Untore Hiv/AIDS ad Ancona. Claudio Pinti. La foto.

Milanforever26

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Nono, vanno terminati. Una pallottola in testa in diretta social e a reti unificate. In modo da educare e avvertire altri malati di testa.

Concordo..poi è pure subdolo perché brutto com'è di certo avrà contattato in chat tutte sfig4t0ne ce55e e gay che non trovano nessuno (anche se sono molto meno selettivi) quindi approfittando della loro debolezza ha provato a contagiarli..

Sta gente è il peggio che esista..si giustificherà con infermità mentale dovuta al fatto che anche lui è stato contagiato da uno che lo sapeva e voleva vendicarsi..
 

tifoso evorutto

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L'untore andrebbe giustiziato, non ci sono dubbi,
ma vogliamo parlare delle decine di donne che conoscono un uomo in chat e ci vanno a letto senza precauzioni?
sono forse meno criminali? anche loro alla fine contribuiscono a espandere l'infezione
 

Stanis La Rochelle

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L'untore andrebbe giustiziato, non ci sono dubbi,
ma vogliamo parlare delle decine di donne che conoscono un uomo in chat e ci vanno a letto senza precauzioni?
sono forse meno criminali? anche loro alla fine contribuiscono a espandere l'infezione

Ho la certezza che tra quelle duecento ci sarà gente pure sposata. Non oso immaginare il poveretto che si becca l'aids dalla moglie. Na mazzata tremenda
 

PheelMD

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schifoso, oggi basta prendere Truvada e anche da sieropositivo non contagi nessuno.

Purtroppo, non funziona esattamente così. Ci sono delle valutazioni da fare relative alle caratteristiche del farmaco: è indicato per la profilassi pre-esposizione per le coppie siero-discordanti (uno sieropositivo e l'altro no, per esempio nel caso vogliano avere figli); va assunto una volta al giorno (fattore molto sottovalutato), in Italia viene prescritto nei centri infettivologi specialistici ed esclusivamente per pazienti negativi ad Hiv con rischio di esposizione. Al di fuori dell'Italia, ha un prezzo eccessivo: 6000 €/anno.
Sono parametri molto restrittivi.

Volendo aprire un altro discorso, c'è da dire che purtroppo sussiste una grande lacuna comunicativa tra il malato, il suo ambiente e il medico. Quest'ultimo non può per codice deontologico informare le persone vicine al malato (comprensibile), può caldamente consigliare che sia lui a prendere l'iniziativa, malgrado spesso la comunicazione apra tutta una serie di problemi (si veda: moglie che si chiede da chi sia stato contagiato) e quindi già di difficile realizzazione. E questo è solo uno dei problemi minori, perchè non di rado chi è stato contagiato ha contatti sessuali con ambienti notoriamente promiscui (nel senso stretto del termine).
Ricordo ancora, da studente in un reparto specialistico di Infettivologia, il caso di questo parrucchiere omosessuale che, al consiglio di avvisare il suo compagno, mi rispose che non ne aveva modo alcuno in quando negli ultimi 3 mesi aveva avuto rapporti con "almeno 30 persone diverse, forse di più".
 
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