andrebbe probabilmente intorno al 7%. Un valore gestibile.
I pro:
- la svalutazione della moneta potrebbe ridare uno slancio alle esportazioni ed un ritorno delle imprese italiane alla competitività internazionale;
- la possibilità di decidere il nostro destino senza i paletti dell'Europa, i governi potrebbero dare maggiori incentivi alla crescita riducendo le tasse e dando maggiori fondi alle aziende.
Questo faccio fatica a considerarlo un "pro", più che altro perché siamo governati da gentaglia, e non vedo niente del genere come probabile.
Dal mio punta di vista i pro non sono abbastanza forti per vincere sui contro, anche perché nessun governo è mai stato in grado di gestire in maniera lungimirante gli aspetti macroeconomici e di crescita del nostro paese.
In altre parole rischieremmo di ritrovarci in una situazione di gran lunga peggiore di quella attuale.
Sarebbe invece più interessante analizzare un'eventuale uscita della Germania dall'euro.
E' evidente che l'euro funzioni molto bene soprattutto per lei. Se l'euro non fosse mai esistito il Marco sarebbe probabilmente la moneta più forte del mondo e le ricche industrie tedesche avrebbero delle esportazioni inibite da un costo troppo elevato dei loro prodotti.
Con un'uscita delle Germania dall'euro si potrebbe finalmente svalutare la moneta dando maggiore forza alle esportazioni dei prodotti europei nel resto del mondo (il dollaro e lo yen sono svalutati continuamente per poter garantire le esportazioni di USA e Giappone).
Purtroppo la Germania è perfettamente cosciente di tutto ciò e non si sognerebbe mai di uscire dall'euro. In questo momento sta paralizzando un intero continente e grazie a questo sta continuando a crescere come nessun altra nazione sviluppata al mondo.
"In questo momento sta paralizzando un intero continente e grazie a questo sta continuando a crescere come nessun altra nazione sviluppata al mondo."
Non sono molto d'accordo sull'ultima parte della frase.
Come possiamo vedere, la crescita della Germania non è stata nulla di spettacolare. Questo perché la moderazione salariale e le politiche beggar-thy-neighbour tedesche hanno portato dei vantaggi tramite il commercio estero che non bastano a garantire una crescita spettacolare dati gli svantaggi che la minor domanda interna ed i minori investimenti comportano.
Comunque vorrei segnalare un magheggio del grande economista Saccomanni
Nota di aggiornamento del DEF
Il Gran Ministro decide che invece di affidarsi ai tassi impliciti del mercato per i nostri titoli, come si fa in genere, è meglio inventarsi valori, immaginando una scenario con spread in calo. Così si può conteggiare una minor spesa per interessi e si evitano tagli di spesa/aumenti di tasse.